- Nel 2024, il 35% dei decessi per intossicazione acuta è legato alla cocaina.
- Circa 510.000 studenti (15-19 anni) hanno usato psicofarmaci senza prescrizione.
- THC nell'hashish: dal 7% (2016) al 29% (2024), rischio salute mentale.
In Italia, il 2024 si è rivelato un anno critico per la salute pubblica dei giovani, con un aumento allarmante dei decessi legati all’uso di cocaina e un incremento preoccupante dell’abuso di antidepressivi tra gli adolescenti. Questi dati, resi noti dalla Relazione annuale al Parlamento in materia di tossicodipendenze, pongono quesiti urgenti sulle cause profonde di tale fenomeno e sull’efficacia delle attuali strategie di prevenzione e intervento.
Un quadro allarmante: cocaina e psicofarmaci tra i giovani
La relazione mette in luce che, malgrado una leggera diminuzione complessiva nell’uso di sostanze psicoattive tra i giovani italiani, si registra un numero senza precedenti di decessi connessi all’uso di cocaina. Nel 2024, il 35% delle morti dovute a intossicazione acuta è stato collegato a questa droga, segnando un picco storico in Italia. Per la prima volta, i decessi confermati direttamente attribuibili a cocaina/crack (80) si attestano su livelli paragonabili a quelli provocati da eroina o altri oppiacei (81). Questo dato sottolinea l’impatto devastante della cocaina sulla salute dei giovani e la necessità di interventi mirati per contrastarne la diffusione.
Parallelamente, si osserva un aumento allarmante dell’assunzione di psicofarmaci senza prescrizione tra gli adolescenti. Si stima che 510.000 studenti nella fascia d’età 15-19 anni abbiano utilizzato almeno una volta nella vita farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale in assenza di un’indicazione clinica. Tra i 15-18enni, 180.000 ragazzi (12%) ne hanno fatto uso nell’ultimo anno, con una maggiore frequenza rilevata tra le studentesse, con un rapporto doppio rispetto ai coetanei maschi. Questo fenomeno solleva preoccupazioni sulla facilità di accesso a tali farmaci e sulla percezione distorta dei rischi associati al loro uso improprio.

- Finalmente un articolo che mette in luce la sofferenza dei giovani...😊...
- È facile dare la colpa ai giovani, ma la società...? 🤔...
- Forse stiamo affrontando il problema delle dipendenze nel modo sbagliato... 😥...
Cannabis e nuove sostanze psicoattive: un panorama in evoluzione
Per quanto riguarda le sostanze psicoattive, la cannabis mantiene il primato di quella più diffusa in Italia, con un consumo stimato di circa 52 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti. Ad essa sono riconducibili il 77% delle segnalazioni da parte delle forze dell’ordine per possesso ad uso personale e il 37% delle denunce per attività di spaccio. Ciononostante, suscita preoccupazione l’evoluzione qualitativa dei prodotti a base di cannabis: la concentrazione media di THC nell’hashish ha registrato un aumento significativo, passando dal 7% nel 2016 al 29% nel 2024, con un incremento particolarmente evidente nei prodotti liquidi utilizzati per le sigarette elettroniche. Questo aumento della potenza della cannabis può comportare rischi maggiori per la salute mentale e fisica dei giovani.
Il Sistema nazionale di allerta rapida (News-D) ha gestito 437 segnalazioni nel 2024 e identificato 79 nuove sostanze psicoattive. Tra queste, è stata segnalata la “cocaina rosa”, una combinazione di MDMA e ketamina sequestrata in più casi. Queste nuove sostanze rappresentano una sfida costante per le autorità sanitarie e le forze dell’ordine, che devono monitorare la loro diffusione e i loro effetti sulla salute pubblica.
Gioco d’azzardo e dipendenze digitali: nuove forme di disagio giovanile
Oltre alle dipendenze da sostanze, la relazione evidenzia una crescente incidenza di comportamenti a rischio legati ad azzardo e videogiochi. Oltre 1,4 milioni di studenti hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno; più di 290.000 ragazzi al di sotto della maggiore età mostrano segni riconducibili a una possibile dipendenza dai videogiochi, con rilevanti ripercussioni sul piano psico-emotivo. Questi dati suggeriscono che il disagio giovanile si manifesta anche attraverso nuove forme di dipendenza, che richiedono interventi specifici e mirati.
