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Allarme suicidi: ecco le proposte di Telefono Amico Italia per fronteggiare l’emergenza

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  • Nel 2024, oltre 6.700 persone hanno contattato Telefono Amico Italia per pensieri suicidari.
  • Nel 2023, le richieste di aiuto sono aumentate del 24% rispetto all'anno precedente.
  • Ogni mese si registrano circa 300 suicidi, il tasso più alto dal 2015.

Il 10 settembre segna la celebrazione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, evento che riporta alla luce una questione sociale e sanitaria sempre più grave in Italia: il crescente numero di individui che chiedono aiuto a causa di difficoltà psicologiche e i casi di suicidio stesso. Durante una conferenza tenutasi al Senato, l’associazione Telefono Amico Italia ha divulgato dati recenti che ritraggono un panorama inquietante; infatti, nel corso del 2024 fino a questo momento sono state già contabilizzate oltre 6.700 persone contattanti Telefono Amico Italia con pensieri suicidari. A queste si aggiungono altrettanto significative 3.000 richieste d’aiuto ricevute nei primi sei mesi dell’anno in corso. Le statistiche rivelano un’evidente tendenza alla crescita continua: nel passato anno solare (2023) erano stati oltrepassati i 7mila accessi legati ai pensieri suicidi, aumentando così *del 24% rispetto all’anno precedente. Dal canto loro, i valori riguardanti il primo semestre di questo anno attestano però quasi una leggera battuta d’arresto – riscontrando un totale di 3.500 accessi (-6,5% rispetto al 2023); tuttavia è bene notare come questi dati restino oltremodo superiori se comparati agli anni prima della pandemia, quando Telefono Amico riceveva solo attorno alle 1000 chiamate annue.

Nel 2024, un numero stimato di 10 suicidi al giorno è stato registrato in Italia, con un incremento significativo tra le fasce più giovani.

Il fenomeno del suicidio stesso è purtroppo in costante aumento. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, ogni mese in Italia si registrano circa 300 suicidi, ovvero dieci persone al giorno. Il tasso di suicidi (0,40 ogni 10mila abitanti) è il più alto osservato dal 2015. Nel 2022, i suicidi sono stati 3.934, in crescita rispetto ai 3.870 del 2021 e ai 3.748 del 2020. L’incremento ha interessato quasi tutte le fasce d’età, ad eccezione di quella tra i 65 e i 79 anni. Particolarmente allarmante è l’andamento tra i giovani: tra il 2020 e il 2021 si è registrato un aumento del 16% dei casi di suicidio tra i 15 e i 34 anni, seguito da un ulteriore incremento tra il 2021 e il 2022. I giovani, in particolare quelli sotto i 26 anni, continuano ad essere una fascia d’età molto vulnerabile, rappresentando nel 2022 un terzo delle richieste di aiuto al Telefono Amico. Questa tendenza è ulteriormente evidenziata dall’utilizzo sempre più frequente di canali di comunicazione scritta, come WhatsApp e email, da parte dei giovani che cercano supporto.

Statistiche recenti sui suicidi in Italia:
– Nel 2023, +24% di richieste di aiuto rispetto al 2022.
– Nel 2024, 10 suicidi al giorno.
– Aumento del 16% tra i giovani tra il 2020 e il 2021.

La complessità del problema e la sua diffusione trasversale richiedono un approccio integrato e politiche di prevenzione mirate. La mancanza di un piano nazionale integrato per la prevenzione del suicidio e di un sistema di monitoraggio in tempo reale è un’assenza significativa nel panorama italiano della salute mentale. Telefono Amico Italia, in virtù della sua decennale esperienza sul campo, ha formulato proposte concrete per affrontare questa emergenza.

Le proposte di Telefono Amico Italia e il ruolo cruciale dell’ascolto

Di fronte a questi dati allarmanti, Telefono Amico Italia ha presentato una serie di proposte al Senato, volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di un’azione coordinata e strutturata per la prevenzione del suicidio. Tra le iniziative più urgenti, l’associazione suggerisce l’istituzione di un numero di pubblica utilità attivo h24 e sette giorni su sette, dedicato alla prevenzione del suicidio. Un servizio di questo tipo potrebbe rappresentare un punto di riferimento immediato e accessibile per chiunque si trovi in un momento di crisi, garantendo un canale di ascolto costante e professionale.

Nel 2024, oltre 6.700 persone hanno contattato Telefono Amico, evidenziando la necessità di servizi di ascolto.

Un’altra proposta fondamentale è l’avvio di un Piano Nazionale per la prevenzione del suicidio, che preveda azioni coordinate tra diversi settori chiave della società: scuola, sanità, lavoro e forze dell’ordine. Questa sinergia è essenziale per creare una rete di supporto capillare, in grado di intercettare precocemente le situazioni di disagio e offrire interventi tempestivi. A questo si aggiungerebbe una campagna nazionale anti-stigma e informativa, fondamentale per abbattere il tabù che ancora circonda il tema del suicidio e della salute mentale, incoraggiando le persone a chiedere aiuto senza vergogna.

