- Il 12% degli studenti tra i 15 e i 19 anni usa psicofarmaci.
- Il 76% degli studenti ha consumato alcol nell'ultimo anno.
- Quasi 6 su 10 giovani hanno provato il gioco d'azzardo.
Il 23 ottobre 2025 segna una giornata cruciale per osservare un fenomeno emergente tra i giovani italiani: l’escalation dei comportamenti a rischio, inclusi l’abuso di psicofarmaci, il consumo alcolico indiscriminato, il gioco d’azzardo e la dipendenza dalle tecnologie moderne. Recenti ricerche hanno prodotto dati significativi che tracciano un quadro intricatamente connesso e in continua trasformazione. Questa situazione impone non solo una riflessione approfondita ma anche interventi mirati per affrontare efficacemente tali sfide.
L’incremento dell’abuso di psicofarmaci e alcol
Un aspetto particolarmente inquietante è rappresentato dall’aumento dell’assunzione non controllata di psicofarmaci tra i giovani. Stando a quanto riportato nel documento Espad Italia 2024, redatto dai ricercatori del Cnr-Ifc, emerge che ben il 12% degli alunni aventi un’età compresa fra i 15 e 19 anni ha fatto uso negli ultimi dodici mesi delle sostanze in questione; sorprendentemente questo fenomeno colpisce maggiormente le ragazze (16%) rispetto ai loro coetanei maschi (7,5%). Queste cifre raggiungono livelli preoccupanti già molto vicini a quelli più elevati registrati in passato e indicano una propensione marcata verso forme di automedicazione volte a fronteggiare stati d’ansia ed altre pressioni emotive, segnalandosi come uno scenario da tenere sotto attenta osservazione.
In aggiunta a questo panorama allarmante troviamo l’alcol come protagonista indiscusso delle dinamiche sociali adolescenziali; infatti oltre tre quarti (76%) degli studenti hanno riferito esperienze recenti riguardo al suo utilizzo nel corso dell’ultimo anno. La recrudescenza del fenomeno denominato binge drinking insieme a una diminuzione sempre più evidente della media d’età in cui si verifica la prima esperienza d’intossicazione alcolica – ora verificabile addirittura sotto i quattordici anni per un numero crescente di ragazzi – sono dati che suscitano ulteriori timori. Tali condotte si intrecciano frequentemente con problematiche legate alla ricerca disperata d’appartenenza sociale o alle difficoltà emotive, innestando effetti deleteri sia sulla salute fisica sia su quella psichica dei giovani coinvolti.
- È positivo vedere l'attenzione alla salute mentale giovanile... 😊...
- Preoccupante l'aumento dell'abuso di psicofarmaci, cosa possiamo fare... 😔...
- E se la vera dipendenza fosse dalla performance... 🤔...
Gioco d’azzardo e nuove dipendenze tecnologiche
Se i dati sul consumo di cannabis sono in calo rispetto al passato, non si può sottovalutare l’aumento del gioco d’azzardo, che raggiunge uno dei livelli più alti di sempre. Quasi 6 ragazzi su 10 hanno provato il gioco d’azzardo, nonostante la legge ne vieti l’accesso ai minori, e l’11% presenta un profilo di gioco definibile “a rischio” o “problematico”. Questo fenomeno, alimentato dalla facilità di accesso al gioco online, può portare a conseguenze devastanti, tra cui debiti, isolamento sociale e problemi di salute mentale.
Inoltre, si registra un’inversione di tendenza dalla sigaretta tradizionale verso l’impiego di dispositivi contenenti nicotina, quali le sigarette elettroniche, adottate dal 40% degli studenti, e i prodotti a tabacco riscaldato. I dati di un rapporto Iss evidenziano come tra i giovani tra 11 e 17 anni fumino o svapino oltre 240mila studenti italiani tra gli 11 e i 13 anni (il 7,5%), percentuale che sale al 37,4% tra gli studenti di 14-17 anni (circa 865mila). Il policonsumo, ovvero l’uso contemporaneo di diverse sostanze, è quasi raddoppiato in entrambe le fasce d’età.

Disparità territoriali e nuove sfide per la prevenzione
Il report Espad Italia 2024 evidenzia una netta spaccatura territoriale. Le regioni settentrionali presentano un consumo più elevato di psicofarmaci senza prescrizione, con particolare rilievo in Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Veneto. Nel Centro Italia, le percentuali più alte per l’uso di sostanze come cocaina e cannabis si concentrano soprattutto in Lazio e Umbria. Le regioni del Sud e le Isole mantengono le quote maggiori di fumatori abituali di sigarette tradizionali. La Sardegna, poi, si distingue per un elevato utilizzo di cannabis.
