- I festival sono spazi d’interazione tra arte, terapia ed evidenze scientifiche.
- Il 36% degli italiani si vergognerebbe di avere un disturbo psichico.
- Il 72% ritiene le persone con disagio psichico potenzialmente pericolose.
- Il 26% dei giovani si sente insicuro del proprio aspetto fisico dopo i social.
- Aumenta dal 39% al 47% i giovani a rischio disturbi mentali dal 2022.
Il mosaico della salute mentale: un incontro tra arte, scienza e società
Nel contesto odierno in cui prende forma una crescente consapevolezza riguardo al bene psicosociale, i Festival della Salute Mentale rappresentano luoghi essenziali dedicati al confronto costruttivo. Tali manifestazioni sono diffuse lungo tutta Italia, includendo incontri a Arezzo, San Giovanni Valdarno, Siena, Roma, Como, Piacenza e Milano; non soltanto opportunità espositive, ma vivaci spazi d’interazione nella quale convergono arte visiva, supporto terapeutico ed evidenze scientifiche, creando così uno scenario rinnovato sulle tematiche legate alla salute mentale.
Questi festival acquisiscono sempre maggiore importanza proprio nel periodo attuale, segnato da crescenti difficoltà psichiche influenzate negativamente sia dalla pressione delle prestazioni richieste sia dal bombardamento mediatico che altera profondamente l’immagine personale delle persone; specie tra i più giovani. Si è tenuta nell’aprile del 2025 l’edizione numero due del Festival della Salute Mentale nelle città toscane di Arezzo e San Giovanni Valdarno: questo evento ha visto anche coinvolta attivamente l’Università degli Studi di Siena durante le varie attività proposte. Questi eventi hanno incluso una serie di convegni e laboratori, come il workshop “Body Shaming: il corpo nemico” e “Filosofia e psichiatria. Ripensare e ridefinire la depressione”, che mirano a educare e sensibilizzare il pubblico sulla salute mentale e le sue sfide attuali.
Attività | Data e Luogo |
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Corso di danza e movimento terapia | 1-6 Aprile 2025, Arezzo |
Laboratorio di scrittura “Cantiere di Storie” | 2-3 Aprile 2025, Arezzo |
Mostra di arte inclusiva | Dal 2 al 6 Aprile 2025, Arezzo |
Incontro sul benessere degli adolescenti | 10 Aprile 2025, Arezzo |
Due giorni dopo, il 7 febbraio 2025, il Comune di Ravenna ha annunciato la sua “Spring School 2025”, un evento incentrato sullo sfruttamento del lavoro e sul caporalato, ma che si inserisce in un quadro più ampio di discussione sulle vulnerabilità sociali e psicologiche. A Siena, il Festival della Salute, giunto alla sua 17ª edizione nel 2024, ha confermato la sua importanza come appuntamento annuale, tenutosi presso il “Tartarugone” di Piazza del Campo dal 24 al 26 ottobre, ma annunciato il 19 febbraio 2025.
Nel 2025, dal 10 al 16 marzo, la Settimana Mondiale del Cervello ha visto la Società Italiana di Neurologia presentare il suo decalogo per la salute mentale, un’iniziativa fondamentale per promuovere pratiche quotidiane volte a preservare il benessere neurologico e psicologico. Parallelamente, dal 11 al 13 marzo 2025, la “Spring School” di Ravenna ha ospitato sessioni dedicate alla prevenzione, al supporto delle vittime e alla risposta penale, coinvolgendo esperti presso la sala Muratori del Comune.
Il tessuto di questi eventi è sempre più intriso di un carattere divulgativo e inclusivo, come dimostra l’approccio di “The Power of Play”, il festival di IIDEA a Pesaro, inaugurato un mese fa e dedicato al videogioco come strumento di cambiamento sociale, culturale ed educativo. L’iniziativa, presentata da Videogiochitalia, sottolinea come anche strumenti apparentemente ludici possano veicolare messaggi profondi sulla salute mentale e sul superamento delle difficoltà attraverso l’interazione e la narrazione.
A Milano, dal 14 al 17 novembre 2024, si è tenuta la sesta edizione del festival “Il Tempo della Salute” del Corriere della Sera, quest’anno incentrato sul tema dell'”ascolto”, una parola chiave che risuona con forza nell’ambito della salute mentale, richiamando l’importanza di una comprensione profonda delle proprie e altrui esperienze.