Oltre i numeri: riflessioni sul disagio giovanile
La Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze offre un quadro dettagliato e preoccupante della situazione giovanile in Italia. I numeri parlano chiaro: l’aumento dei decessi per cocaina, l’abuso di psicofarmaci, la diffusione di nuove sostanze psicoattive e le dipendenze da gioco d’azzardo e videogiochi sono segnali di un disagio profondo che affligge i giovani italiani.
È fondamentale interrogarsi sulle cause di questo disagio e sulle strategie più efficaci per prevenirlo e contrastarlo. La facilità di accesso a sostanze e farmaci, la pressione sociale, la mancanza di opportunità e il senso di smarrimento di fronte al futuro possono contribuire a spingere i giovani verso comportamenti a rischio.
È necessario un approccio integrato e multidisciplinare, che coinvolga famiglie, scuole, servizi sanitari e istituzioni, per offrire ai giovani un sostegno adeguato e aiutarli a superare le difficoltà e a costruire un futuro migliore.
Un approccio umano e amichevole: comprendere e affrontare il disagio giovanile
Comprendere il disagio giovanile è il primo passo per affrontarlo. La psicologia cognitiva ci insegna che i nostri pensieri influenzano le nostre emozioni e i nostri comportamenti. Quando i giovani si trovano di fronte a situazioni difficili, possono sviluppare pensieri negativi e disfunzionali che alimentano il disagio e li spingono verso comportamenti a rischio.
Una nozione avanzata di psicologia cognitiva ci suggerisce che la resilienza, ovvero la capacità di superare le avversità e di adattarsi ai cambiamenti, è un fattore chiave per proteggere i giovani dal disagio e dalle dipendenze. Promuovere la resilienza significa aiutare i giovani a sviluppare un senso di autoefficacia, a coltivare relazioni positive, a trovare un significato nella vita e a sviluppare strategie di coping efficaci.
Riflettiamo: cosa possiamo fare, come individui e come società, per aiutare i giovani a sviluppare la resilienza e a superare il disagio? Quali sono le risorse che possiamo mettere a loro disposizione? Come possiamo creare un ambiente più accogliente e supportivo, in cui i giovani si sentano ascoltati, compresi e valorizzati?
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In Italia, il 2024 si è palesato come un periodo di svolta critico per il benessere dei giovani, caratterizzato da un’impennata sconcertante di morti collegate all’utilizzo di cocaina e da un incremento allarmante nell’impiego improprio di antidepressivi fra gli adolescenti. Questi dati, diffusi con la presentazione della Relazione annuale al Parlamento in tema di dipendenze patologiche, generano pressanti interrogativi circa le ragioni recondite di questa tendenza e sull’efficacia delle attuali strategie di intervento e prevenzione.
Un quadro allarmante: cocaina e psicofarmaci tra i giovani
La relazione mette in risalto che, sebbene si registri una modesta riduzione generale nel consumo di sostanze psicotrope tra i giovani italiani, si assiste a un numero inaudito di decessi associati all’assunzione di cocaina. Nel corso del 2024, il 35% dei decessi dovuti a fenomeni di intossicazione acuta è stato messo in relazione con tale stupefacente, delineando un picco mai raggiunto prima in Italia. Per la prima volta, i decessi accertati direttamente imputabili a cocaina/crack (80) si pongono a livelli confrontabili con quelli causati dall’eroina o altri oppiacei (81). Tale elemento evidenzia l’effetto devastante della cocaina sulla salute dei giovani e l’esigenza di misure specifiche volte a contrastarne la diffusione.
Parallelamente, si nota un inquietante aumento dell’assunzione di farmaci psicotropi senza ricetta medica tra gli adolescenti. Si calcola che 510.000 studenti compresi nella fascia d’età 15-19 anni abbiano fatto uso almeno una volta nella loro vita di medicinali attivi sul sistema nervoso centrale in mancanza di una prescrizione clinica. Nella fascia d’età 15-18 anni, 180.000 giovani (il 12%) ne hanno fatto uso nel corso dell’anno precedente, con una prevalenza maggiore riscontrata fra le studentesse, che presentano un rapporto doppio rispetto ai coetanei di sesso maschile. Tale fenomeno desta allarme circa la semplicità di accesso a tali farmaci e sulla percezione distorta dei pericoli connessi al loro uso scorretto.

