- Il Prof. Magistretti ha elaborato il modello della «navetta del lattato» con Luc Pellerin.
- Circa il 14% della popolazione mondiale soffre di disturbi psichici, secondo l'OMS.
- Il Progetto Diapason usa tecnologie digitali in 37 centri per la schizofrenia.
L’imminente conferimento del Dottorato ad Honorem in Neuroscienze al Professor Pierre J. Magistretti rappresenta un avvenimento degno di nota nella scena scientifica contemporanea. Questo evento si svolgerà venerdì 13 giugno 2025 all’interno della storica Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino ed evidenzia l’apporto cruciale che egli ha fornito alla comprensione delle dinamiche cerebrali; ciò include aspetti pertinenti sia alla neurobiologia sia alle sovrapposizioni tra psichiatria e psicologie cognitiva/comportamentale.
Originario di Milano nel 1952, Magistretti è ampiamente riconosciuto come un luminare nell’ambito delle neuroscienze, oltre che come medico internazionalmente rispettato. La sua brillante carriera lo ha portato a occupare posizioni significative all’interno delle migliori università svizzere, ma anche italiane e arabe saudite. Oggi detiene il titolo onorifico presso il Brain Mind Institute dell’EPFL a Losanna ed insegna nei Dipartimenti dedicati alla Psichiatria delle Università collegate a quelle città; altresì figura quale Distinguished Professor presso la King Abdullah University of Science and Technology (KAUST), dove ha esercitato funzioni da Decano nonché Vice Rettore per le attività legate alla Ricerca.
Nome: Pierre J. Magistretti
Data di nascita: 1952, Milano
Qualifiche: Professore emerito presso l’EPFL e l’Università di Ginevra, Distinguished Professor al KAUST
La sua ricerca si è concentrata in maniera prevalente sui meccanismi cellulari e molecolari che regolano il metabolismo energetico cerebrale, un ambito cruciale per capire come il cervello utilizzi l’energia per funzionare correttamente. Insieme a Luc Pellerin, Magistretti ha elaborato il modello della “navetta del lattato”, evidenziando il ruolo primario delle cellule gliali, in particolare degli astrociti, nell’accoppiamento tra l’attività dei neuroni e il dispendio energetico. Questa prospettiva innovativa ha profondamente influenzato la nostra interpretazione dei segnali rilevati dalle tecniche di imaging cerebrale funzionale, aprendo al contempo nuove vie per investigare il ruolo degli astrociti nella plasticità sinaptica e nella protezione delle cellule nervose, con implicazioni dirette per la comprensione e il trattamento di patologie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer.
Lo studio dell’energetica cerebrale è intrinsecamente legato alla ricerca sui neurotrasmettitori, ovvero quelle sostanze chimiche fondamentali che facilitano la comunicazione neuronale. Il lavoro di Magistretti e del suo team ha messo in evidenza l’impatto dell’attività di queste molecole – in particolare del glutammato, un noto neurotrasmettitore eccitatorio – sul metabolismo degli astrociti; ciò porta all’attivazione di vie metaboliche cruciali nella produzione di energia utilizzabile dai neuroni stessi. Questo scambio attivo tra le cellule nervose e gli elementi gliali non solo rivela meccanismi intricati, ma è anche imprescindibile per garantire un’efficace operatività delle reti neuronali così come per sostenere funzioni cognitive elevate – aspetti vitali nella branca della psicologia cognitiva.
Il conferimento a Magistretti di un dottorato onorario non rappresenta solamente una celebrazione della sua carriera scientifica straordinaria; sottolinea altresì l’importanza crescente delle neuroscienze nel contesto sociale contemporaneo e le potenziali ripercussioni positive sulla salute mentale. Le indagini condotte da lui riguardo all’energetica cerebrale e al ruolo fondamentale degli astrociti apportano nuove intuizioni su come eventuali disfunzioni nel metabolismo possano giocare un ruolo decisivo nell’emergere e nella progressione di patologie psichiatriche.

L’incrocio fertile tra neuroscienze e psichiatria computazionale
Il nesso fra le scoperte condotte da Magistretti nell’ambito dell’energetica cerebrale e l’insorgere della psichiatria computazionale si rivela non solo profondo ma anche estremamente promettente. Questo settore emergente all’interno della psichiatria combina efficacemente modelli matematici e computazionali, unitamente ai dati provenienti dalla neurobiologia, dalla clinica e dal comportamento umano. L’obiettivo primario risiede nella possibilità di giungere a una comprensione complessiva riguardo ai meccanismi sottostanti i disturbi mentali; ciò ha come fine ultimo lo sviluppo di strumenti avanguardistici destinati a affinare diagnosi e trattamento.
