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Casa Pride Festival: Bra diventa epicentro dell’orgoglio LGBTQIA+ nelle Langhe

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  • Il Casa Pride Festival offre un mese di eventi LGBTQIA+ a Bra (4-29 giugno 2025).
  • Focus sul minority stress e la creazione di spazi sicuri con psicologhe.
  • Presentato TO Housing, primo co-housing italiano per persone LGBTQIA+ vulnerabili.
  • Servizio psicologico gratuito offerto da Casa Pride per persone LGBTQIA+ e famiglie.
  • Il supporto familiare riduce drasticamente gli effetti del minority stress.

Il Casa Pride Festival ha debuttato nella vivace città di Bra, offrendo un intero mese (4-29 giugno 2025) di eventi dedicati alla cultura LGBTQIA+. Per la prima volta, la provincia di Cuneo ospita una rassegna che celebra l’orgoglio queer e rivendica i diritti civili con un programma diversificato rivolto a residenti e visitatori.

L’iniziativa, promossa dall’associazione Casa Pride APS, intende creare uno spazio reale e simbolico non soltanto per la comunità LGBTQIA+ ma per chiunque sostenga una società inclusiva, accogliente e intersezionale. Dialoghi, spettacoli e momenti festivi animeranno la città, invitando a riflettere sui temi dell’equità e della libertà.

Storia del Casa Pride Festival: Il festival nasce con il sostegno del Comune di Bra e ha l’obiettivo di portare la cultura dell’inclusione oltre i grandi centri urbani, coinvolgendo attivamente il territorio.

Il direttivo di Casa Pride evidenzia l’importanza di creare reti: dall’ateneo di Scienze Gastronomiche di Pollenzo al festival Artico, fino alle sinergie con Torino Pride e Langhe & Roero Pride. La collaborazione tra realtà locali rafforza il dibattito e moltiplica le occasioni di confronto.

Accanto ai momenti di riflessione, il festival dedica ampia attenzione all’aspetto ludico e celebrativo. L’obiettivo cardine rimane portare cultura sul territorio, stimolare il dialogo e favorire maggiore consapevolezza e accettazione.

Locandina del Casa Pride Festival

Il sostegno del Comune di Bra, unito al contributo di sponsor privati e volontari, rende possibile questa prima edizione, concepita come progetto diffuso radicato nel territorio e capace di generare un impatto duraturo in favore di una comunità più inclusiva per tutt?.

“A casa tutto bene?”: esplorare il benessere psicologico e gli spazi sicuri

Martedì 11 giugno la Sala Arpino ha ospitato il talk «A casa tutto bene? La psicologia queer e la costruzione di spazi sicuri», con le psicologhe Latika Dabbene e Francesca Mucciarone. Il focus è stato il minority stress, forma di stress cronico derivante da stigma e discriminazione sistemica, non da fragilità individuale.

Il Minority Stress Model (Meyer, 2003) distingue tra stress distale (cause esterne: leggi, discriminazioni) e prossimale (interiorizzazione dello stigma). Comprenderlo è essenziale per migliorare la salute delle persone LGBTQIA+.

  • Minority Stress: stress dovuto alla stigmatizzazione di minoranze sessuali e di genere.
  • Trans*: termine ombrello che racchiude molteplici identità di genere diverse da quelle cisgender.

Le ricerche dimostrano che società improntate ad apertura e consapevolezza riducono significativamente gli effetti dannosi del minority stress, migliorando la qualità della vita non solo della popolazione queer ma dell’intero tessuto sociale.

Durante l’incontro è stato presentato TO Housing, primo progetto italiano di co-housing sociale per persone LGBTQIA+ vulnerabili: un esempio virtuoso di connubio tra autonomia abitativa e cura comunitaria. Inoltre è stato illustrato il progetto SAFE PLACE a Bra, che promuove ambienti commerciali e pubblici dichiarati inclusivi.

Grande attenzione è stata posta anche al servizio psicologico gratuito di Casa Pride, rivolto a persone LGBTQIA+ e ai loro familiari, fondamentale per sostenere percorsi di consapevolezza emotiva e accoglienza.

Cosa ne pensi?
  • 🎉 Che bello vedere Bra diventare un faro di inclusione... ...
  • 🤔 Ma un festival è sufficiente per affrontare il minority stress?......
  • 💔 Il vero problema è l'accettazione familiare, senza quella... ...

Promuovere l’accettazione familiare: una priorità per la salute mentale LGBTQIA+

Numerosi studi mostrano che il supporto familiare riduce drasticamente gli effetti del minority stress e favorisce benessere psico-fisico duraturo. Al contrario, il rifiuto familiare è associato a maggior rischio di ansia, depressione e isolamento sociale.

L’accettazione familiare agisce da fattore protettivo: quando genitori e caregiver accolgono con amore e comprensione l’orientamento o l’identità di genere dei figli, creano un ambiente sicuro che promuove resilienza e salute mentale.

Il servizio psicologico gratuito di Casa Pride sostiene anche i familiari, aiutandoli a intraprendere percorsi di accettazione consapevole. È importante ricordare che omosessualità e transizione non sono patologie, come la scienza conferma da decenni.

Oltre il festival: riflessioni su identità, accettazione e salute mentale

La risonanza del Casa Pride Festival va oltre le sue manifestazioni, invitando a riflettere su cultura queer, accettazione e benessere psicologico. Il minority stress, inteso anche come aumento dell’allostatic load, mostra come pressione sociale e micro-aggressioni possano incidere tanto sulla salute mentale quanto su quella fisica (malattie cardiovascolari, disturbi endocrini, ecc.).

Ridurre il minority stress richiede impegno collettivo: linguaggi inclusivi, ascolto attivo, revisione di norme eteronormative e pratiche quotidiane di solidarietà. L’accettazione non è un favore: è un investimento nel benessere collettivo e nella costruzione di una società più giusta e sana per tutt?.

Progetti di co-housing: TO Housing (Torino) offre un luogo sicuro alle persone LGBTQIA+ che hanno subìto discriminazioni. È un modello che potrebbe rispondere all’emergenza abitativa e di sostegno sociale di altre comunità.

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