Cannabis e nuove sostanze psicoattive: un panorama in evoluzione
Per quanto riguarda le sostanze psicoattive, la cannabis mantiene il primato di quella più diffusa in Italia, con un consumo stimato di circa 52 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti. Le segnalazioni da parte delle forze dell’ordine per detenzione a uso personale e le denunce per traffico illecito sono ascrivibili ad essa, rispettivamente nel 77% e nel 37% dei casi. Tuttavia, desta preoccupazione l’evoluzione qualitativa dei prodotti a base di cannabis: la concentrazione media di THC nell’hashish ha registrato un aumento significativo, passando dal 7% nel 2016 al 29% nel 2024, con un incremento particolarmente evidente nei prodotti liquidi utilizzati per le sigarette elettroniche. Questo aumento della potenza della cannabis può comportare rischi maggiori per la salute mentale e fisica dei giovani.
Il Sistema nazionale di allerta rapida (News-D) ha gestito 437 segnalazioni nel 2024 e identificato 79 nuove sostanze psicoattive. Tra queste, è stata segnalata la “cocaina rosa”, una combinazione di MDMA e ketamina sequestrata in più casi. Queste nuove sostanze rappresentano una sfida costante per le autorità sanitarie e le forze dell’ordine, che devono monitorare la loro diffusione e i loro effetti sulla salute pubblica.
Gioco d’azzardo e dipendenze digitali: nuove forme di disagio giovanile
Oltre alle dipendenze da sostanze, la relazione evidenzia una crescente incidenza di comportamenti a rischio legati ad azzardo e videogiochi. Oltre 1,4 milioni di studenti hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno; più di 290.000 ragazzi al di sotto della maggiore età mostrano segni riconducibili a una possibile dipendenza dai videogiochi, con rilevanti ripercussioni sul piano psico-emotivo. Questi dati suggeriscono che il disagio giovanile si manifesta anche attraverso nuove forme di dipendenza, che richiedono interventi specifici e mirati.
Oltre i numeri: riflessioni sul disagio giovanile
La Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze offre un quadro dettagliato e preoccupante della situazione giovanile in Italia. I numeri parlano chiaro: l’aumento dei decessi per cocaina, l’abuso di psicofarmaci, la diffusione di nuove sostanze psicoattive e le dipendenze da gioco d’azzardo e videogiochi sono segnali di un disagio profondo che affligge i giovani italiani.
È fondamentale interrogarsi sulle cause di questo disagio e sulle strategie più efficaci per prevenirlo e contrastarlo. La facilità di accesso a sostanze e farmaci, la pressione sociale, la mancanza di opportunità e il senso di smarrimento di fronte al futuro possono contribuire a spingere i giovani verso comportamenti a rischio.
È necessario un approccio integrato e multidisciplinare, che coinvolga famiglie, scuole, servizi sanitari e istituzioni, per offrire ai giovani un sostegno adeguato e aiutarli a superare le difficoltà e a costruire un futuro migliore.
Un approccio umano e amichevole: comprendere e affrontare il disagio giovanile
Comprendere il disagio giovanile è il primo passo per affrontarlo. La psicologia cognitiva ci insegna che i nostri pensieri influenzano le nostre emozioni e i nostri comportamenti. Quando i giovani si trovano di fronte a situazioni difficili, possono sviluppare pensieri negativi e disfunzionali che alimentano il disagio e li spingono verso comportamenti a rischio.
Una nozione avanzata di psicologia cognitiva ci suggerisce che la resilienza, ovvero la capacità di superare le avversità e di adattarsi ai cambiamenti, è un fattore chiave per proteggere i giovani dal disagio e dalle dipendenze. Promuovere la resilienza significa aiutare i giovani a sviluppare un senso di autoefficacia, a coltivare relazioni positive, a trovare un significato nella vita e a sviluppare strategie di coping efficaci.
