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DCA e giovani: cosa rivela il contest “gustiamo insieme la vita”?

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  • Nel 2024, i disturbi alimentari sono saliti dal 3,4% al 7,8%.
  • L'ospedale Bambino Gesù ha visto un aumento del 64% (2019-2024) dei DCA.
  • La Lombardia investe 36 milioni di euro (2024-2026) in salute mentale.

Il 5 giugno si è chiusa una fase decisiva nel contesto educativo: il concorso “Gustiamo Insieme la Vita”. Questa iniziativa è stata organizzata dall’associazione “Donna Donna Onlus”, grazie al sostegno fornito dal Consiglio Regionale del Lazio insieme ad ANCI Lazio. Con particolare riferimento ai disturbi del comportamento alimentare (DCA), l’evento ha attirato una vasta attenzione da parte delle istituzioni scolastiche regionali. L’intento cardine dell’iniziativa era quello di educare ed elevare la consapevolezza nei giovani su temi cruciali riguardanti il loro benessere fisico e mentale; necessità che risulta sempre più urgente in seguito all’aumento dei casi emersi negli anni recenti.

Il processo che ha caratterizzato questo concorso si è snodato attraverso molteplici fasi operative mirate, rivelando così una dedizione estesa ed efficace. Si può far risalire l’inizio della campagna già a gennaio, quando si tenne un incontro al Ministero dell’istruzione dedicato alla promozione dell’iniziativa stessa nonché alla creazione delle strategie per coinvolgere gli istituti scolastici locali. Successivamente, a marzo, un gesto simbolico ma carico di significato ha ulteriormente amplificato il messaggio: l’inaugurazione della panchina lilla presso la sede del Consiglio regionale alla Pisana. Questo evento, accompagnato dalla diffusione di materiale informativo, ha voluto sottolineare la necessità di mantenere alta l’attenzione su DCA come anoressia, bulimia e binge-eating, malattie complesse e spesso sottovalutate. La fase culminante si è svolta a fine maggio, con un nuovo appuntamento al Ministero dell’istruzione per la premiazione degli istituti scolastici partecipanti al contest. Infine, giovedì 6 giugno, presso il Parco della Pace adiacente al Consiglio regionale, si è tenuta la cerimonia conclusiva con la premiazione dei lavori realizzati dagli studenti.


L’iniziativa “Gustiamo Insieme la Vita” non si è limitata a essere un semplice concorso. Rappresenta un modello di intervento integrato che vede la collaborazione tra istituzioni, scuole, associazioni, famiglie e professionisti. Questa rete è considerata fondamentale per affrontare le cause profonde dei DCA, che spesso sono legate a situazioni di fragilità emotiva, come bullismo, violenza o altre esperienze traumatiche.

Dati recenti sui DCA:

Secondo stime recenti, nel 2024, la percentuale di persone affette da disturbi alimentari è salita dal 3,4% al 7,8%. In Italia, si stima che circa 3 milioni siano interessati da queste problematiche, equamente distribuendo la prevalenza tra i diversi disturbi:

  • Anoressia nervosa: 42,3%
  • Bulimia nervosa: 18,2%
  • Disturbo da binge eating: 14,6%

L’aumento dei casi di DCA, evidenziato dai dati recenti dell’ospedale Bambino Gesù che indicano un incremento del 64% tra il 2019 e il 2024, con un abbassamento significativo dell’età di esordio, rende urgente questo tipo di interventi. Il contest ha quindi rappresentato un’importante occasione per dare voce agli studenti, permettendo loro di esprimere attraverso disegni, foto, video, poesie e racconti il loro vissuto e la loro comprensione dei DCA, contribuendo così a rompere il silenzio e a promuovere una maggiore consapevolezza collettiva.