Questi dati evidenziano la necessità di interventi mirati e personalizzati, che tengano conto delle specificità territoriali e delle diverse esigenze dei giovani. Come sottolinea Sabrina Molinaro, dirigente di ricerca del Cnr-Ifc, “Non assistiamo a una diminuzione del rischio, ma a una sua mutazione. Diminuiscono i consumi di sostanze illegali ‘classiche’, ma si rafforzano nuove forme di dipendenza legate alla tecnologia e a prodotti di nuova generazione, dalle sigarette elettroniche al gioco d’azzardo online. Aumenta anche il ricorso a psicofarmaci come forma di automedicazione per gestire ansia e stress.”
Verso un approccio integrato e multidisciplinare
All’impatto delle sfide odierne è imprescindibile rispondere attraverso un metodo integrato che abbracci diverse discipline; si rende necessario il coinvolgimento della scienza insieme alle scuole, alle famiglie e alle istituzioni stesse. Dotando i giovani delle competenze necessarie per gestire pressioni sociali incessanti ed emozioni complesse, si dovrebbero concentrare gli sforzi delle politiche preventive su nuove tipologie di dipendenza.
Il rapporto sullo stato degli adolescenti italiani nel 2024 pone in risalto tre principali aree d’intervento: l’espansione della prevenzione fondata su dati certi; la salute mentale insieme al benessere come pietre miliari; infine interventi mirati nei contesti digitali. Misure quali il Curriculum Europeo di Prevenzione (EUPC), accompagnate dalla banca dati denominata Xchange, costituiscono tappe significative verso questo obiettivo. Con urgenza va sviluppata anche una serie di iniziative tese a ridurre l’esposizione precoce dei minorenni ai rischi ambientali digitalizzati; sono preoccupanti soprattutto gli effetti negativi correlati con il gaming online e il frequente accesso ai giochi d’azzardo sui portali virtuali da parte degli stessi ragazzi – fenomeno che richiede soluzioni più robuste per accertarne età e identità durante tali interazioni.
Salute Mentale Giovanile: Un Imperativo Sociale
Il benessere psicologico delle nuove generazioni ha assunto una posizione chiave all’interno del discorso pubblico contemporaneo; statistiche recenti evidenziano con chiarezza l’urgenza di azioni concrete. L’escalation nell’abuso di psicofarmaci, accanto a fenomeni come il consumo eccessivo di sostanze alcoliche o stupefacenti, rappresenta solo alcuni tra i manifesti indicatori del malessere latente presente in una porzione consistente dei giovani adulti. Si rende quindi necessaria una svolta paradigmatica: dovremmo concentrare ogni sforzo sull’individuo anziché sulla patologia, incoraggiando modelli integrativi che abbraccino varie discipline nel contesto della salute mentale.
Creare occasioni dedicate all’ascolto attivo e al dialogo sincero è essenziale, permettendo ai più giovani uno spazio sicuro per condividere le proprie esperienze emotive senza paura del giudizio sociale. Urge investire nella predisposizione di iniziative preventive ed educative relative alla salute mentale a livello scolastico, familiare e comunitario. Inoltre, è imprescindibile formare professionisti dotati delle competenze appropriate affinché siano capaci di individuare precocemente situazioni problematiche alimentate dal disagio giovanile, offrendo così risposte tempestive ed efficaci. Nel contesto attuale, si rivela cruciale l’apporto della psicologia cognitiva insieme a quella comportamentale nel cercare strumenti efficaci utili ad affrontare le dinamiche rischiose degli adolescenti. Un aspetto fondamentale della psicologia cognitiva suggerisce che le nostre idee esercitano una potente influenza sulle emozioni così come sui successivi atti: ad esempio, se un giovane ritiene di essere escluso dal gruppo dei coetanei, è possibile che cerchi rifugio nell’assunzione d’alcol o nella droga come mezzo per guadagnarsi maggiore autostima.
Un principio sofisticato all’interno del campo della psicologia comportamentale sostiene l’idea che tali pratiche vengano assimilate tramite processi di apprendimento da rinforzo: consideriamo infatti un giovane capace d’attrarre attenzioni positive dai compagni durante giochi d’azzardo; questa reazione positiva lo spingerà probabilmente alla reiterazione dell’attività.
È necessario avviare una riflessione collettiva su quali misure possono adottarsi nel nostro tessuto sociale al fine di allestire uno spazio realmente benefico volto al sostegno delle nuove generazioni affinché possano prosperare in maniera consapevole ed equilibrata. È essenziale rammentare quanto sia vitale investire nella salute mentale giovanile; essa rappresenta una risorsa imprescindibile per il progresso futuro.
