Bimbo cade dalle scale a Scalea: come prevenire incidenti domestici

Nella tranquilla cittadina tirrenica di Scalea, un incidente domestico ha destato apprensione nella giornata di ieri. Un bambino di soli due anni è stato protagonista di una caduta da una scala interna della sua abitazione, situata nel centro del paese. L’episodio, avvenuto nel primo pomeriggio, ha immediatamente allertato i genitori a causa del pianto disperato del piccolo. La dinamica esatta della caduta non è stata resa nota, ma si ipotizza che il bambino sia sfuggito momentaneamente alla vigilanza dei familiari.

Data la giovanissima età e la potenziale gravità di una caduta dalle scale, i genitori hanno prontamente contattato il 118. Gli operatori sanitari, valutata la situazione, hanno ritenuto necessario un trasferimento d’urgenza in un polo pediatrico attrezzato. È stato quindi attivato l’elisoccorso per trasportare il bambino all’ospedale “Annunziata” di Cosenza, struttura di riferimento per la gestione dei traumi pediatrici.

All’inizio, le condizioni del bambino avevano suscitato notevole inquietudine; il ricovero è avvenuto con codice rosso. Fortunatamente, gli esami medici successivi hanno evidenziato solo lesioni minori e il piccolo è ora fuori pericolo. Dopo gli aggiornamenti positivi, i genitori hanno potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo. La polizia locale ha ritenuto non necessario avviare ulteriori indagini. L’episodio riporta comunque l’attenzione sull’importanza di tutelare l’ambiente domestico, soprattutto nell’interesse della sicurezza dei più piccoli.

Il rischio scale e la “sindrome della scala” in psicologia infantile

L’incidente di Scalea, pur nella sua fortunata risoluzione, riporta alla ribalta il tema degli incidenti domestici che coinvolgono i bambini piccoli e, in particolare, il rischio associato alle scale. Tra i 12 e i 24 mesi, quando iniziano a esplorare con maggiore autonomia, le cadute rappresentano una delle cause più frequenti di infortuni, con possibili traumi cranici o fratture.

Sebbene non esista una sindrome clinica formalmente riconosciuta come “sindrome della scala”, il termine descrive la combinazione di curiosità infantile, impulsività e scarsa percezione del rischio con le caratteristiche ambientali che aumentano la probabilità di incidenti. Difficoltà di percezione spaziale o coordinazione motoria possono aggravare il problema, così come ambienti non adeguatamente protetti.

In questo contesto, la “sindrome della scala” non è una patologia, ma l’esito di un’interazione complessa tra fase di sviluppo e ambiente poco sicuro.

Prevenzione degli incidenti domestici infantili: strategie comportamentali e ambientali

Per evitare gli incidenti domestici che coinvolgono i minori, soprattutto quelli legati alle scale, è necessario adottare un sistema integrato di interventi che includa sia il comportamento degli adulti sia l’adeguamento dell’ambiente domestico. Le statistiche indicano le scale tra le principali cause di accesso ai servizi di urgenza pediatrica, in particolare per i maschi tra 0 e 4 anni.

Una recente iniziativa di sensibilizzazione (“Bambini e sicurezza domestica” – ASL VDA, 2023) informa le famiglie sui rischi presenti in casa in modo efficace. La vigilanza attenta è imprescindibile: basta un attimo di distrazione perché un piccolo esploratore si trovi in pericolo.

Oltre alla sorveglianza, l’ambiente deve essere reso sicuro. Sulle scale interne ed esterne vanno installati cancelletti conformi agli standard sia in cima sia alla base. Le ringhiere devono essere di altezza adeguata e prive di elementi facilmente scalabili. Altri accorgimenti includono tappeti antiscivolo, rimozione di oggetti sui gradini e insegnamento progressivo all’uso sicuro delle scale.

Il Ministero della Salute ha stilato vari decaloghi di buone pratiche per i genitori (Uppa):

• Installare paraspigoli su mobili e tavoli.
• Bloccare l’accesso a scale e balconi con cancelletti di sicurezza.
• Utilizzare copriprese elettriche.
• Fissare i mobili al muro per prevenire ribaltamenti.
• Riporre in alto farmaci, detersivi e oggetti taglienti.
• Non lasciare il bambino da solo su superfici rialzate.
• Tenere piccoli oggetti lontano dalla portata dei bambini sotto i 3-4 anni.

L’incidente di Scalea evidenzia l’importanza di una maggiore consapevolezza degli adulti sui rischi domestici. Un approccio proattivo che combini supervisione e adeguamento dell’ambiente è la strategia più efficace per prevenire incidenti che, pur lievi, generano stress e richiedono cure ospedaliere.

Una riflessione sulla vulnerabilità e la crescita

L’episodio di Scalea offre lo spunto per riflettere sulla vulnerabilità intrinseca dell’infanzia. I bambini non sono adulti in miniatura: esplorano e apprendono tramite prove ed errori. Le scale simboleggiano il percorso di crescita: una serie di gradini verso l’autonomia, con il rischio costante della caduta.

Dal punto di vista cognitivo, l’incidente rappresenta l’intersezione tra sviluppo neurologico, abilità motorie emergenti e percezione del rischio. L’apprendimento avviene tramite sperimentazione attiva; anche una caduta, se gestita in sicurezza, diventa occasione di crescita. Spetta agli adulti creare un ambiente protetto che trasformi i potenziali traumi in esperienze formative.

Un attaccamento sicuro con i caregiver favorisce un’esplorazione autonoma ma serena: il bambino affronta nuove sfide sapendo di poter contare su un sostegno. La sicurezza fisica si intreccia quindi con il benessere emotivo, formando la base per una crescita equilibrata.

Riflettere su episodi come questo ci ricorda la complessità del processo di crescita e l’importanza dell’adulto nell’offrire un contesto che unisca libertà e protezione.