- MNESYS coinvolge oltre 800 ricercatori nella sua rete europea.
- Il bando per progetti di ricerca offre € 2.010.000 per l'innovazione nelle neuroscienze.
- La durata di ogni sessione di masterclass è di quattro ore.
Affrontare i disturbi che colpiscono sia il sistema nervoso sia il comportamento umano costituisce una scommessa complessa, la quale esige strategie integrate oltre a soluzioni innovative. A tal proposito, MNESYS – la più ampia rete italiana dedicata all’analisi del sistema nervoso – ha intrapreso un’importante ciclo di masterclass, mirante a formare la futura generazione dei ricercatori. Quest’iniziativa è perfettamente allineata con gli obiettivi delineati nel PNRR ed è concepita per rispondere ai fabbisogni emergenti nella società attuale; si propone così di dare agli scienziati e ai tecnologici strumenti pratici, al fine di trasferire le intuizioni scientifiche dall’ambito laboratoriale alla quotidianità con lo scopo finale di insignificativi effetti positivi sul nostro vivere.
Questo iter formativo è stato accuratamente elaborato dal Comitato per il Trasferimento Tecnologico associato a MNESYS ed è suddiviso in quattro moduli fondamentali che esplorano diverse dimensioni dell’innovazione nonché delle modalità per valorizzare efficacemente la ricerca condotta. Il primo seminario, tenutosi il 10 giugno 2025, ha posto l’accento sulle strategie per proteggere e ottimizzare il valore dei prodotti della ricerca, un passaggio cruciale per garantire che le scoperte scientifiche possano effettivamente tradursi in applicazioni pratiche e soluzioni innovative.
I successivi appuntamenti approfondiranno temi altrettanto fondamentali per il successo della ricerca traslazionale. Il 7 luglio 2025 sarà dedicato alle tecniche di fundraising, con un focus specifico sulle opportunità offerte dai fondi europei, essenziali per sostenere progetti di ricerca ambiziosi e di vasta portata. Ulteriori dettagli sui fondi europei disponibili per la ricerca neuroscientifica possono essere consultati nel seguente bando per progetti di ricerca che prevede una dotazione finanziaria di € 2.010.000, volto a finanziare ricerche sull’innovazione nelle neuroscienze.
Il 29 settembre 2025 si concentrerà sul regolamento Dual Use e sulle sue implicazioni nel settore delle scienze della vita, un aspetto di crescente importanza data la potenziale applicazione civile e militare di alcune tecnologie all’avanguardia. Infine, il 10 novembre 2025, l’ultima masterclass esplorerà il percorso “Dalla ricerca all’impresa”, fornendo opportunità concrete e best practices nel campo del trasferimento tecnologico, un elemento chiave per trasformare le idee innovative in realtà imprenditoriali di successo. Ogni sessione di queste masterclass, della durata di quattro ore, si svolge online e prevede il contributo di esperti di riconosciuta competenza nei rispettivi settori. La struttura flessibile del programma consente la partecipazione sia in diretta che in modalità asincrona, con contenuti formativi fruibili tramite “pillole tematiche” disponibili su una piattaforma dedicata fino a febbraio 2026, garantendo così l’accessibilità e la possibilità di rivedere i materiali formativi.
Questa opportunità formativa è rivolta esclusivamente ai membri della vasta comunità scientifica di MNESYS, che include ricercatori, tecnologi, dottorandi e post-doc. Rappresenta una delle esperienze formative più avanzate attualmente disponibili in Italia per la promozione e la valorizzazione della ricerca scientifica, un investimento strategico per il futuro delle neuroscienze nel paese. La conclusione del percorso educativo viene sancita attraverso il rilascio di un certificato di partecipazione; attualmente si stanno attivando le pratiche necessarie per ottenere l’accreditamento ECM, che rappresenta una connotazione essenziale per i professionisti operanti nel settore sanitario impegnati nel progetto. Secondo quanto evidenziato dal Prof. Antonio Uccelli, alla guida scientifica del programma MNESYS, lo scopo primario delle masterclass trascende la semplice generazione di articoli accademici; si propone infatti di plasmare ricercatori capaci di produrre beni con un effetto concreto sul mercato, contribuendo così direttamente al miglioramento della salute e del benessere collettivo. Tale formazione intensa è percepita come una chance determinante per la crescita sia professionale che individuale dei ricercatori stessi, ampliando quindi il loro orizzonte oltre i limiti strettamente scientifici.