Disturbi alimentari, sostenibilità e salute mentale: un legame complesso

Il contest “Gustiamo Insieme la Vita” evidenzia un legame cruciale e spesso sottovalutato tra i disturbi del comportamento alimentare, la sostenibilità e la salute mentale, in particolare tra i giovani in Italia. Le scelte alimentari, apparentemente individuali, si rivelano profondamente influenzate da fattori ambientali, sociali ed economici. La cultura odierna, fortemente orientata verso standard estetici irrealistici amplificati dai social media, può generare stress, ansia e una costante insoddisfazione per il proprio corpo, fattori che predispongono allo sviluppo dei DCA.

Pressione sociale: I disturbi alimentari non colpiscono solo le donne; anche uomini e ragazzi ne soffrono, e lo stigma associato aggrava ulteriormente la situazione.

La sostenibilità, intesa non solo in termini ambientali, ma anche sociali ed economici, gioca un ruolo significativo in questa dinamica. La disponibilità di cibo sano e accessibile, la qualità dell’ambiente in cui viviamo e le condizioni socio-economiche possono influenzare le scelte alimentari e, di conseguenza, la salute psicologica. Un’alimentazione squilibrata, spesso causata da difficoltà economiche o dalla scarsa disponibilità di prodotti freschi nei contesti urbani, può avere ripercussioni negative sull’umore, sulla concentrazione e sul benessere generale.


I disturbi alimentari non colpiscono solo le donne e le ragazze; anche uomini e ragazzi ne soffrono, spesso a causa di pressioni sociali e insoddisfazione per l’aspetto fisico. Lo stigma sociale associato ai DCA aggrava ulteriormente la situazione, causando ansia, depressione e isolamento, e influenzando profondamente il benessere delle persone colpite. L’approccio sostenibile ai DCA deve quindi considerare non solo gli aspetti sanitari, ma anche quelli sociali e culturali.

Strategie per promuovere scelte alimentari consapevoli e positive includono l’educazione alimentare nelle scuole, campagne di sensibilizzazione sull’impatto sociale delle scelte alimentari e l’incoraggiamento di un rapporto equilibrato con i social media. La creazione di mySMART Diary, una web app concepita dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale assieme a Microsoft Italia e Almawave, rappresenta un passo significativo nell’assistenza terapeutica ai soggetti affetti da DCA mediante l’impiego dell’intelligenza artificiale. Tale strumento evidenzia il potenziale dell’innovazione nella lotta contro problematiche così intricate. Ciononostante, appare chiaro che la tecnologia non può agire in solitudine; occorre piuttosto sviluppare una strategia integrata che coinvolga le famiglie, gli istituti scolastici, i professionisti del settore sanitario e l’intera comunità affinché si instauri un contesto propizio a favorire sia scelte alimentari equilibrate sia il benessere psicologico degli adolescenti.

Cosa ne pensi?
  • 🎉 Ottima iniziativa! Sensibilizzare i giovani sui DCA è fondamentale......
  • 🤔 Davvero utile il contest? Non rischia di focalizzarsi troppo......
  • 💡 DCA e sostenibilità: un legame inaspettato che apre nuove prospettive......

Interventi e prospettive: dalla Lombardia al Lazio

La salute mentale, inclusa la complessa sfera dei disturbi del comportamento alimentare, sta emergendo con sempre maggiore forza nell’agenda politica e sociale italiana, con iniziative significative che si sviluppano a livello regionale e nazionale. La Lombardia, ad esempio, ha recentemente affrontato il tema con l’evento “La salute mentale, una sfida a livello regionale. La Lombardia in mente”, promosso da Johnson & Johnson. L’incontro ha messo in luce un quadro preoccupante, con un aumento delle problematiche psichiatriche tra il 2019 e il 2023, particolarmente accentuato tra adolescenti e preadolescenti.

Investimenti nella salute mentale:

La Legge Regionale 1/2024, che istituisce il Servizio di Psicologia delle Cure Primarie, prevede un investimento di 36 milioni di euro per il triennio 2024-2026, rappresentando un passo concreto verso il sostegno della salute mentale.

