- Circa il 10% degli studenti tra i 15 e 19 anni ha abusato di psicofarmaci.
- Quasi 960.000 studenti (39%) hanno assunto sostanze illecite almeno una volta.
- Il 35% dei giovani assume psicofarmaci per un «senso di tristezza immotivato».
Una preoccupante situazione avvolge la gioventù italiana: essa è caratterizzata da una crescente dipendenza dagli psicofarmaci che ha assunto proporzioni tali da essere considerata una vera emergenza sanitaria e sociale. Oggi non ci si confronta solo con l’uso sporadico delle sostanze illegali; piuttosto emerge una questione ben più insidiosa: l’abuso dei farmaci. Questa problematica è alimentata attraverso mezzi ingannevoli quali la falsificazione delle prescrizioni mediche. Paradossalmente, il web – inizialmente concepito come strumento per facilitare le relazioni sociali – diviene invece veicolo per pratiche fraudolente. Siti e app quali YouTube, Telegram e TikTok offrono accesso a tutorial complessi che illustrano ai ragazzi come fabbricare documentazione medica fasulla servendosi della grafica digitale avanzata. I nomi dei dottori ormai ritirati dalla professione vengono impiegati con disinvoltura per aumentare il grado apparente di affidabilità delle suddette prescrizioni finte; ciò facilita l’acquisto illecito degli ansiolitici così come dei sedativi o degli antidepressivi—farmaci questi ultimi capaci di infliggere danni irreparabili alla salute fisica e mentale dei giovani in via di sviluppo. Un quadro molto allarmante emerge dai dati riguardanti l’uso improprio degli psicofarmaci tra gli studenti italiani. Secondo quanto riportato dal Rapporto ESPAD Italia 2024 dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR: circa il 10% degli studenti italiani nella fascia d’età fra i 15 e i 19 anni ha dichiarato di aver abusato almeno una volta nell’arco dell’ultimo anno. La condizione appare ancor più grave se si osservano gli adolescenti più giovani: tra coloro che hanno tra i 12 e i 14 anni circa uno ogni quindici ha tentato l’assunzione non autorizzata dei citati psicofarmaci senza avere ricevuto alcuna prescrizione adeguata da parte della medicina. I medicamenti maggiormente coinvolti in tale fenomeno includono le benzodiazepine – note commercialmente come Xanax o Valium –, predisposti primariamente al trattamento dell’ansia; nel contesto specifico però tali sostanze vengono sovente associate a bevande alcoliche allo scopo di intensificare gli effetti psicoattivi, provocando gravissimi danni alla salute individuale. Inoltre si constata un impiego errato sia degli antidepressivi sia dei medicinali anti-epilettici impiegati grazie ai loro principi sedativi; altresì sono incluse nella problematica le terapie destinate alla cura dell’ADHD viste in chiave stimolante nella ricerca del miglioramento delle performance cognitive nei giovani, trascurando tuttavia le implicazioni deviate della loro assunzione su base ludica o non medica. Questo quadro allarmante non solo evidenzia la diffusione dell’abuso di psicofarmaci, ma sottolinea anche la facilità con cui i giovani riescono ad eludere i controlli e ad accedere a sostanze potenzialmente pericolose, spesso ignorandone i rischi, o forse, percependo tali rischi come un prezzo accettabile per l’illusione di una fuga o di un miglioramento.
Allarme tossicodipendenze tra gli adolescenti
Secondo la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2024, il consumo di sostanze psicoattive tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni è aumentato rispetto all’anno precedente. Si registra che quasi 960.000 studenti, corrispondenti al 39% del totale della popolazione studentesca, hanno dichiarato di aver assunto una sostanza illecita almeno una volta nella vita. (Fondazione Patrizio Paoletti, 2024)
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Tra stress scolastico e iperconnessione: le radici del disagio giovanile
Il ricorso agli psicofarmaci da parte degli adolescenti affonda le sue radici in un terreno complesso e fertile, nutrito da una combinazione di fattori interconnessi che generano un profondo disagio esistenziale. Lo stress scolastico emerge come una delle cause principali. La pressione per ottenere risultati elevati, la competizione spesso esasperata tra pari, il carico di studio percepito come eccessivo e la paura del fallimento creano un clima di tensione costante che può diventare insopportabile per molti giovani.
Impatto della pandemia Durante la pandemia di COVID-19, i sintomi di depressione nei giovani sono raddoppiati, specialmente negli adolescenti più grandi, e le visite di assistenza per la salute mentale per la depressione sono aumentate del 43%.(Fonte: MSD Manual, 2024)
Il “dover dimostrare qualcosa” agli altri, un sentimento diffuso tra gli adolescenti, alimenta l’ansia da prestazione e compromette il benessere psicologico, sfociando in problematiche come attacchi di panico, alterazioni del sonno e dell’alimentazione, e difficoltà di concentrazione, le stesse problematiche per le quali, paradossalmente, vengono prescritti molti degli psicofarmaci che finiscono per essere abusati.