MNESYS: un approccio integrato e multi-scala
MNESYS, acronimo di Multiscale Integrated Analysis of the Nervous System, rappresenta un’ infrastruttura di ricerca italiana di rilevanza europea e globale. Nata con l’ambizione di coordinare le numerose eccellenze italiane nel campo delle neuroscienze, ha rapidamente ampliato la sua portata, coinvolgendo oltre 800 ricercatori e finanziando più di 100 progetti attraverso i cosiddetti “bandi a cascata”. Questa crescita esponenziale l’ha trasformata nella più estesa rete europea per la ricerca neuroscientifica, unendo le forze di oltre 90 entità, tra cui università, IRCCS, centri di ricerca e aziende. MNESYS agisce come un catalizzatore per la ricerca neuroscientifica e neurofarmacologica, supportando un’ampia rete di istituzioni pubbliche e private.
L’obiettivo centrale del progetto è affrontare le grandi sfide poste dalle malattie del sistema nervoso, quali Alzheimer, Parkinson, ictus, disturbi cognitivi e neurodegenerazioni, attraverso l’adozione di approcci innovativi e intrinsecamente multidisciplinari. Il progetto MNESYS adotta un paradigma basato sull’integrazione profonda di competenze provenienti da diverse discipline: medicina, biologia, tecnologia e informatica. L’obiettivo finale è raggiungere una comprensione completa e a 360 gradi del funzionamento del sistema nervoso, sia in condizioni fisiologiche che in presenza delle patologie più diffuse ed epidemiologicamente rilevanti.
Per realizzare questa visione, MNESYS impiega un approccio multi-disciplinare che sfrutta metodologie sperimentali complementari, abbracciando l’intero spettro della fenomenologia del sistema nervoso, dal livello molecolare all’organismo nella sua interezza. Questo include valutazioni cliniche approfondite, l’esplorazione di approcci farmacologici innovativi e l’utilizzo di tecniche computazionali avanzate, come la creazione di modelli virtuali individuali, i cosiddetti “gemelli digitali”.
Gli obiettivi fondamentali di questa strategia integrata sono molteplici e interconnessi. In primo luogo emerge l’individuazione precisa dei biomarcatori, elemento cruciale per assicurare diagnosi tempestive, prognosi affidabili nonché previsioni riguardo all’efficacia delle terapie. Secondariamente diventa necessario occuparsi dell’identificazione dettagliata degli obiettivi molecolari o cellulari, necessari allo sviluppo di farmaci innovativi che risultino sia efficaci che ben orientati sul target terapeutico desiderato. Infine vi è il tema della sperimentazione avanzata con modelli computazionali, inclusivi dei cosiddetti gemelli digitali: tale processo richiede raccolta d’informazioni da fonti variegate con tecnologie diversificate integrate armonicamente. Tali strategie avanguardistiche sono formulate all’interno del progetto seguendo un’ architettura a matrice che sottolinea i temi prioritari della ricerca oltre alle ottiche metodologiche attraverso cui queste questioni vengono scrutinati.