Riflettiamo: cosa possiamo fare, come individui e come società, per aiutare i giovani a sviluppare la resilienza e a superare il disagio? Quali sono le risorse che possiamo mettere a loro disposizione? Come possiamo creare un ambiente più accogliente e supportivo, in cui i giovani si sentano ascoltati, compresi e valorizzati?
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AD ESSE SONO RICONDUCIBILI IL 77% DELLE SEGNALAZIONI DA PARTE DELLE FORZE DELL’ORDINE PER POSSESSO AD USO PERSONALE E IL 37% DELLE DENUNCE PER ATTIVITÀ DI SPACCIO:
Il 77% delle segnalazioni alle forze dell’ordine per detenzione di sostanze ad uso personale e il 37% delle denunce per attività di spaccio sono attribuibili a questa sostanza.
IL SISTEMA NAZIONALE DI ALLERTA RAPIDA (NEWS-D) HA GESTITO 437 SEGNALAZIONI NEL 2024 E IDENTIFICATO 79 NUOVE SOSTANZE PSICOATTIVE:
Nel corso del 2024, il Sistema nazionale di allerta precoce (News-D) ha processato 437 segnalazioni, individuando 79 nuove sostanze ad azione psicoattiva.
TRA QUESTE, È STATA SEGNALATA LA “COCAINA ROSA”, UNA COMBINAZIONE DI MDMA E KETAMINA SEQUESTRATA IN PIÙ CASI:
In questo contesto, è stata evidenziata la “cocaina rosa”, una miscela di MDMA e ketamina sequestrata in diverse operazioni di polizia.
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In Italia, il 2024 si è palesato come un periodo di svolta critico per il benessere dei giovani, caratterizzato da un’impennata sconcertante di morti collegate all’utilizzo di cocaina e da un incremento allarmante nell’impiego improprio di antidepressivi fra gli adolescenti. Questi dati, diffusi con la presentazione della Relazione annuale al Parlamento in tema di dipendenze patologiche, generano pressanti interrogativi circa le ragioni recondite di questa tendenza e sull’efficacia delle attuali strategie di intervento e prevenzione.
Un quadro allarmante: cocaina e psicofarmaci tra i giovani
La relazione mette in risalto che, sebbene si registri una modesta riduzione generale nel consumo di sostanze psicotrope tra i giovani italiani, si assiste a un numero inaudito di decessi associati all’assunzione di cocaina. Nel corso del 2024, il 35% dei decessi dovuti a fenomeni di intossicazione acuta è stato messo in relazione con tale stupefacente, delineando un picco mai raggiunto prima in Italia. Per la prima volta, i decessi accertati direttamente imputabili a cocaina/crack (80) si pongono a livelli confrontabili con quelli causati dall’eroina o altri oppiacei (81). Tale elemento evidenzia l’effetto devastante della cocaina sulla salute dei giovani e l’esigenza di misure specifiche volte a contrastarne la diffusione.
Parallelamente, si nota un inquietante aumento dell’assunzione di farmaci psicotropi senza ricetta medica tra gli adolescenti. Si calcola che 510.000 studenti compresi nella fascia d’età 15-19 anni abbiano fatto uso almeno una volta nella loro vita di medicinali attivi sul sistema nervoso centrale in mancanza di una prescrizione clinica. Nella fascia d’età 15-18 anni, 180.000 giovani (il 12%) ne hanno fatto uso nel corso dell’anno precedente, con una prevalenza maggiore riscontrata fra le studentesse, che presentano un rapporto doppio rispetto ai coetanei di sesso maschile. Tale fenomeno desta allarme circa la semplicità di accesso a tali farmaci e sulla percezione distorta dei pericoli connessi al loro uso scorretto.

Cannabis e nuove sostanze psicoattive: un panorama in evoluzione
Per quanto riguarda le sostanze psicoattive, la cannabis mantiene il primato di quella più diffusa in Italia, con un consumo stimato di circa 52 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti. Il 77% delle segnalazioni alle forze dell’ordine per detenzione di sostanze ad uso personale e il 37% delle denunce per attività di spaccio sono attribuibili a questa sostanza. Tuttavia, desta preoccupazione l’evoluzione qualitativa dei prodotti a base di cannabis: la concentrazione media di THC nell’hashish ha registrato un aumento significativo, passando dal 7% nel 2016 al 29% nel 2024, con un incremento particolarmente evidente nei prodotti liquidi utilizzati per le sigarette elettroniche. Questo aumento della potenza della cannabis può comportare rischi maggiori per la salute mentale e fisica dei giovani.