—–
Il 23 ottobre 2025 segna una giornata cruciale per osservare un fenomeno emergente tra i giovani italiani: l’escalation dei comportamenti a rischio, inclusi l’abuso di psicofarmaci, il consumo alcolico indiscriminato, il gioco d’azzardo e la dipendenza dalle tecnologie moderne. Recenti ricerche hanno prodotto dati significativi che tracciano un quadro intricatamente connesso e in continua trasformazione. Questa situazione impone non solo una riflessione approfondita ma anche interventi mirati per affrontare efficacemente tali sfide.
L’incremento dell’abuso di psicofarmaci e alcol
Un aspetto particolarmente inquietante è rappresentato dall’aumento dell’assunzione non controllata di psicofarmaci tra i giovani. Stando a quanto riportato nel documento Espad Italia 2024, redatto dai ricercatori del Cnr-Ifc, emerge che ben il 12% degli alunni aventi un’età compresa fra i 15 e 19 anni ha fatto uso negli ultimi dodici mesi delle sostanze in questione; sorprendentemente questo fenomeno colpisce maggiormente le ragazze (16%) rispetto ai loro coetanei maschi (7,5%). Queste cifre raggiungono livelli preoccupanti già molto vicini a quelli più elevati registrati in passato e indicano una propensione marcata verso forme di automedicazione volte a fronteggiare stati d’ansia ed altre pressioni emotive, segnalandosi come uno scenario da tenere sotto attenta osservazione.
In aggiunta a questo panorama allarmante troviamo l’alcol come protagonista indiscusso delle dinamiche sociali adolescenziali; infatti oltre tre quarti (76%) degli studenti hanno riferito esperienze recenti riguardo al suo utilizzo nel corso dell’ultimo anno. La recrudescenza del fenomeno denominato binge drinking insieme a una diminuzione sempre più evidente della media d’età in cui si verifica la prima esperienza d’intossicazione alcolica – ora verificabile addirittura sotto i quattordici anni per un numero crescente di ragazzi – sono dati che suscitano ulteriori timori. Tali condotte si intrecciano frequentemente con problematiche legate alla ricerca disperata d’appartenenza sociale o alle difficoltà emotive, innestando effetti deleteri sia sulla salute fisica sia su quella psichica dei giovani coinvolti.
Gioco d’azzardo e nuove dipendenze tecnologiche
Se i dati sul consumo di cannabis sono in calo rispetto al passato, non si può sottovalutare l’aumento del gioco d’azzardo, che raggiunge uno dei livelli più alti di sempre. Quasi 6 ragazzi su 10 hanno provato il gioco d’azzardo, nonostante la legge ne vieti l’accesso ai minori, e l’11% presenta un profilo di gioco definibile “a rischio” o “problematico”. Questo fenomeno, alimentato dalla facilità di accesso al gioco online, può portare a conseguenze devastanti, tra cui debiti, isolamento sociale e problemi di salute mentale.
Inoltre, si registra un’inversione di tendenza dalla sigaretta tradizionale verso l’impiego di dispositivi contenenti nicotina, quali le sigarette elettroniche, adottate dal 40% degli studenti, e i prodotti a tabacco riscaldato. I dati di un rapporto Iss evidenziano come tra i giovani tra 11 e 17 anni fumino o svapino oltre 240mila studenti italiani tra gli 11 e i 13 anni (il 7,5%), percentuale che sale al 37,4% tra gli studenti di 14-17 anni (circa 865mila). Il policonsumo, ovvero l’uso contemporaneo di diverse sostanze, è quasi raddoppiato in entrambe le fasce d’età.

Disparità territoriali e nuove sfide per la prevenzione
Il report Espad Italia 2024 evidenzia una netta spaccatura territoriale. Le regioni settentrionali presentano un consumo più elevato di psicofarmaci senza prescrizione, con particolare rilievo in Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Veneto. *Nell’area del Centro Italia, le più elevate incidenze di utilizzo di sostanze come cocaina e cannabinoidi si concentrano particolarmente in Umbria e nel Lazio. Le regioni del Sud e le Isole mantengono le quote maggiori di fumatori abituali di sigarette tradizionali. La Sardegna, poi, si distingue per un elevato utilizzo di cannabis.
Questi dati evidenziano la necessità di interventi mirati e personalizzati, che tengano conto delle specificità territoriali e delle diverse esigenze dei giovani. Come sottolinea Sabrina Molinaro, dirigente di ricerca del Cnr-Ifc, “Non assistiamo a una diminuzione del rischio, ma a una sua mutazione. Diminuiscono i consumi di sostanze illegali ‘classiche’, ma si rafforzano nuove forme di dipendenza legate alla tecnologia e a prodotti di nuova generazione, dalle sigarette elettroniche al gioco d’azzardo online. Aumenta anche il ricorso a psicofarmaci come forma di automedicazione per gestire ansia e stress.”