“…la salute mentale è oggi considerata il problema sanitario principale per molti, superando altre patologie come il cancro e l’obesità. ” [Ipsos Health Service Report]
Il festival Ro. Mens di Roma, con la sua quarta edizione dal 1 al 7 ottobre 2024, si distingue come un esempio emblematico di come l’impegno istituzionale e la creatività possano convergere per affrontare i pregiudizi. Organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Roma 2 in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, e con il patrocinio della Rai, l’evento ha presentato la ricerca “Salute mentale 2025” di Doxa. Dati allarmanti hanno rivelato che il 36% degli italiani si vergognerebbe di avere un disturbo psichico, e una percentuale crescente di giovani tra i 14 e i 24 anni è percepita come più a rischio (dal 39% al 47% rispetto ai dati del 2022). La ricerca ha anche evidenziato la persistenza di stereotipi dannosi, con il 72% della popolazione che ritiene le persone con disagio psichico potenzialmente pericolose per sé e per gli altri (un aumento significativo rispetto al 65% del 2022), e il 63% che le percepisce come aggressive e violente (dal 55% del 2022).
Un dato positivo, tuttavia, è la diminuzione del numero di individui che preferirebbe non confidarsi con nessuno in caso di disturbo mentale (dall’8% al 2%), indicando una crescente apertura verso la ricerca di aiuto. Un altro studio, condotto in occasione della terza edizione di Ro. Mens, ha rivelato che il 90% dei giovani considera la musica uno strumento efficace per il benessere mentale, evidenziando il ruolo dell’arte nella promozione della salute psicologica.
Ro. Mens non è l’unico festival ad affrontare queste tematiche con un approccio multidisciplinare. A Como, dal 20 al 25 ottobre 2025, si terrà un festival della salute mentale che esplorerà il potere dell’arte e della psicoterapia, in risposta al dato che circa il 28% della popolazione italiana soffre di disturbi mentali. Anche YouthBank Piacenza, con il suo “Jomo 2024 – Festival della Salute Mentale”, ha registrato un impatto significativo, in particolare tra i giovani sotto i 30 anni, inclusi due minorenni, dimostrando l’importanza di iniziative mirate alle nuove generazioni.
Queste manifestazioni, sia consolidate che emergenti, rappresentano non solo occasioni per educare e sensibilizzare, ma anche spazi preziosi per costruire comunità più accoglienti e informate, capaci di affrontare con meno pregiudizi e maggiore empatia le sfide della salute mentale.
- 🎉 Finalmente un approccio positivo alla salute mentale... ...
- 👎 Purtroppo, questi festival sono solo una goccia nel mare... ...
- 🤔 Ma se i social media fossero parte della soluzione...? ...
L’impatto dei social media e la vulnerabilità dei giovani
L’emergere di questi festival non può prescindere da una profonda considerazione dell’impatto dei social media sulla salute mentale, un fenomeno indagato in molteplici contesti e in particolare dalla ricerca “Salute Mentale 2025” presentata al Ro. Mens. I dati di questa indagine, condotta su un campione di giovani tra i 18 e i 34 anni, mostrano una relazione complessa e spesso problematica tra l’uso delle piattaforme digitali e l’autopercezione.
Instagram, con l’84% di utenti che lo utilizzano quotidianamente, si conferma il social più influente, agendo come uno specchio deformante in cui l’identità è costantemente messa in discussione. Il 47% dei giovani intervistati crede che “siamo ciò che mostriamo”, un’affermazione che svela la pressione a costruire un’immagine impeccabile. Questo imperativo si manifesta nel fatto che il 59% sceglie di pubblicare solo il meglio di sé, e ben il 57% si identifica con l’immagine veicolata online. Tuttavia, questa ricerca incessante della perfezione ha un rovescio della medaglia: il 77% ritiene che sui social “tutti finiscono per sembrare uguali”, suggerendo una perdita di autenticità e una conformità omologante.
La ricerca evidenzia come il 67% creda che mostrarsi davvero per ciò che si è faccia apparire “strani”, mentre il 59% percepisce la diversità non come un valore, ma come un rischio, e il 49% teme il giudizio altrui se si discosta dalla norma imposta online. Questi timori si traducono in un impatto tangibile sul benessere mentale: oltre la metà dei giovani (53%) dichiara che il proprio equilibrio psicologico è condizionato dalla costante pressione di apparire al meglio. Il tempo trascorso online influenza il 50% del campione, e il 45% si sente influenzato dai commenti e dai “mi piace” ricevuti, sottolineando la fragilità dell’autostima nel contesto digitale.