Parallelamente, nel Lazio, il contest “Gustiamo Insieme la Vita” si inserisce in un quadro di iniziative volte a sensibilizzare e prevenire i DCA, con un focus specifico sul coinvolgimento dei giovani attraverso il canale fondamentale della scuola. L’iniziativa, promossa da Donna Donna Onlus con il supporto istituzionale, ha puntato a creare una “vera rete” tra istituzioni, scuole, associazioni, famiglie e professionisti, riconosciuti come attori essenziali per affrontare le cause profonde dei disturbi alimentari, spesso legate a fragilità emotive e a esperienze di bullismo o violenza. L’aumento dei nuovi casi di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, evidenziato dai dati dell’ospedale Bambino Gesù (+64% tra il 2019 e il 2024), sottolinea l’urgenza di tali interventi e la necessità di abbassare l’età di esordio dell’attenzione su queste tematiche.


Questi esempi, dalla Lombardia al Lazio, evidenziano la crescente consapevolezza della necessità di un approccio integrato e multisettoriale alla salute mentale. Non bastano le politiche sanitarie; sono indispensabili anche quelle sociali, educative e culturali. L’OCSE e l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolineano da tempo come i sistemi sanitari da soli non possano risolvere il problema dei DCA e del disagio psicologico in generale, che richiede invece un impegno congiunto di tutti i settori della società.

Il gusto del cuore: nutrire la mente e il corpo attraverso l’educazione e la connessione

Nel vasto giardino della psicologia cognitiva, che indaga i processi mentali attraverso cui percepiamo, apprendiamo e interagiamo con il mondo, una nozione fondamentale è quella della schema theory. In termini semplici, potremmo immaginarci la nostra mente come dotata di una serie di “cassetti” o archivi mentali preesistenti, chiamati schemi, che ci aiutano a organizzare e interpretare le nuove informazioni che riceviamo. Questi schemi si formano fin dalle prime esperienze e si modificano nel tempo, influenzando il modo in cui pensiamo, sentiamo e ci comportiamo. Nel contesto dei disturbi del comportamento alimentare, ad esempio, schemi cognitivi disfunzionali legati all’immagine corporea, al cibo, al peso o all’autostima possono contribuire a mantenere comportamenti alimentari problematici.

Approfondendo ulteriormente nel campo della psicologia comportamentale, scopriamo che i DCA possono essere compresi e trattati attraverso i principi dell’apprendimento. La terapia comportamentale si concentra sui comportamenti osservabili e sulle contingenze che li mantengono. Comportamenti restrittivi, abbuffate o comportamenti compensatori (come il vomito o l’esercizio fisico eccessivo) possono diventare delle risposte apprese a determinate situazioni emotive o ambientali.

Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI): Un modello di intervento promettente nel trattamento dei disturbi alimentari. Questa terapia aiuta a comprendere e gestire le difficoltà emotive e relazionali, promuovendo la salute mentale e l’autonomia nelle decisioni alimentari.

Tornando a “Gustiamo Insieme la Vita”, il valore di iniziative come questa va oltre la pur importante sensibilizzazione. Entrando nel “mondo dei ragazzi” attraverso la scuola, queste campagne contribuiscono a costruire nuovi schemi mentali positivi legati al cibo, all’immagine corporea e alle relazioni. Invece di schemi basati su paure e distorsioni, si promuovono schemi basati sull’accettazione di sé, sulla consapevolezza e su un sano rapporto con il nutrimento. Questo intervento precoce è fondamentale, specialmente considerando l’abbassamento dell’età di esordio dei DCA.

In conclusione, “Gustiamo Insieme la Vita” e altre iniziative simili non solo portano alla luce il problema dei DCA, ma offrono azioni concrete e fondate sui principi della psicologia per affrontarli. Promuovere un “gusto del cuore” significa nutrire non solo il corpo, ma anche la mente e l’anima, attraverso l’educazione, il supporto e la creazione di legami significativi. La sfida è continuare su questa strada, investendo in politiche che non si limitino all’ambito sanitario, ma abbraccino l’intera complessità dell’individuo e della società, promuovendo un benessere diffuso e sostenibile per le generazioni future.


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