- 3.5 milioni di persone in Italia soffrono di disturbi alimentari.
- Cresce l'incidenza dei disturbi alimentari anche tra i bambini sotto i 12 anni.
- La scuola è un centro d'osservazione e un inizio per strategie preventive.
Nella giornata odierna del 20 ottobre 2025 ci troviamo ad affrontare una situazione inquietante: l’aumento dei disturbi alimentari, in particolare tra le giovani generazioni. In territorio italiano esistono all’incirca 3 milioni e mezzo di persone, corrispondenti al 6% della popolazione totale che sperimenta tali problematiche; questo dato potrebbe essere oltretutto sottovalutato poiché spesso vi sono ostacoli nel ricevere diagnosi precise. È in atto un abbassamento dell’età degli individui colpiti; emergono ora casi anche nei bambini sotto ai dodici anni. Sebbene storicamente questi disturbi fossero attribuiti principalmente alle donne, è crescente la loro incidenza tra gli uomini, sebbene manifestatasi attraverso dinamiche diverse. Tale tendenza suscita particolare preoccupazione ed è nutrita da diversi aspetti psicologici, biologici e socioculturali dove i social media assumono un’importanza crescente.
I motivi dietro tali disordini alimentari risultano complessi e stratificati; essi affondano radici in variabili psicologiche insieme a fattori biologico-socioculturali ben integrati. I principali elementi considerabili come rischiosi includono: l’autostima ridotta, l’insicurezza, il perfezionismo e le carenze nell’emozione-regolazione. Il contesto culturale attuale, con particolare riferimento ai social media, si caratterizza per la diffusione di ideali di magrezza e perfezione, i quali rivestono un’importanza cruciale. Le nuove generazioni vengono incessantemente sottoposte all’influenza di immagini ritoccate e modelli superficiali, il cui valore è ulteriormente amplificato da algoritmi progettati per rendere alcune rappresentazioni fisiche particolarmente allettanti. Tale sovraccarico informativo ha la capacità di distorcere l’immagine corporea individuale, inducendo una frenetica ricerca della perfezione fisica.
Il ruolo dei social media: una vetrina pericolosa
I social media, pur offrendo agli adolescenti la possibilità di costruire un’immagine di sé e di relazionarsi con gli altri, li espongono a una pressione sociale senza precedenti. L’ansia di accontentare gli altri, esibendo un fisico che rispetti gli standard estetici, sovente oscura i valori individuali, inducendo i giovani a conformarsi a ideali irrealistici che possono compromettere la loro autostima. In adolescenza, il corpo diventa uno strumento di espressione dell’identità e, di conseguenza, un veicolo per le emozioni. I social media diventano una vetrina importante dove i ragazzi possono raccontare di sé, scegliere come apparire, creare relazioni e confrontarsi con gli altri. Tuttavia, questo può portare a focalizzarsi eccessivamente su ciò che gli altri si aspettano, perdendo di vista i valori personali e il benessere individuale.
I social media possono essere definiti come piattaforme interattive che consentono agli utenti registrati di accedere e produrre contenuti, come Instagram, Facebook, Twitter, TikTok, YouTube. Tali contenuti possono favorire l Non è stato fornito alcun testo da riscrivere. Per procedere, si prega di inviare il contenuto desiderato. Mi scuso, ma sembra che tu non abbia fornito alcun testo da riscrivere. Ti invitiamo a condividere il contenuto desiderato affinché io possa aiutarti. Mi dispiace, ma non hai fornito alcun testo da riscrivere. Ti prego di inviare il contenuto che desideri che io elabori.

Sostituisci TOREPLACE con: “Un’immagine iconica in stile neoplastico e costruttivista. Al centro, una figura stilizzata che rappresenta un adolescente, con linee verticali che simboleggiano la crescita e orizzontali che rappresentano le sfide. A sinistra, un telefono cellulare stilizzato con un’icona di social media, rappresentato con forme geometriche semplici. A destra, una bilancia stilizzata, anch’essa con forme geometriche, che simboleggia l’ossessione per il peso. Lo sfondo è composto da forme geometriche astratte in una palette di colori freddi e desaturati, con particolare attenzione alle linee verticali e orizzontali. L’immagine non deve contenere testo.”
- Finalmente un articolo che mette in luce... 👍...
- I social media sono solo la punta dell'iceberg... 🧊...