Motivazioni all’uso di psicofarmaci tra i giovani Secondo una ricerca condotta nel 2023, tra le motivazioni più diffuse per cui i giovani assumono psicofarmaci senza prescrizione medica, ci sono:
- 35% per senso di tristezza immotivato
- 29,3% per mal di testa
- 28,8% per dolori muscolari
- 24% per insonnia
A questo quadro si aggiunge l’impatto pervasivo dell’iperconnessione e l’uso smodato dei social network. Questi strumenti, nati con l’intento di connettere, finiscono spesso per generare isolamento e solitudine. Il confronto continuo con rappresentazioni spesso idealizzate e filtrate della vita altrui, veicolate dai profili social, alimenta sentimenti di inadeguatezza, invidia e insicurezza, minando l’autostima dei giovani. L’ossessione per l’immagine virtuale e la ricerca incessante di approvazione online distolgono dall’ascolto delle proprie emozioni e dalla costruzione di un’identità solida, spingendo verso comportamenti compensatori che possono rivelarsi dannosi. La comunicazione frammentata tipica delle interazioni online, priva del non verbale e della profondità delle conversazioni faccia a faccia, contribuisce a una “disconnessione emotiva”, una difficoltà crescente nel riconoscere, esprimere e condividere le proprie emozioni in modo autentico. Questo isolamento interiore, paradossalmente amplificato dall’iperconnessione, crea un terreno fertile per il disagio e la ricerca di fughe o “anestetici” emotivi, tra cui gli psicofarmaci.
Nel fenomeno dell’isolamento sociale, in particolare, i social network giocano un ruolo ambivalente. Se da un lato possono offrire un canale di connessione per chi ha difficoltà nelle relazioni dal vivo, dall’altro possono intrappolare in una dimensione virtuale che sostituisce, anziché integrare, la socialità reale. Stiamo assistendo a una crescita del fenomeno degli “hikikomori”, ovvero adolescenti che si ritirano completamente dalla vita sociale, rinchiudendosi nelle proprie stanze, spesso mantenendo unicamente contatti online.
Insoddisfazione adolescenziale e uso di farmaci
Le adolescenti sono più coinvolte nel consumo di farmaci senza prescrizione, con un tasso che in seguito è raddoppiato e superato il limite tra l’utilizzo terapeutico e l’abuso. Questo utilizzo ha ricadute negative sulla loro salute mentale e fisica.(Fonte: Fondazione Varenna)
L’epidemia silenziosa: salute mentale e vulnerabilità in adolescenza
Dietro i volti spesso sorridenti degli adolescenti si cela un’epidemia silenziosa, un disagio profondo che si manifesta attraverso problematiche legate alla salute mentale e a una crescente vulnerabilità psicologica. Le cifre a livello europeo sono sconfortanti: si stima che siano oltre 9 milioni gli adolescenti nel continente ad affrontare difficoltà legate alla salute mentale, tra cui spiccano depressione, ansia e disturbi comportamentali. In Italia, la situazione non è migliore, con statistiche che evidenziano una diffusione significativa di questi disagi tra i giovani.
Disturbi Depressivi nei Giovani I disturbi depressivi nei bambini e negli adolescenti includono il disturbo da disregolazione dell’umore, il disturbo depressivo maggiore e la distimia. Tali condizioni possono rimanere sottomesse ma sono responsabili di un’elevata perdita di idoneità e potenzialità durante l’infanzia e l’adolescenza [1].
La fragilità emotiva che caratterizza l’adolescenza, unita alla pressione sociale e scolastica, crea un terreno fertile per l’insorgenza di problematiche legate all’immagine corporea e ai disturbi alimentari. Le “food challenge” che circolano online, spesso promosse sui social media, rappresentano solo la punta dell’iceberg di un fenomeno ben più complesso.
Verso un’ecologia relazionale equilibrata: strategie di prevenzione e supporto
Affrontare l’allarmante crescita dell’abuso di psicofarmaci e del disagio giovanile richiede un approccio multidimensionale, che vada oltre la semplice repressione del fenomeno e intervenga sulle sue cause profonde. È fondamentale costruire un’“ecologia relazionale equilibrata”, che integri in modo armonico le interazioni digitali e quelle fisiche, promuovendo al contempo una maggiore consapevolezza e resilienza psicologica.
Intervento nel Sistema Scolastico È previsto un intervento deciso per contrastare la diffusione online di tutorial che insegnano a falsificare prescrizioni. Inoltre, è indispensabile un potenziamento del supporto psicologico nelle scuole per offrire ai giovani spazi di ascolto e confronto.
Le strategie di prevenzione devono agire su più fronti, rafforzando i controlli nelle farmacie e sensibilizzando famiglie e insegnanti affinché siano in grado di riconoscere i segnali di disagio e abuso. Insegnare ai giovani a identificare le proprie emozioni e a gestirne l’intensità è un passo essenziale per sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e intelligenza emotiva.
Infine, è imperativo ricordare che, sebbene i social network e l’iperconnessione presentino rischi concreti, non sono intrinsecamente dannosi. Per molti giovani, le piattaforme digitali possono rappresentare un’opportunità preziosa per mantenere contatti e sentirsi meno soli, ma senza un uso consapevole, il pericolo di isolamento e dipendenza da comportamenti patologici rimane alto.
1 Classificazione e trattamento dei disturbi depressivi in bambini e adolescenti, trattato nel Manuale MSD.