- Nel 2023, la Calabria ha registrato 840 incidenti con 109 morti.
- Aumento del 47,3% delle vittime in Calabria nel 2023.
- Statale 106: 28 vittime dall'inizio dell'anno, 1 decesso ogni 11 giorni.
Numerosi incidenti stradali hanno segnato il territorio calabrese nel corso del 2024; tali avvenimenti hanno spesso avuto esiti tragici. Non si tratta di eventi isolati: queste situazioni sconvolgono le realtà locali ed evidenziano con drammatico accento l’urgenza della safety road, sottolineando le profonde conseguenze fisiche e psicologiche per le vittime.
Tra gli episodi più gravi spicca la scomparsa del quindicenne di Piterà di Catanzaro, avvenuta circa cinque mesi fa; nell’incidente sono rimasti feriti altri sei adolescenti, testimoniando l’impatto devastante di simili traumi sulle giovani generazioni. Pochi giorni prima, la vigilia di Natale, un’altra tragedia ha coinvolto due giovani a San Pietro a Maida, una delle vittime minorenne e originaria di Curinga. Questi fatti mostrano la forte esposizione degli adolescenti ai pericoli della circolazione viaria e la necessità di interventi preventivi adeguati, soprattutto laddove le infrastrutture siano carenti.
Anche le arterie principali non sono esenti da rischi. Sull’autostrada A2, all’altezza di Villa San Giovanni, un incidente a più veicoli ha causato forti disagi; in un episodio simile, un camion si è ribaltato coinvolgendo sette veicoli e provocando la morte di Mario Valiante e Wilma Fezza. Questi eventi evidenziano la complessità dei sinistri con mezzi pesanti e le loro potenziali conseguenze.
Altrettanto dolorosa è stata la morte di Francesca Mandarino, studentessa ventunenne di Mandatoriccio, deceduta a Roma in seguito a uno scontro con successivo impatto contro il guard-rail che ha sbalzato due passeggeri fuori dall’abitacolo. Pur avvenuto fuori regione, il caso tocca da vicino la Calabria e sottolinea i rischi che affrontano i giovani fuorisede.
La statale 106 Ionica, nota per la sua pericolosità, è stata teatro della morte di Luigi Scumaci, ventitreenne di Botricello, circa nove mesi fa nel Crotonese. Sempre sull’A2, un altro camion ribaltato ha causato la chiusura di una carreggiata e pesanti disagi: episodi diversi che condividono l’elemento comune del trauma stradale e la necessità d’indagare sia sulle cause immediate sia sugli effetti a lungo termine.
Nel 2023 la Calabria ha registrato 840 incidenti stradali, con 109 morti e 4.385 feriti, a fronte di un aumento delle vittime del 47,3 %. I dati diffusi dall’Istat evidenziano una tendenza in controtendenza rispetto alla diminuzione complessiva degli incidenti a livello nazionale.
L’impatto psicologico a lungo termine del trauma stradale
Gli incidenti stradali producono effetti devastanti non solo sul piano fisico ma anche su quello psicologico; colpiscono le vittime, i loro familiari e i soccorritori. Ogni anno circa 50 milioni di persone nel mondo riportano ferite non letali a causa di sinistri automobilistici. Studi degli ultimi due decenni mostrano che tra il 5 % e il 45 % degli adulti e tra il 14 % e il 45 % dei minori sviluppano Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD).
I sintomi del PTSD rientrano in quattro categorie:
- Intrusioni: flashback involontari e sogni ricorrenti.
- Evitamento: fuga da luoghi, persone o notizie collegati all’evento.
- Alterazioni cognitive ed emotive: depressione, senso di colpa, distacco affettivo, irritabilità.
- Alterazioni della reattività: disturbi del sonno, ipervigilanza, scoppi di rabbia.
Senza un intervento appropriato, il PTSD può cronicizzarsi, portando a disturbi somatici (ad esempio colon irritabile) e abuso di sostanze. Fattori come sesso, età, zona del corpo colpita e qualità del trattamento influenzano la gravità dei sintomi e il rischio di sviluppare la condizione.

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La prevalenza e i fattori predittivi
Oltre al PTSD, le conseguenze psicologiche di un incidente stradale includono ansia generalizzata e disturbi dissociativi (depersonalizzazione, derealizzazione). La qualità della vita dei soggetti coinvolti si riduce notevolmente, anche in assenza di lesioni gravi. Il dolore cronico post-incidente è un indicatore importante di outcome sfavorevole.
Fattori quali ospedalizzazione, durata della riabilitazione e ulteriori interventi chirurgici contribuiscono al peggioramento della qualità di vita. Gli individui con vulnerabilità pregresse sono maggiormente esposti a esiti negativi, rendendo essenziale un approccio personalizzato alla valutazione e al trattamento.
Le reazioni emotive immediate (shock, confusione, paura dell’ignoto) possono evolvere in Disturbo Acuto da Stress (ASD) e quindi in PTSD se non adeguatamente trattate. La durata del recupero psicologico varia in base alla gravità dell’incidente, al supporto sociale e alla tempestività degli interventi terapeutici.
L’importanza del supporto psicologico e i percorsi di cura
Dato il potenziale impatto psicologico, è fondamentale fornire alle vittime, ai familiari e ai soccorritori un supporto tempestivo e adeguato. Un intervento psicologico precoce riduce significativamente il rischio di sviluppare PTSD e favorisce un buon recupero a lungo termine.
Esistono percorsi personalizzati che prevedono valutazioni sistematiche e assistenza continuativa, come indicato da vari protocolli sanitari provinciali (Ausl Modena).
Un esempio di buona pratica è ANIA CARES, che offre supporto gratuito e specializzato alle famiglie colpite da incidenti stradali (Fondazione ANIA). Interventi quali il debriefing traumatico dovrebbero essere integrati nei protocolli post-incidente per aiutare le persone a elaborare l’esperienza e a recuperare un senso di sicurezza.
Riflessi del trauma sull’individuo e sulla società
Le storie dietro le statistiche ricordano che il trauma stradale è un fenomeno complesso che va oltre l’impatto fisico immediato. La psicologia cognitiva e comportamentale mostra come il cervello cerchi coerenza e prevedibilità: un incidente improvviso spezza questa logica, generando pensieri intrusivi e dissociazione (depersonalizzazione, derealizzazione) come meccanismi di difesa.
Nell’ottica di una salute mentale collettiva, gli incidenti stradali devono essere analizzati non solo per gli aspetti ingegneristici, ma come eventi con profonde ripercussioni psicologiche. La società deve garantire risorse accessibili a chi porta i segni invisibili del trauma. Offrire supporto psicologico non è un optional: è un diritto e un investimento per una comunità più resiliente e compassionevole.
- PTSD: Disturbo Post-Traumatico da Stress, condizione psicologica che può svilupparsi dopo eventi traumatici.
- SS 106: Strada Statale 106, nota per l’elevata incidentalità in Calabria, spesso definita “Strada della Morte”.
- Dissociazione: meccanismo di difesa psicologico che porta a sentirsi distaccati dalla realtà in risposta a traumi.