All’interno dell’iniziativa MNESYS possiamo rinvenire la suddivisione in sette sotto-progetti (Spokes); ognuno presenta focalizzazioni particolari sulle molteplici sfaccettature dello studio del sistema nervoso apportando anche sottomodulazioni ad attività più definite chiamate Workpackages. Nello Spoke 1 affrontiamo quindi l’aspetto relativo al ‘neurosviluppo; cognizione ed interazione sociale’. Qui verrà effettuata un’analisi approfondita sul percorso evolutivo neurologico lungo tutta la vita umana, mirando altresì a scoprire potenziali biomarcatori capaci di riconoscere disturbi complessi come epilessia o autismo; attenzione speciale sarà dedicata agli aspetti legati alla salute mentale così come alla cognizione socialmente rilevante. Lo Spoke 3 si concentra sui meccanismi di regolazione fondamentali per le risposte omeostatiche del cervello, esaminando come risposte disadattive possano dare origine a patologie. Inoltre, si impegna nella ricerca di strumenti neurofarmacologici all’avanguardia e biomarcatori molecolari, volti a ottimizzare diagnosi, prognosi e terapie delle malattie neuropsichiatriche. Lo Spoke 4 pone la sua attenzione su percezione, movimento e interazioni cervello-corpo, adottando un approccio integrato che mira a svelare le basi biologiche e funzionali delle complesse funzioni cerebrali, oltre all’interazione tra cervello e organismo; tutto questo sfruttando metodi computazionali insieme all’intelligenza artificiale per garantire una medicina personalizzata. Lo Spoke 5 ha come obiettivo principale quello di chiarire le fondamenta eziopatologiche dei disturbi affettivi e delle psicosi. A tale scopo, ricerca marcatori biologici specifici ed elabora test farmacogenomici all’avanguardia finalizzati all’introduzione di farmaci innovativi oppure al ripristino d’uso (repurposing) dei medicinali già disponibili. Passando allo Spoke 6, questo si dedica alla neurodegenerazione insieme a traumi ed eventi cerebrovascolari, cercando di determinare quali siano i cambiamenti che portano a patologie come Alzheimer, Parkinson e ictus. Questo comprende anche uno studio sui meccanismi che si innescano dopo un trauma cranico; lo scopo è chiaramente individuare nuovi biomarcatori oltre a potenziali target terapeutici. Per ultimo ma non meno importante, lo Spoke 7 focalizza l’attenzione sulla neuroimmunologia oltre ai processi infiammatori nel sistema nervoso; qui viene proposta la creazione di una piattaforma multi-omica finalizzata all’approfondimento dei processi immunitari associati alla neuroinfiammazione così come alle relazioni fra il sistema nervoso centrale e il sistema immune. Il traguardo auspicato consiste nello sviluppo sia di indicatori diagnostici che della relativa terapia mirata contro malattie caratterizzate da stati neuroinfiammatori.
I settori del sapere che stanno emergendo come leader nel campo delle ricerche scientifiche comprendono la neuroplasticità, le dinamiche legate alla genetica, gli aspetti afferenti all’epigenetica e connessa la gestione della
Questi studi hanno il potenziale per rivoluzionare il nostro approccio alle patologie neurologiche e suggerire strade inesplorate per risposte efficaci.
Nel panorama delle neuroscienze contemporanee ed esaminando specificamente il cospicuo progetto MNESYS, si delineano numerose aree di indagine che mostrano un potenziale notevole nella comprensione e nel trattamento delle problematiche neurologiche e dei disturbi mentali. Tra queste risalta con particolare evidenza il concetto di neuroplasticità, che svolge una funzione essenziale. A differenza dell’idea tradizionale secondo cui il cervello fosse un’entità rigida immutabile nel tempo, oggi sappiamo che esso vive un continuo processo di trasformazione. La neuroplasticità rappresenta infatti l’intrinseca capacità del cervello di adattare sia la sua morfologia sia le sue funzionalità, modulandosi sulla base dell’esperienza accumulata—che essa sia frutto dell’apprendimento o conseguente a traumi o patologie. L’analisi approfondita dei meccanismi attivi nella neuroplasticità riveste un’importanza fondamentale nello sviluppo innovativo di strategie terapeutiche mirate al ripristino delle capacità cerebrali alterate così come nel miglioramento degli esiti clinici per i pazienti interessati.
