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Casa Pride: L’abbraccio psicologico per la comunità LGBTQIA+ a Bra

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  • Il minority stress colpisce la comunità LGBTQIA+ causando ansia e isolamento.
  • To Housing, il primo co-housing italiano per LGBTQIA+ vulnerabili.
  • Casa Pride offre un servizio psicologico gratuito per la comunità LGBTQIA+.
  • Il 18 giugno 2025, talk su identità queer e contesti sociali rigidi.

Mercoledì 11 giugno 2025, la Sala Arpino di Bra si è trasformata in un crocevia di pensieri e riflessioni, accogliendo un pubblico attento e numeroso per l’incontro intitolato “A casa tutto bene? Psicologia Queer e Spazi Accoglienti”. L’evento, organizzato da Casa Pride APS nell’ambito del Pride Month, ha offerto una piattaforma di discussione approfondita sul legame indissolubile tra identità, benessere psicologico e la creazione di una cultura inclusiva.

Il Minority Stress: Una Sfida Silenziosa

Le psicologhe Latika Dabbene e Francesca Mucciarone hanno offerto un’analisi illuminante, esaminando con maestria i vari aspetti dell’identità di genere, dell’orientamento affettivo e dei modelli relazionali non tradizionali. Al centro del dibattito si è posto il concetto di minority stress, una forma di stress cronico che affligge coloro che vivono in una società che non riconosce o, peggio, discrimina determinate identità.

Questo stress non deriva da una fragilità interiore, ma è invece un diretto esito di pressioni esterne quali l’etichettatura sociale, la mancata accettazione e le barriere culturali.

Anche in assenza di atti violenti espliciti, gli effetti sul benessere mentale possono essere estremamente dannosi, manifestandosi sotto forma di ansia, isolamento, sofferenza e difficoltà nel creare legami interpersonali solidi e gratificanti.

È essenziale comprendere che una collettività più ricettiva e informata può notevolmente mitigare l’impatto del minority stress, innalzando la qualità della vita non solo per le persone LGBTQIA+, ma per l’intera comunità.

Contesti che promuovono l’inclusione favoriscono legami interpersonali più sani, crescita individuale e una maggiore armonia sociale.

Dal più piccolo al più anziano, tutti beneficiano di comunità che pongono l’accento sul rispetto reciproco e sulla libertà di essere se stessi.

Cosa ne pensi?
  • 👏 Ottima iniziativa! È fondamentale creare spazi sicuri......
  • 🤔 Interessante, ma non credo che la società sia pronta......
  • 💡 Un punto di vista alternativo: e se il problema fosse......

To Housing: Un Modello di Co-housing Sociale

Durante l’incontro, è stato presentato To Housing, il primo progetto italiano di co-housing sociale dedicato a persone LGBTQIA+ in condizioni di vulnerabilità. Questa iniziativa rappresenta un esempio concreto di come sia possibile coniugare autonomia abitativa e cura collettiva, offrendo un rifugio sicuro e un ambiente di supporto per chi ne ha più bisogno.

I partecipanti hanno mostrato grande coinvolgimento, condividendo le proprie esperienze, ponendo quesiti e prendendo parte a un esercizio guidato volto a esplorare il significato profondo dell’autentica accettazione e della visibilità, fattori essenziali per il benessere psicologico di ogni individuo.

Il Servizio Psicologico Gratuito: Un Presidio Essenziale

Un aspetto particolarmente significativo emerso durante la serata è stato il valore del servizio psicologico gratuito offerto da Casa Pride, rivolto alle persone LGBTQIA+ e ai loro familiari. Questo servizio rappresenta un presidio importante sul territorio, fornendo un sostegno concreto a chi desidera intraprendere un percorso di consapevolezza, ascolto e supporto. Troppo spesso, i bisogni psicologici di questa comunità vengono trascurati, rendendo ancora più preziosa l’iniziativa di Casa Pride.

Davide Fissore, presidente di Casa Pride APS, ha messo in risalto quanto sia fondamentale la consapevolezza e la cultura come pilastri per edificare una società aperta, nella quale la diversità sia valorizzata e i diritti di ogni persona siano pienamente riconosciuti.

Verso un Futuro Inclusivo: Riflessioni Conclusive

L’incontro “A casa tutto bene?” ha rappresentato un momento di riflessione profonda e di confronto costruttivo sulla psicologia queer e sulla necessità di creare spazi sicuri per tutti. L’evento ha evidenziato come il minority stress possa avere un impatto significativo sul benessere mentale delle persone LGBTQIA+ e come sia fondamentale promuovere una cultura dell’inclusione e del rispetto per contrastare questo fenomeno.
Il progetto To Housing rappresenta un esempio concreto di come sia possibile offrire un sostegno abitativo e sociale a chi si trova in condizioni di vulnerabilità, mentre il servizio psicologico gratuito di Casa Pride offre un supporto prezioso per affrontare le sfide psicologiche legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale.

L’appuntamento successivo, previsto per il 18 giugno 2025, con il talk “Identità non uniformi”, promette di esplorare ulteriormente le dinamiche tra identità queer e contesti sociali rigidi, offrendo spunti di riflessione su come trasformare le regole e creare luoghi più accessibili per tutti.

La psicologia cognitiva ci insegna che i nostri pensieri influenzano le nostre emozioni e i nostri comportamenti. Nel contesto del minority stress, è cruciale riconoscere come i pensieri negativi interiorizzati, derivanti dallo stigma sociale, possano alimentare ansia e depressione. Un approccio terapeutico basato sulla ristrutturazione cognitiva può aiutare a identificare e modificare questi pensieri disfunzionali, promuovendo un’immagine di sé più positiva e resiliente.

Un concetto più avanzato riguarda la plasticità neurale, ovvero la capacità del cervello di modificarsi in risposta all’esperienza. Creare ambienti inclusivi e supportivi può letteralmente rimodellare il cervello delle persone LGBTQIA+, rafforzando le connessioni neurali associate al benessere e alla resilienza. Questo significa che, investendo nella creazione di spazi sicuri e nella promozione dell’accettazione, possiamo contribuire a costruire un futuro in cui la salute mentale di tutti sia una priorità.

Riflettiamo su come le nostre azioni quotidiane, anche le più piccole, possano contribuire a creare un mondo più inclusivo e rispettoso. Ogni gesto di gentilezza, ogni parola di incoraggiamento, ogni atto di solidarietà può fare la differenza nella vita di chi si sente emarginato o discriminato.


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