- E se il problema fosse una società malata... 🤔...
Strategie di prevenzione e intervento: un approccio multifattoriale
In considerazione della situazione attuale, la scuola si configura come un importante centro d’osservazione e un inizio necessario per efficaci strategie preventive. Nonostante numerosi istituti scolastici abbiano già intrapreso sentieri finalizzati alla sensibilizzazione sociale, sussiste una crescente domanda volta all’integrazione dell’educazione emotiva nonché relazionale all’interno dei curricula formativi; tale iniziativa sarebbe essenziale affinché i giovani possano raggiungere una aumentata consapevolezza riguardo ai propri stati d’animo e apprendere modalità salutari per gestirli. L’abilità nel riconoscere e affrontare i conflitti è essenziale quanto quella nel decifrare le proprie sensazioni assieme a quelle altrui; entrambe rivestono importanza capitale per il benessere psico-sociale delle nuove generazioni. Perciò è imprescindibile intensificare le reti esistenti di assistenza psicologica: solo attraverso questo potenziamento dell’educazione affettiva nelle scuole, oltre a un’accresciuta coscienza riguardante i potenziali rischi connessi ai social media, sarà possibile coltivare uno sviluppo sano e cognitivo tra i più giovani.
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Oltre lo schermo: coltivare l’autostima e la resilienza
Nell’attuale contesto sociale è di vitale importanza che i giovani acquisiscano competenze per nutrire una percezione positiva del proprio io, svincolata dagli stereotipi distorti veicolati dai social network. Questo processo richiede non solo lo sviluppo dell’autoefficacia, ma anche della resilienza personale unitamente alla padronanza della gestione delle proprie emozioni in maniera costruttiva. L’educazione emotiva e relazionale, integrata nel curriculum scolastico, rappresenta un’opportunità preziosa per fornire ai ragazzi gli strumenti necessari a fronteggiare le complessità tipiche della loro fase evolutiva ed instaurare rapporti interpersonali proficui ed appaganti. Inoltre, è cruciale che adulti – come genitori e insegnanti – riconoscano le insidie collegate all’utilizzo dei social media affinché si possano incentivare pratiche d’uso avveduto verso tali mezzi comunicativi digitali. Promuovendo attività benefiche destinate al benessere psico-fisico giovanile – comprese discipline sportive, espressioni artistiche o esperienze di volontariato – si può così favorire lo sviluppo di un’identità solida degli adolescenti; una personalità fortemente radicata nei propri valori piuttosto che nell’autenticazione esterna.
Cari amici, mettiamo in chiaro: studi inerenti alla psicologia cognitiva dimostrano inequivocabilmente come ciò cui dedichiamo attenzione abbia una ripercussione diretta sulle nostre sensazioni interiori ed azioni quotidiane.
Nell’ambito dei disturbi alimentari, una concezione distorta del proprio aspetto fisico ha il potenziale di dare origine a un ciclo continuo di insoddisfazione personale e pratiche nocive. L’approccio cognitivo-comportamentale (CBT) si rivela essere uno strumento efficace nell’individuazione e nella modifica degli schemi mentali disfunzionali, supportando gli individui nel coltivare una percezione più veritiera e ottimista della propria persona. Inoltre, è fondamentale considerare i progressi compiuti nelle neuroscienze; tali scoperte evidenziano come l’abitudine all’esposizione prolungata a contenuti irrealistici sui social possa compromettere la rappresentazione corporea anche in termini neurologici. Pertanto, diviene essenziale intraprendere azioni su vari livelli; ciò implica integrare interventi psicologici con piani preventivi volti a tutelare i giovani dalle influenze deleterie provenienti dai social media. È opportuno riflettere insieme: quali misure possiamo adottare individualmente per favorire una rappresentazione corporea sana e autentica all’interno delle nostre comunità?
- Informazioni ufficiali sui disturbi alimentari e raccomandazioni del Ministero della Salute.
- Comunicato SINPIA sui disturbi alimentari, dati e riflessioni utili.
- Aggiornamenti sul benessere digitale su Instagram per la salute mentale.
- Approfondimento sul legame tra insoddisfazione corporea e uso dei social media.
- Piattaforma interattiva dove gli utenti accedono e producono contenuti.
- Linee guida di TikTok su salute mentale, suicidio, autolesionismo e disturbi alimentari.