Negli ultimi tempi è emerso sempre più chiaramente come le disfunzioni relative all’accoppiamento neuro-glio-vascolare possano fungere da veri e propri biomarcatori precoci correlati a varie forme patologiche in ambito psichiatrico. L’abilità nel poter identificare e analizzare tali anomalie mediante tecniche avanzate d’imaging unite ad elaborate costruzioni computazionali si configura quale opportunità concreta verso diagnosi rapide ed efficaci; in tal modo verrebbe facilitata l’implementazione d’interventi tempestivi capaci effettivamente di alterarne il corso stesso: un risultato imperativo per il progresso nella psicologia comportamentale.
In aggiunta, la dinamica offerta dalla psichiatria computazionale si propone quale strumento notevole per strutturare terapie su misura delle singole esigenze dei pazienti. I disturbi mentali sono complessi e eterogenei, con significative variazioni individuali nella presentazione clinica e nella risposta ai trattamenti. I modelli computazionali possono integrare una vasta gamma di dati per creare profili individuali e prevedere la probabilità di risposta a specifici interventi.
La personalizzazione delle cure è un obiettivo primario della medicina moderna e la psichiatria computazionale, alimentata dalle scoperte delle neuroscienze fondamentali, sta portando questo obiettivo a realizzarsi anche nel campo della salute mentale.
- 🎉 Che scoperta illuminante! La connessione tra neuroscienze e salute mentale......
- 🤔 Davvero gli astrociti sono la chiave? Non sono convinto che......
- 🤯 E se l'energia del cervello fosse la vera medicina del futuro...?...
Psichiatria computazionale: un futuro tra diagnosi precoce e terapie personalizzate
La psichiatria computazionale non è più un dominio esclusivamente teorico; sta cominciando a dispiegare il suo potenziale applicativo nella pratica clinica. L’analisi di grandi dataset multimodali – che combinano informazioni genetiche, dati di imaging cerebrale ed elettrofisiologici – permette di identificare pattern sottili che potrebbero sfuggire all’analisi clinica tradizionale e che servono come biomarcatori digitali per la diagnosi precoce e il monitoraggio.
Un aspetto rilevante emerge dall’uso dell’Intelligenza Artificiale (IA) per migliorare la diagnosi. La startup QuantaBrain sta rivoluzionando il settore, utilizzando l’IA applicata alla risonanza magnetica per analizzare il neurofunzionamento del cervello. La sua missione è quella di rendere la diagnosi dei disturbi psichiatrici più oggettiva e personalizzata.
In quest’ottica, ci sono stati importanti progressi nella comprensione dei meccanismi molecolari alla base delle malattie neurodegenerative. Ad esempio, un team di ricerca italiano ha dimostrato recenti correlazioni tra alterazioni muscolari e malattie neurodegenerative come la malattia di Kennedy, gettando nuova luce sui processi patologici coinvolti.
Il futuro della salute mentale: una visione integrata e personalizzata
L’attribuzione del Dottorato ad Honorem al Professor Pierre J. Magistretti segna una tappa significativa suscettibile di stimolare profonde riflessioni. Le sue indagini cruciali riguardanti l’energetica cerebrale e l’importanza degli astrociti hanno consentito un progresso sostanziale nella nostra conoscenza delle dinamiche cellulari del cervello umano, contribuendo a delineare una concezione della salute mentale che trascende i limiti imposti dalla semplice manifestazione clinica.
Tale contesto ci sollecita a reinterpretare la salute mentale non come una realtà uniforme, ma piuttosto come il risultato interconnesso di variabili biologiche, psicologiche e sociali in continua evoluzione. Pertanto, l’individualizzazione dei trattamenti dovrebbe includere misure terapeutiche aggiuntive rivolte sia agli aspetti psicolabili sia alle circostanze socioculturali individualizzate. L’aumento della consapevolezza circa l’importanza attribuita alla salute mentale, insieme alla diminuzione del pregiudizio associato ad essa, sta promuovendo condizioni ottimali per l’introduzione delle tecnologie avanguardistiche, soprattutto nel campo della psicologia comportamentale e in relazione alla gestione delle esperienze traumatiche.
Sebbene il percorso da compiere possa apparire articolato ed esteso, nel tempo futuro rimane evidente che siamo sulla via corretta grazie all’apporto pionieristico fornito da ricercatori quali il Professor Pierre J. Magistretti. Magistretti e progressi come quelli della psichiatria computazionale promettono di trasformare il modo in cui affrontiamo e trattiamo la salute mentale.
- Astrociti: cellule gliali che supportano i neuroni e regolano il metabolismo cerebrale.
- Psichiatria computazionale: integrazione di modelli matematici e dati neurobiologici per comprendere e trattare i disturbi mentali.
- QuantaBrain: startup che utilizza l’intelligenza artificiale per diagnosi e trattamento dei disturbi psichiatrici.
- Pagina dedicata a Pierre Magistretti sul sito dell'Accademia dei Lincei.
- Pagina web dell'EPFL Brain Mind Institute, istituto di affiliazione del Prof. Magistretti.
- Pagina ufficiale del professor Magistretti presso la KAUST, dati biografici e contatti.
- Invito ufficiale al conferimento del Dottorato ad Honorem a Pierre Magistretti.