Nel corso del 2024, il Sistema nazionale di allerta precoce (News-D) ha processato 437 segnalazioni, individuando 79 nuove sostanze ad azione psicoattiva. In questo contesto, è stata evidenziata la “cocaina rosa”, una miscela di MDMA e ketamina sequestrata in diverse operazioni di polizia. Queste nuove sostanze rappresentano una sfida costante per le autorità sanitarie e le forze dell’ordine, che devono monitorare la loro diffusione e i loro effetti sulla salute pubblica.
Gioco d’azzardo e dipendenze digitali: nuove forme di disagio giovanile
Oltre alle dipendenze da sostanze, la relazione evidenzia una crescente incidenza di comportamenti a rischio legati ad azzardo e videogiochi. Oltre 1,4 milioni di studenti hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno; più di 290.000 ragazzi al di sotto della maggiore età mostrano segni riconducibili a una possibile dipendenza dai videogiochi, con rilevanti ripercussioni sul piano psico-emotivo. Questi dati suggeriscono che il disagio giovanile si manifesta anche attraverso nuove forme di dipendenza, che richiedono interventi specifici e mirati.
Oltre i numeri: riflessioni sul disagio giovanile
La Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze offre un quadro dettagliato e preoccupante della situazione giovanile in Italia. I numeri parlano chiaro: l’aumento dei decessi per cocaina, l’abuso di psicofarmaci, la diffusione di nuove sostanze psicoattive e le dipendenze da gioco d’azzardo e videogiochi sono segnali di un disagio profondo che affligge i giovani italiani.
È fondamentale interrogarsi sulle cause di questo disagio e sulle strategie più efficaci per prevenirlo e contrastarlo. La facilità di accesso a sostanze e farmaci, la pressione sociale, la mancanza di opportunità e il senso di smarrimento di fronte al futuro possono contribuire a spingere i giovani verso comportamenti a rischio.
È necessario un approccio integrato e multidisciplinare, che coinvolga famiglie, scuole, servizi sanitari e istituzioni, per offrire ai giovani un sostegno adeguato e aiutarli a superare le difficoltà e a costruire un futuro migliore.
Un approccio umano e amichevole: comprendere e affrontare il disagio giovanile
Comprendere il disagio giovanile è il primo passo per affrontarlo. La psicologia cognitiva ci insegna che i nostri pensieri influenzano le nostre emozioni e i nostri comportamenti. Quando i giovani si trovano di fronte a situazioni difficili, possono sviluppare pensieri negativi e disfunzionali che alimentano il disagio e li spingono verso comportamenti a rischio.
Una nozione avanzata di psicologia cognitiva ci suggerisce che la resilienza, ovvero la capacità di superare le avversità e di adattarsi ai cambiamenti, è un fattore chiave per proteggere i giovani dal disagio e dalle dipendenze. Promuovere la resilienza significa aiutare i giovani a sviluppare un senso di autoefficacia, a coltivare relazioni positive, a trovare un significato nella vita e a sviluppare strategie di coping efficaci.
Riflettiamo: cosa possiamo fare, come individui e come società, per aiutare i giovani a sviluppare la resilienza e a superare il disagio? Quali sono le risorse che possiamo mettere a loro disposizione? Come possiamo creare un ambiente più accogliente e supportivo, in cui i giovani si sentano ascoltati, compresi e valorizzati?
- La relazione annuale al Parlamento fornisce dati ufficiali sulle tossicodipendenze in Italia.
- Approfondimenti sul Sistema Nazionale di Allerta Precoce, cruciale per il monitoraggio delle droghe.
- Relazione europea sulle droghe 2024, dati e analisi ufficiali.
- Rapporto OsMed sull'uso degli psicofarmaci in Italia, con focus sugli adolescenti.