In questo contesto, attraverso lo studio della neuroplasticità emerge l’opportunità di indagare le modalità con cui il cervello riesce ad adattarsi alle esigenze esterne; da qui derivano interventi tesi a facilitare un recupero funzionale post-ictus o seguito a eventi traumatici cranici. Un aspetto fondamentale della ricerca recente riguarda la neuroplasticità, riconosciuta come cruciale nella decifrazione della resilienza mentale. Questo concetto è alla base dello sviluppo di modalità efficaci per gestire lo stress, contribuendo così alla prevenzione dell’emergere di disturbi psichiatrici. Nel corso del 2023, uno studio significativo ha rivelato una connessione chiara fra la lunghezza dei telomeri e il volume cerebrale; si è constatato che telomeri accorciati presentano una correlazione diretta con un incremento del rischio legato a malattie come la demenza e l’Alzheimer, tema che suscita sempre maggiore interesse nell’ambito delle neuroscienze relative alla neuroplasticità. [Fondazione Patrizio Paoletti]. Una branca fondamentale della ricerca all’interno del progetto MNESYS concerne l’analisi della genetica associata all’epigenetica, focalizzandosi sui disturbi mentali. Mentre tradizionalmente si è riconosciuta la componente ereditaria nella predisposizione a specifiche condizioni patologiche tramite studi genetici classici, il paradigma epigenetico introduce una dimensione aggiuntiva intrigante per interpretare tale complessità. Infatti, l’epigenetica esplora le modificazioni chimiche che interessano il DNA unitamente alle sue proteine strutturali (come gli istoni), che governano come i geni vengano espressi senza però modificare direttamente la successione nucleotidica nel DNA stesso.Punti cruciali da considerare sono gli influssi esterni:fattori ambientali, *esperienze vissute*, *regimi alimentari* ed attività fisiche. La combinazione tra questi elementi può determinare variazioni significative nei processi cognitivi** nonché nel rischio potenziale d’insorgenza dei disturbi psichiatrici.
Il focus della ricerca in MNESYS verte sull’individuazione dei marcatori sia genetici che epigenetici correlati con diverse patologie neurologiche o psichiatriche — inclusi demenze*, malattia di Parkinson*, **autismo** o *schizofrenia— mirando a tradurre tali scoperte in <<strategie terapeutiche personalizzate>> al fine d’incrementarne l’efficacia attraverso l’intervento diretto sui meccanismi biologici sottesi a ciascuna condizione clinicamente rilevante nonché individuando strade innovative per approcci terapeutici futuri. Le evidenze scientifiche suggeriscono che l’epigenetica offre intuizioni fondamentali riguardo al modo in cui la sinergia fra genetica e fattori ambientali influisce sull’insorgere di vari disturbi, rendendo possibile l’emergere di strategie innovative per la prevenzione e il trattamento.
In conclusione, un ulteriore ambito d’indagine altamente significativo del progetto MNESYS è quello concernente la neuroinfiammazione. Tra le patologie analizzate – dalla sclerosi multipla fino alla malattia di Alzheimer – sono state recentemente identificate da parte degli studiosi del MNESYS due particolari proteine indicative della neuroinfiammazione. [Il Sole 24 Ore]. L’neuroinfiammazione, definibile come una reazione infiammatoria che si origina nel sistema nervoso centrale, può essere attivata da eventi quali infezioni, lesioni fisiche o patologie autoimmuni. La letteratura scientifica recente ha chiaramente delineato l’importanza della neuroinfiammazione nel promuovere lo sviluppo e l’aggravamento di vari disordini neurologici e psichiatrici; fra questi figurano affezioni come la depressione, l’Alzheimer, il Parkinson, nonché la sclerosi multipla. Presso lo Spoke 7 del progetto MNESYS vengono approfonditi i meccanismi del sistema immunitario oltre alle intricate relazioni esistenti fra il sistema nervoso e quello immunitario stesso. Il fine ultimo consiste nell’individuare nuovi biomarcatori diagnostici, così come nel rintracciare novità terapeutiche finalizzate a contrastare le malattie collegate alla neuroinfiammazione. Avere chiaro in mente cosa sia la neuroinfiammazione si rivela essenziale anche per comprendere come un’infiammazione su scala sistemica possa avere ripercussioni sulla salute mentale e neurologica dell’individuo; questo approccio porta verso un’ottica più globale riguardo ai metodi di cura impiegati. Studi recenti sottolineano che il funzionamento del sistema immunitario è cruciale non soltanto per quanto concerne l’insorgenza della sclerosi multipla ma anche nei casi relativi alla malattia di Alzheimer stessa; tale circostanza suggerisce una connessione profonda tra processi infettivi ed evoluzione delle capacità cognitive umane. [Fortune Italia].