Verso un approccio integrato e multidisciplinare
All’impatto delle sfide odierne è imprescindibile rispondere attraverso un metodo integrato che abbracci diverse discipline; si rende necessario il coinvolgimento della scienza insieme alle scuole, alle famiglie e alle istituzioni stesse. Dotando i giovani delle competenze necessarie per gestire pressioni sociali incessanti ed emozioni complesse, si dovrebbero concentrare gli sforzi delle politiche preventive su nuove tipologie di dipendenza.
Il rapporto sullo stato degli adolescenti italiani nel 2024 pone in risalto tre principali aree d’intervento: l’espansione della prevenzione fondata su dati certi; la salute mentale insieme al benessere come pietre miliari; infine interventi mirati nei contesti digitali. Misure quali il Curriculum Europeo di Prevenzione (EUPC), accompagnate dalla banca dati denominata Xchange, costituiscono tappe significative verso questo obiettivo. Con urgenza va sviluppata anche una serie di iniziative tese a ridurre l’esposizione precoce dei minorenni ai rischi ambientali digitalizzati; sono preoccupanti soprattutto gli effetti negativi correlati con il gaming online e il frequente accesso ai giochi d’azzardo sui portali virtuali da parte degli stessi ragazzi – fenomeno che richiede soluzioni più robuste per accertarne età e identità durante tali interazioni.
Salute Mentale Giovanile: Un Imperativo Sociale
Il benessere psicologico delle nuove generazioni ha assunto una posizione chiave all’interno del discorso pubblico contemporaneo; statistiche recenti evidenziano con chiarezza l’urgenza di azioni concrete. L’escalation nell’abuso di psicofarmaci, accanto a fenomeni come il consumo eccessivo di sostanze alcoliche o stupefacenti, rappresenta solo alcuni tra i manifesti indicatori del malessere latente presente in una porzione consistente dei giovani adulti. Si rende quindi necessaria una svolta paradigmatica: dovremmo concentrare ogni sforzo sull’individuo anziché sulla patologia, incoraggiando modelli integrativi che abbraccino varie discipline nel contesto della salute mentale.
Creare occasioni dedicate all’ascolto attivo e al dialogo sincero è essenziale, permettendo ai più giovani uno spazio sicuro per condividere le proprie esperienze emotive senza paura del giudizio sociale. Urge investire nella predisposizione di iniziative preventive ed educative relative alla salute mentale a livello scolastico, familiare e comunitario. Inoltre, è imprescindibile formare professionisti dotati delle competenze appropriate affinché siano capaci di individuare precocemente situazioni problematiche alimentate dal disagio giovanile, offrendo così risposte tempestive ed efficaci. Nel contesto attuale, si rivela cruciale l’apporto della psicologia cognitiva insieme a quella comportamentale nel cercare strumenti efficaci utili ad affrontare le dinamiche rischiose degli adolescenti. Un aspetto fondamentale della psicologia cognitiva suggerisce che le nostre idee esercitano una potente influenza sulle emozioni così come sui successivi atti: ad esempio, se un giovane ritiene di essere escluso dal gruppo dei coetanei, è possibile che cerchi rifugio nell’assunzione d’alcol o nella droga come mezzo per guadagnarsi maggiore autostima.
Un principio sofisticato all’interno del campo della psicologia comportamentale sostiene l’idea che tali pratiche vengano assimilate tramite processi di apprendimento da rinforzo: consideriamo infatti un giovane capace d’attrarre attenzioni positive dai compagni durante giochi d’azzardo; questa reazione positiva lo spingerà probabilmente alla reiterazione dell’attività.
È necessario avviare una riflessione collettiva su quali misure possono adottarsi nel nostro tessuto sociale al fine di allestire uno spazio realmente benefico volto al sostegno delle nuove generazioni affinché possano prosperare in maniera consapevole ed equilibrata. È essenziale rammentare quanto sia vitale investire nella salute mentale giovanile; essa rappresenta una risorsa imprescindibile per il progresso futuro.
Si assiste a una contrazione nel consumo di droghe illegali considerate “tradizionali”, tuttavia si osserva una parallela ascesa di inedite forme di assuefazione, strettamente connesse alla tecnologia e a prodotti di ultima generazione, spaziando dalle sigarette elettroniche ai giochi d’azzardo digitali.
Parallelamente, si registra un aumento dell’utilizzo di farmaci per la salute mentale come forma di autoterapia per affrontare stati di tensione e stress.*