- Pietro, di soli 9 mesi, è ricoverato in gravissime condizioni a Napoli.
- Presentava coma profondo, disidratazione e ipotonia al suo arrivo a Sapri.
- Fratture craniche, al femore e lesioni pregresse alle costole: quadro allarmante.
- La madre aveva sporto denuncia per maltrattamenti contro l'ex compagno.
- Il 28 maggio era stato dimesso con un antibiotico per problemi respiratori.
Un Neonato Lotta per la Vita
La comunità del Golfo di Policastro è sconvolta da una vicenda che ha visto un bambino di soli nove mesi, di nome Pietro, ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Proveniente da Villammare, una località marittima di Vibonati, nel Salernitano, il bimbo è stato trasferito con urgenza in eliambulanza dopo un primo decisivo soccorso all’ospedale di Sapri. La sua situazione è ritenuta estremamente critica, con una prognosi che resta strettamente riservata.
Al suo arrivo al presidio ospedaliero di Sapri, Pietro versava in uno stato disperato: coma profondo, disidratazione e ipotonia muscolare. L’intervento tempestivo dell’equipe medica, guidata dal dottor Emidio Ciancola, ha permesso di stabilizzare il bambino attraverso intubazione e monitoraggio intensivo, rendendo possibile il trasferimento a Napoli.
Un Quadro Clinico Allarmante
Una volta giunto al Santobono, i medici si sono trovati di fronte a un quadro clinico drammatico. Pietro presentava un esteso gonfiore cerebrale, fratture craniche dietro l’orecchio, una frattura al femore destro e segni di lesioni precedenti alle costole. Questi elementi hanno subito fatto scattare un campanello d’allarme, suggerendo la possibilità di traumi pregressi.
I medici hanno immediatamente sottoposto il neonato a due delicatissimi interventi neurochirurgici per ridurre la pressione intracranica. Nonostante gli sforzi, le condizioni di Pietro rimangono critiche e le prossime ore saranno decisive per la sua sopravvivenza. La preoccupazione è palpabile tra i medici e i familiari, che sperano in un miracolo.
- Forza piccolo Pietro! Speriamo in un miracolo......
- Come è possibile che nessuno si sia accorto prima❓......
- La giustizia farà il suo corso, ma la società......
- 💔 Questa storia mi spezza il cuore...Speriamo......
- 🤔 Ma se invece ci concentrassimo sulle risorse......
- 👶 La fragilità infantile è un tema che......
Indagini a Tutto Campo per Fare Luce sull’Accaduto
I carabinieri della Compagnia di Sapri, su incarico della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro, stanno conducendo indagini serrate per accertare le cause delle gravi ferite riportate da Pietro. Gli inquirenti si sono recati anche al Santobono per raccogliere informazioni e hanno ascoltato la madre del bambino, il suo attuale compagno e il padre biologico. L’obiettivo è ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e individuare eventuali responsabilità.
Le prime indiscrezioni investigative suggeriscono che le lesioni potrebbero essere avvenute in momenti differenti. La frattura del femore, ad esempio, sembrerebbe risalire ai giorni precedenti al ricovero, mentre i traumi cranici sarebbero compatibili con un evento molto recente. Gli investigatori stanno verificando con attenzione ogni dettaglio per fare piena luce sulla vicenda.
Il contesto familiare è complesso. Pietro risiede con la madre, una donna di 29 anni originaria di Licusati, stabilitasi da alcuni mesi a Villammare, e con il suo nuovo compagno.
Insieme a loro abita anche il fratello maggiore di Pietro, di quattro anni. *Avvertito dell’ospedalizzazione del figlio, il padre, di professione fornaio e residente a Sapri, si è precipitato immediatamente al nosocomio.
L’ex coppia, che si era separata tempo fa, è adesso coinvolta in un’indagine legale, a seguito di una denuncia recente presentata dalla madre per presunti maltrattamenti ad opera del precedente partner.
Informato del ricovero urgente del bambino, il padre, un panettiere che abita a Sapri, si è presentato immediatamente in ospedale.
La coppia, non più insieme da diversi mesi, è ora oggetto di un’inchiesta da parte delle autorità giudiziarie, considerando anche una denuncia che la madre aveva sporto tempo addietro verso il suo ex compagno, per presunte violenze.
Il padre, un panificatore residente a Sapri, appena appresa la notizia del ricovero del suo bambino, si è recato subito in ospedale.
A seguito di una querela depositata di recente dalla madre, per presunti atti violenti da parte del suo ex, la coppia, ormai divisa da qualche mese, si trova ad affrontare un’indagine giudiziaria.*

Il Grido di Dolore della Madre e la Solidarietà della Comunità
Nel frattempo, la madre di Pietro ha pubblicato un post su Facebook in cui esprime perplessità su quanto accaduto il 28 maggio, quando si era recata al pronto soccorso di Sapri a causa di problemi respiratori del piccolo.
In quella circostanza, secondo quanto affermato dalla donna, Pietro era stato dimesso con la semplice prescrizione di un antibiotico.
La madre ha chiesto rispetto per le persone che l’hanno assistita in ospedale e per coloro che condividono con lei questo momento di profondo dolore.
La comunità del Golfo di Policastro si è stretta attorno alla famiglia di Pietro, esprimendo solidarietà e vicinanza attraverso numerosi messaggi di affetto. Amici, conoscenti e semplici cittadini sono commossi dalla drammatica vicenda e sperano in un miglioramento delle condizioni del piccolo. L’attesa per un eventuale aggiornamento sulle condizioni di Pietro è palpabile.
Riflessioni sulla Fragilità Infantile e la Responsabilità Sociale
La vicenda del piccolo Pietro solleva interrogativi profondi sulla fragilità dell’infanzia e sulla responsabilità della società nel proteggere i bambini da ogni forma di violenza e negligenza. La _salute mentale_ dei genitori, il supporto sociale e l’accesso a servizi sanitari adeguati sono elementi cruciali per garantire il benessere dei più piccoli.
Oltre il Fatto di Cronaca: Una Prospettiva Psicologica
La Resilienza: Una Speranza per il Futuro
La storia di Pietro ci ricorda quanto sia fondamentale la resilienza, ovvero la capacità di superare eventi traumatici e di riorganizzare positivamente la propria vita di fronte alle difficoltà. Nel contesto della psicologia infantile, la resilienza rappresenta un fattore protettivo cruciale per lo sviluppo sano e armonioso del bambino, anche in presenza di esperienze avverse.
Cari lettori, la vicenda di Pietro ci tocca nel profondo e ci invita a riflettere sulla fragilità dell’infanzia e sulla nostra responsabilità collettiva nel proteggere i bambini. Dal punto di vista della psicologia cognitiva, possiamo considerare come le esperienze traumatiche precoci possano influenzare lo sviluppo cerebrale e i processi di pensiero del bambino. In particolare, _il trauma può alterare la percezione della realtà, la capacità di regolazione emotiva e la formazione di legami affettivi sicuri_.
Andando oltre, la neuroplasticità cerebrale ci offre una speranza: anche dopo un trauma, il cervello ha la capacità di riorganizzarsi e di apprendere nuove strategie di coping. Un intervento psicoterapeutico mirato, basato sull’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) o sulla terapia cognitivo-comportamentale, può aiutare il bambino a elaborare il trauma, a ridurre i sintomi e a sviluppare una maggiore resilienza. Ricordiamoci sempre che ogni bambino ha il diritto di crescere in un ambiente sicuro e protettivo, dove possa esprimere il proprio potenziale e costruire un futuro sereno.