Un giovane su quattro (26%) ha ammesso di sentirsi insicuro del proprio aspetto fisico dopo aver visualizzato immagini o contenuti sui social. Questo quadro desolante evidenzia una crescente vulnerabilità tra le nuove generazioni, spingendo iniziative come il festival Ro. Mens a intensificare i propri sforzi per offrire strumenti e spazi di supporto. Il festival, in tal senso, si propone come un “palcoscenico fondamentale, utile e dilettevole”, per costruire intorno a chi soffre di disturbi psichici un ambiente più inclusivo e risolutivo. Ciò include la promozione di servizi pubblici sul territorio, spesso poco conosciuti, che offrono sostegno e cure, e la creazione di una rete che coinvolga mass media, istituzioni, operatori, utenti, familiari, artisti, sportivi e protagonisti della cultura. L’obiettivo è duplice: arginare i pregiudizi e fornire risorse concrete per affrontare l’emergenza.
La “Spring School 2025” di Ravenna, tenutasi dall’11 al 13 marzo 2025, pur concentrandosi su problematiche sociali legate allo sfruttamento del lavoro, è un esempio di come la discussione sulla vulnerabilità possa estendersi a diverse sfere, evidenziando il legame tra condizioni sociali e salute mentale. Analogamente, il decalogo per la salute mentale dei neurologi, presentato durante la Settimana Mondiale del Cervello 2025 dal 10 al 16 marzo, enfatizza l’importanza di pratiche preventive e di mantenimento del benessere psicofisico.
Strategie di inclusione e contrasto allo stigma
I Festival della Salute Mentale rappresentano un baluardo contro il crescente stigma e l’isolamento, promuovendo strategie concrete di inclusione e sensibilizzazione. La quarta edizione di Ro. Mens a Roma, dal 1 al 7 ottobre 2024, si è affermata come uno degli appuntamenti più significativi in questo ambito. La ricerca “Salute mentale 2025” di Doxa ha rafforzato le ragioni alla base di questo festival, evidenziando la persistenza di pregiudizi allarmanti.
L’evento, promosso dall’ASL Roma 2 in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale e con il patrocinio della Rai, ha adottato un approccio multidisciplinare per scardinare le barriere mentali e sociali. La collaborazione con vari attori della società civile, dai mass media ai rappresentanti istituzionali, dagli operatori agli artisti, è cruciale per creare un fronte comune contro la disinformazione e la paura.
Un esempio tangibile di questa strategia è stata la mostra fotografica intitolata “La salute mentale, oggi”, inaugurata il 2 ottobre 2024 presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (GNAMc), con la direzione artistica di Francesco Zizola. L’esposizione ha presentato una selezione di fotografie inedite, in bianco e nero e a colori, frutto del concorso “Fotograf@Mens”.
Queste opere, realizzate nei laboratori fotografici dei centri diurni del Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2, hanno esplorato il tema dell’auto-rappresentazione, offrendo uno sguardo intimo e personale sulla vita di chi affronta un disagio psichico. Un laboratorio “in progress” ha permesso ai visitatori di creare autoritratti fotografici, facilitando un’esperienza di immedesimazione e dialogo.
L’esposizione ha incluso anche un ritratto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, realizzato dall’artista internazionale Lady Be con frammenti di plastica riciclata, in collaborazione con gli utenti del centro diurno “La Fabbrica dei Sogni”, simbolo dell’impegno per l’arte sostenibile e l’inclusione sociale. Inoltre, è stato presentato un nuovo video di Rai Play sui Laboratori di mediazione culturale dei minori del centro diurno “Navigando i Confini”, visibile alla GNAMc dal 2 al 12 ottobre 2024.
L’impegno verso una corretta informazione si è concretizzato anche nella realizzazione del “Vademecum per informare sulla salute mentale”, presentato il 7 ottobre 2024 nella Sala Protomoteca del Campidoglio. Questo strumento, frutto della collaborazione tra il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Rai per la Sostenibilità ESG e ASL Roma 2, mira a fornire linee guida per una comunicazione etica e responsabile sui temi legati alla salute mentale.
L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali del Ministero della Salute, della Regione Lazio, di Roma Capitale, oltre a familiari e al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. La ricerca Doxa, come sottolineato da Silvia Castagna, responsabile delle relazioni istituzionali e dei grandi clienti dell’azienda, “conferma che lo stigma cresce e i social pesano sempre di più sul benessere dei giovani: servono più digital e AI literacy (…) educazione alla diversità e ai sentimenti per invertire la rotta”.
Il programma del festival ha incluso numerosi appuntamenti di alto valore sociale e terapeutico. Il 2 ottobre 2024, presso lo Spazio Europa, è stata inaugurata l’esposizione delle opere finaliste delle sezioni arti figurative, letterarie, audiovisive e musicali del concorso “Scuole per Ro. Mens 2025”. Il 3 ottobre 2024, un incontro pubblico sempre allo Spazio Europa ha affrontato il tema “Salute mentale e giovani”, anticipando la presentazione del Vademecum multilingue.