- 🚀 Ottima iniziativa! La formazione avanzata in neuroscienze......
- 🤔 Interessante, ma mi chiedo se l'accesso esclusivo a MNESYS......
- 🤯 Neuroplasticità e epigenetica: la vera rivoluzione è capire......
L’impatto trasformativo sulla cura delle patologie del sistema nervoso
Il programma MNESYS, attraverso un metodo integrato che sottolinea l’importanza dell’acquisizione di nuove competenze, ambisce a generare un impatto trasformativo nella gestione delle patologie che affliggono il sistema nervoso e i comportamenti umani. Le masterclass e i progetti dotati di fondi mirano ad affrontare lacune rilevanti nel nostro sapere sul cervello insieme alle sue malattie, favorendo una crescita esponenziale della conoscenza scientifica. È cruciale investire nella ricerca sia fondamentale che applicativa; tale investimento è supportato anche da bandi collaterali ed è essenziale per scoprire nuovi meccanismi patogenetici, identificando al contempo biomarcatori tanto più sensibili quanto specifici ed elaborando dunque terapie innovative.
Un chiaro esempio dell’effetto potenzialmente rivoluzionario derivante dagli studi sulla neuroplasticità emerge se si considera come una maggiore comprensione possa facilitare la creazione di terapie riabilitative più efficaci post-danno cerebrale. Questo processo potrebbe incoraggiare la riorganizzazione delle reti neurali nonché favorire il ripristino delle capacità funzionali perse. Consideriamo l’idea di concepire medicinali o strategie terapeutiche non chimiche ad hoc, destinati a incentivare i meccanismi della neuroplasticità nei soggetti affetti da patologie neurodegenerative. Tali approcci potrebbero contribuire a frenare il decorso della malattia oppure elevare significativamente la qualità esistenziale dei pazienti. L’unione delle neuroscienze con innovazioni all’avanguardia ha il potenziale di generare opportunità straordinarie nel campo del trattamento delle affezioni neurologiche. [Imaging Neuroscience]. La ricerca nell’ambito della genetica e dell’epigenetica ha il potenziale di apportare un cambiamento radicale nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi mentali. Diventa quindi plausibile riuscire a individuare tempestivamente gli individui maggiormente vulnerabili a specifiche patologie e mettere in campo strategie preventive mirate. Inoltre, la scoperta di marcatori epigenetici potrebbe condurre alla selezione del regime terapeutico più indicato per ciascun paziente concreto; si tratterebbe finalmente della realizzazione concreta della medicina di precisione in ambito psichiatrico poiché frequentemente si riscontra variabilità nelle reazioni agli psicofarmaci. I modelli basati sulla conoscenza epigenetica potrebbero altresì rivelarsi utili nell’illustrare come esperienze traumatizzanti o influenze ambientali possano incrementarne i rischi anche dopo anni dalla loro occorrenza, così aprendo orizzonti innovativi per strategie preventive.
Gli avanzamenti nella comprensione della neuroinfiammazione forniscono infine una nuova prospettiva per affrontare le malattie neurologiche e psichiatriche. La determinazione dei meccanismi molecolari e cellulari che connettono l’infiammazione ai disordini del sistema nervoso potrebbe facilitare lo sviluppo di nuovi farmaci anti-infiammatori specificamente mirati al cervello. Tali medicamenti, distintivi rispetto a quelli attualmente disponibili sul mercato, hanno il potenziale di attenuare la neuroinfiammazione con mirate modalità d’azione. Ciò potrebbe contribuire a ritardare l’insorgere di malattie degenerative o ad alleviare i sintomi dei disturbi dell’umore che hanno origini infiammatorie.
MNESYS si propone come punto d’incontro per le eccellenze italiane nel settore delle neuroscienze. Attraverso la promozione di una formazione altamente qualificata e lo sviluppo sinergico delle competenze locali, crea un contesto propizio all’innovazione e al trasferimento tecnologico. L’ambizione è quella che gli esiti della ricerca superino il limite degli articoli scientifici: si aspira a trasformarli in nuovi strumenti diagnostici, terapie più efficaci e soluzioni concrete destinate a ottimizzare la salute e il benessere degli individui affetti da disordini neurologici. Sebbene questo viaggio sia caratterizzato da notevoli sfide e complessità, l’operato instancabile di MNESYS costituisce una tappa essenziale verso un domani in cui affrontare efficacemente tali patologie diventi una possibilità concreta piuttosto che un mero sogno.
