Realtà virtuale e sicurezza: come la VR sta cambiando la formazione dei lavoratori?

## Rivoluzionare la sicurezza sul lavoro: l’alba dell’apprendimento immersivo

Il panorama della sicurezza sul lavoro sta vivendo una trasformazione epocale, guidata dall’integrazione delle neuroscienze e delle tecnologie immersive come la realtà virtuale (VR). Un evento significativo, il “Safety Innovation Day” del 10 giugno 2025 presso l’HUB Lombardini22 a Milano, ha segnato un punto di svolta, riunendo esperti e professionisti per esplorare nuove frontiere nella prevenzione degli infortuni. L’iniziativa, promossa da Lombardini22 in collaborazione con MB Safety e SenseCatch, ha offerto una piattaforma per discutere e sperimentare come la VR possa rivoluzionare la formazione comportamentale e la percezione del rischio. L’evento ha evidenziato come l’architettura moderna, con il suo focus su design innovativo e sostenibilità, si stia integrando con la digitalizzazione in edilizia attraverso strumenti come il BIM (Building Information Modeling) e i digital twin. Questa sinergia tra architettura, ingegneria e tecnologie digitali sta aprendo nuove strade per la creazione di ambienti di lavoro più sicuri e intelligenti. La tutela dei lavoratori, materia fondamentale disciplinata dal D. Lgs. 81/2008, trova nella VR un alleato potente per superare i limiti delle tradizionali metodologie formative.
## La realtà virtuale: un simulatore di sicurezza
La formazione sulla sicurezza sul lavoro, tradizionalmente basata su lezioni frontali e corsi online, spesso fatica a coinvolgere attivamente i partecipanti e a prepararli adeguatamente alle dinamiche del mondo reale. La VR emerge come una soluzione innovativa, offrendo un’esperienza di apprendimento immersiva che simula scenari reali in totale sicurezza. Paragonabile ai simulatori di volo utilizzati per l’addestramento dei piloti, la VR applicata alla sicurezza sul lavoro consente ai dipendenti di affrontare emergenze, utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale (DPI) e acquisire competenze pratiche in un ambiente virtuale controllato.

L’efficacia della VR risiede nella sua capacità di creare ambienti immersivi e interattivi. I partecipanti non sono semplici spettatori, ma agenti attivi che compiono azioni, prendono decisioni e sperimentano le conseguenze delle loro scelte in assenza di rischi reali. Questo approccio promuove un apprendimento attivo, radicato nell’esperienza pratica, e fornisce un feedback immediato e costruttivo, facilitando un rapido processo di autocorrezione e consolidamento delle procedure corrette.

## Vantaggi e applicazioni della formazione immersiva

I vantaggi della formazione immersiva sono molteplici. Innanzitutto, offre un apprendimento pratico in totale sicurezza, consentendo di esercitarsi in scenari ad alto rischio senza conseguenze fisiche. Ad esempio, è possibile simulare l’evacuazione da ambienti complessi, esercitarsi nell’uso dei DPI e apprendere procedure specifiche per lavori in quota o in spazi confinati.

La flessibilità e la personalizzazione dei contenuti rappresentano un altro punto di forza. La formazione VR può essere adattata alle esigenze specifiche di ogni azienda e profilo professionale, creando scenari virtuali che riproducono fedelmente specifici ambienti operativi e sviluppando moduli formativi mirati a rischi specifici.

Inoltre, la VR integra un sistema di valutazione oggettivo, dinamico e puntuale, che analizza le prestazioni del corsista in tempo reale e fornisce riscontri immediati sugli errori commessi. Questo facilita la comprensione e la correzione immediata, e consente di generare report dettagliati che tracciano l’efficacia della formazione e i progressi individuali.

L’apprendimento pratico insito nella VR facilita una migliore assimilazione e memorizzazione delle procedure di sicurezza. La dimestichezza maturata con le situazioni pericolose e le corrette modalità operative in un contesto simulato semplifica il trasferimento delle competenze al contesto lavorativo reale, contribuendo alla diminuzione degli infortuni.

## Oltre la formazione: una cultura della sicurezza innovativa

L’adozione della VR non si limita alla formazione, ma rappresenta un investimento in una cultura della sicurezza proattiva. Significa abbracciare la sicurezza 4.0, rendendo accessibili soluzioni avanzate alle aziende e aiutandole a costruire ambienti di lavoro più sicuri e moderni. La VR non è più una tecnologia del futuro, ma uno strumento concreto per una migliore formazione, per prevenire gli infortuni e salvare vite.

## Neuroscienze e realtà virtuale: un connubio per l’apprendimento efficace

Il CESPRO, in collaborazione con il LabVR dell’Università di Siena, ha esplorato le basi neuropsicologiche dell’apprendimento e il ruolo delle tecnologie immersive nella progettazione di percorsi formativi più efficaci. Attraverso il concetto di embodied cognition, si dimostra come le esperienze didattiche che coinvolgono sinergicamente mente, corpo e ambiente circostante siano in grado di promuovere un apprendimento genuino e stabile nel tempo. La VR, in questa prospettiva, stimola l’emozione, migliora la percezione del rischio e facilita il cambiamento di comportamenti nei contesti lavorativi.
## Verso un futuro più sicuro: la sinergia tra mente, corpo e tecnologia

In conclusione, l’integrazione delle neuroscienze e della realtà virtuale rappresenta una svolta epocale nel campo della sicurezza sul lavoro. La VR non è solo uno strumento di formazione, ma un catalizzatore per una cultura della sicurezza proattiva e innovativa. Abbracciare questa tecnologia significa investire nel futuro, creando ambienti di lavoro più sicuri, consapevoli e produttivi.

Amici, riflettiamo un attimo. La psicologia cognitiva ci insegna che l’apprendimento è un processo attivo, non passivo. Non basta ricevere informazioni, bisogna elaborarle, integrarle con le nostre conoscenze pregresse e metterle in pratica. La VR, in questo senso, è uno strumento potentissimo perché ci permette di sperimentare le situazioni, di vivere le conseguenze delle nostre azioni, di imparare facendo.

Ma c’è di più. La psicologia comportamentale ci dice che i nostri comportamenti sono influenzati dall’ambiente in cui ci troviamo. Se l’ambiente è percepito come sicuro e controllato, siamo più propensi ad agire in modo responsabile. La VR, creando un ambiente virtuale sicuro, ci permette di sperimentare situazioni di rischio senza paura, di commettere errori senza conseguenze, di imparare dai nostri sbagli.

E qui arriviamo alla nozione avanzata: la VR può essere utilizzata per riprogrammare le nostre risposte automatiche alle situazioni di pericolo. Attraverso la ripetizione di scenari virtuali, possiamo modificare i nostri schemi mentali, rafforzare i comportamenti sicuri e ridurre la probabilità di commettere errori in situazioni reali. È un po’ come allenare il nostro cervello a reagire nel modo giusto, anche quando siamo sotto stress.

Quindi, la prossima volta che sentirete parlare di realtà virtuale e sicurezza sul lavoro, non pensate solo a un gadget tecnologico. Pensate a uno strumento che può salvare vite, che può cambiare il modo in cui percepiamo il rischio, che può trasformare la cultura della sicurezza nelle nostre aziende. Pensate a un futuro in cui la tecnologia è al servizio della nostra mente e del nostro corpo, per creare un mondo più sicuro e consapevole.