Nel pomeriggio, presso la Casa Circondariale del Polo Penitenziario di Rebibbia, una performance musicale e la lettura di elaborati di detenuti hanno preceduto un incontro sul tema “Salute mentale, carcere e stigma”. Lo sport ha trovato spazio il 4 ottobre 2024 con un torneo di pallavolo a squadre miste. Il 5 ottobre 2024, al Parco della Caffarella, si è svolta la manifestazione “Matti per la Corsa”, con due percorsi e rappresentazioni teatrali.
Il “Villaggio del fare” ha offerto l’opportunità di condividere manufatti e opere artistiche realizzati dagli utenti dei centri diurni. Infine, il 6 ottobre 2024, al teatro Tor Bella Monaca, si è tenuta la serata conclusiva del concorso “Music@Mens”, con canzoni inedite sui temi dell’inclusione e del pregiudizio, presentata da Federica De Denaro e con la partecipazione di Martina Attili e Pino Strabioli. Le numerose iniziative in atto si orientano verso un medesimo fine: rompere i pregiudizi sociali e sviluppare una coscienza collettiva più attenta e inclusiva riguardo alla salute mentale.
Oltre la superficie: la psicodinamica della vulnerabilità
Nel labirinto del nostro tempo, dove l’immagine veicolata dai social media spesso si sovrappone alla sostanza dell’essere, i festival dedicati alla salute mentale fungono da bussola, indicando la rotta verso una maggiore autenticità e comprensione. La psicologia cognitiva ci insegna che la percezione di sé è fortemente influenzata dai feedback esterni e dalla comparazione sociale. Questo meccanismo, amplificato esponenzialmente dai social media, può generare distorsioni cognitive, come il “bias di conferma”, in cui le persone tendono a cercare e interpretare le informazioni che confermano le proprie credenze negative su se stesse, o la “distorsione dell’immagine corporea”, derivante dalla costante esposizione a ideali estetici irrealistici. Questi eventi, attraverso l’arte, il dialogo e la condivisione, offrono un contrappunto vitale a tali dinamiche. La psicologia comportamentale evidenzia come attraverso l’esposizione graduale e la condivisione di narratives personali, si possa ridurre l’ansia sociale e la vergogna legate ai disturbi mentali. Un’applicazione complessa ed efficace del suddetto principio può essere rintracciata nell’approccio della compassion-focused therapy (CFT). Questa metodologia promuove tra gli individui lo sviluppo di una disposizione gentile e caratterizzata da auto-compassione nei confronti delle proprie sfide personali, piuttosto che soccombere all’autocritica. Ciò si rivela particolarmente rilevante in una situazione nella quale ben il 36% della popolazione italiana prova imbarazzo ad ammettere la presenza di disturbi psicologici; inoltre, emerge che uno su quattro giovani avverte insicurezza riguardo al proprio aspetto fisico dopo aver visionato contenuti sui social media.
L’integrazione della CFT nei festival comunitari potrebbe rivoltare completamente la percezione dell’isolamento sociale, trasformandola in una chance per costruire legami autentici e offrire accettazione reciproca. È essenziale riflettere su come semplicemente narrare la propria esperienza o prestare attenzione alla storia altrui possa scatenare meccanismi empatici profondi. Si potrebbe affermare con certezza che l’arte – nelle sue molteplici forme: musicale o visiva – funge da mezzo per sondare i recessi più intimi dell’esistenza umana, illuminando ciò che spesso resta irraggiungibile tramite il linguaggio verbale? Questi festival ci ricordano che la salute mentale non è un’assenza di sofferenza, ma la capacità di navigare le sfide della vita con resilienza e connessione.
Forse, il vero impatto a lungo termine di queste iniziative risiede proprio nella creazione di uno spazio dove non solo si combatte lo stigma, ma si coltiva un senso di appartenenza, riconoscendo in ogni singola storia un frammento del vasto e complesso mosaico dell’esperienza umana.
- Hikikomori: un fenomeno psicosociale caratterizzato da una forte e prolungata isolazione sociale, tipicamente tra i giovani.
- Compassion-focused therapy (CFT): un approccio terapeutico che mira a sviluppare la compassione verso se stessi e gli altri come metodo di cura della salute mentale.
- Basaglia, Franco: psichiatra italiano che ha promosso la riforma psichiatrica in Italia, abolendo i manicomi e valorizzando i diritti delle persone con disturbi mentali.