Orizzonti aperti per la comprensione del cervello
L’approccio rigoroso adottato da MNESYS nei campi delle neuroscienze invita a considerare l’incredibile e intricata natura del cervello umano insieme alle sue innate facoltà plastiche. Si comprende così che la neuroplasticità, nella sua essenza più semplice, indica come il nostro cervello non sia affatto un’entità statica; al contrario, può continuamente adattarsi e trasformarsi, rispondendo attivamente alle diverse esperienze vissute. Ogni nuova acquisizione cognitiva o ogni semplice atto interattivo con l’ambiente circostante stimola i neuroni a instaurare nuove relazioni sinaptiche o a intensificare quelle già formate nel tempo. Tale meccanismo si rivela cruciale per favorire processi quali l’apprendimento stesso, oppure le funzioni mnemoniche, oltre alla capacità recuperativa dopo traumi cerebrali.
D’altra parte, però, vi è una dimensione ulteriore della neuroplasticità: essa trascende la mera formazione di contatti neuronali, giungendo fino a intricate dinamiche molecolari e cellulari impegnate nel gioco dell’apprendimento cerebrale. Risulta particolarmente pertinente il concetto di plasticità sinaptica, ovvero quel fenomeno concernente le variazioni nella potenza delle interconnessioni neuronali; similmente va menzionata anche la neurogenesi, riferendosi alla creazione stessa dei nuovi neuroni all’interno di aree specifiche qualificate all’interno della struttura encefalica. Numerosi elementi esercitano un’influenza significativa su tali processi: dall’attività fisica al livello di stress vissuto quotidianamente; dall’alimentazione a quanto emerso dallo studio condotto da MNESYS sui fattori genetici ed epigenetici, includendo i meccanismi infiammatori. Analizzare le modalità con cui questi aspetti interagiscono per regolare la plasticità cerebrale rappresenta senza dubbio una delle questioni più stimolanti nel panorama delle neuroscienze contemporanee.
L’indagine portata avanti da MNESYS sulla neuroplasticità – correlata con le variabili genetiche ed epigenetiche oltreché all’infiammazione neurologica – ci fornisce un quadro complessivo del funzionamento del cervello stesso sia durante gli stati di benessere che nelle condizioni patologiche. Inoltre, mette in evidenza il fatto che il benessere psichico non dipende esclusivamente dal patrimonio ereditario: si configura piuttosto come un dettagliato mosaico composto da fattori biologici assieme a quelli psicologici e ambientali. Tale consapevolezza sostiene non solo le indagini scientifiche future, ma incoraggia altresì profonde riflessioni personali; se assumiamo che il cervello abbia capacità plastica per modificarsi ed adattarsi alle circostanze della vita quotidiana, allora emerge anche l’ipotesi secondo cui possiamo giocare un ruolo significativo nell’affermare il nostro equilibrio psicologico. Quali esperienze scegliamo di fare? Come gestiamo lo stress? Ci prendiamo cura del nostro corpo in modo da sostenere la salute del nostro cervello? Queste sono domande che, ispirate dal progresso scientifico, ci invitano a una maggiore consapevolezza e responsabilità verso noi stessi e il nostro benessere.
Glossario:
- Neuroplasticità: capacità del sistema nervoso di modificare la propria struttura e funzione in risposta a esperienze, apprendimento o traumi.
- Epigenetica: studio delle modifiche chimiche del DNA che regolano l’espressione genica senza alterare la sequenza del DNA.
- Neuroinfiammazione: infiammazione nel sistema nervoso centrale, spesso associata a disturbi neurologici e psichiatrici.
- Dual Use: regolamento che disciplina l’uso di tecnologie e ricerche nell’ ambito civile e militare.
- Biomedical Research: ricerca scientifica nel campo della biomedicina, focalizzata sulla salute e sulle malattie umane.