In ambito clinico, Telefono Amico Italia ha sottolineato la necessità di adottare protocolli clinici specifici nei pronto soccorso e nei centri di salute mentale. Questi protocolli dovrebbero mirare all’identificazione precoce, alla valutazione accurata, alla gestione efficace e al follow-up delle persone con comportamenti suicidari, garantendo un percorso di cura integrato e continuativo. Infine, l’associazione evidenzia l’importanza del coinvolgimento delle realtà del Terzo Settore nei tavoli decisionali. Organizzazioni come Telefono Amico Italia, con decenni di esperienza diretta nel supporto a chi ha tentato il suicidio, a chi è attraversato da pensieri suicidari e a chi ha subito lutti per suicidio, possono offrire un bagaglio esperienziale prezioso per lo sviluppo di politiche efficaci.

Ha affermato Cristina Rigon, presidente di Telefono Amico: “La creazione di contesti dedicati alla prevenzione del suicidio è fondamentale per salvare vite”.

L’attività di Telefono Amico Italia si traduce anche in iniziative pratiche di sensibilizzazione. In occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, sono stati organizzati eventi come l’illuminazione di monumenti in diverse città italiane con luci blu, colore simbolo dell’associazione. Inoltre, i volontari scendono in piazza per l’evento “Non parlarne è 1 suicidio”, dove invitano le persone a scrivere su un foglio ciò che le opprime e a gettarlo via, e su un altro ciò che le aiuta a ritrovare il benessere, ricevendo in cambio un sacchettino di semi come simbolo di rinascita e cura di sé. Le suddette iniziative sono finalizzate a eliminare il pregiudizio sociale relativo al suicidio, convertendo ciò che è stato tradizionalmente considerato un tabù in una conversazione sincera, produttiva e imprescindibile. È essenziale promuovere la prevenzione; per farlo, la prima azione consiste nell’identificare il dolore degli individui coinvolti e dedicarsi attivamente ad alleviarne le sofferenze.

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  • 👏 Ottimo articolo! Finalmente si parla apertamente di......
  • 🤔 Dati allarmanti, ma forse si ignora il ruolo di......
  • 😔 Purtroppo, spesso ci si dimentica delle conseguenze a......

Il profilo delle richieste d’aiuto e le nuove vulnerabilità

L’analisi dettagliata delle richieste d’aiuto pervenute a Telefono Amico Italia rivela non solo l’entità del fenomeno del disagio psicologico, ma anche le caratteristiche demografiche e le modalità preferenziali di contatto di chi cerca supporto. Nel 2024, gli uomini hanno superato le donne nelle richieste di aiuto per problemi legati al suicidio, rappresentando il 52,5% del totale. Questa tendenza si conferma nell’utilizzo del telefono (56% uomini), mentre le donne prediligono WhatsApp (55%). L’email vede una ripartizione equa tra i generi. Interessante notare come, a differenza delle richieste non legate al suicidio, dove si osservano differenze generazionali nell’uso dei mezzi di comunicazione (adulti preferiscono il telefono, giovani i canali scritti), nel caso dei pensieri suicidari queste differenze si attenuano, con le fasce d’età più giovani che emergono come maggioritarie in tutti gli strumenti.

Metodo di Contatto Percentuale Uomini Percentuale Donne
Telefono 56% 44%
WhatsApp 45% 55%
Email 50% 50%

Nello specifico, le persone tra i 26 e i 35 anni (26%) e tra i 19 e i 25 anni (16%) sono quelle che hanno maggiormente utilizzato la linea telefonica per pensieri suicidari. WhatsAppAmico è stato prevalentemente scelto da chi ha tra i 26 e i 35 anni (27%) e tra i 19 e i 25 anni (26%), con una significativa presenza anche della fascia 15-18 anni (16,5%). L’email, infine, ha visto un’incidenza maggiore sempre tra i 19 e i 25 anni (21%) e tra i 26 e i 35 anni (17%). Questi dati evidenziano una vulnerabilità crescente tra le fasce più giovani della popolazione, che si trovano ad affrontare un disagio psicologico spesso acuito da fattori esterni, tra cui la pandemia di COVID-19, la precarietà lavorativa e l’uso intensivo dei social media.

Cresce la richiesta di aiuto psicologico, passando dal 29% nel 2020 al 39% nel 2024, con un picco tra i giovani.

Il contesto socio-familiare di chi chiede aiuto è anch’esso un elemento rilevante. La maggior parte delle persone che si rivolgono a Telefono Amico Italia per pensieri suicidari vive con la famiglia o con amici (41% per il telefono, 43% per WhatsApp, 39% per l’email). Coloro che vivono in solitudine mostrano un’incidenza più alta nelle chiamate (31%) rispetto alla comunicazione scritta (14% via WhatsApp e 21% tramite email). Tali statistiche indicano chiaramente come la sofferenza mentale e le ideazioni suicide non siano esclusivo appannaggio degli individui completamente isolati; piuttosto esse possono interessare anche individui attivamente coinvolti in relazioni sociali ma impossibilitati ad articolare il proprio disagio all’interno del loro contesto interpersonale.
Inoltre, l’associazione ha incrementato la sua accessibilità rinnovando gli orari dell’ascolto telefonico: da ora si estenderà dalle ore nove fino alla mezzanotte dal prossimo 1° settembre 2024. Tale iniziativa è certamente degna di nota poiché mette in luce l’immane lavoro svolto dai circa 600 volontari operanti presso Telefono Amico Italia. La situazione rimane comunque critica; infatti molti richiedenti assistenza sono spinti ad avvalersi dei servizi offerti principalmente perché privi delle risorse finanziarie necessarie per accedere alle consultazioni psichiatriche o agli incontri terapeutici oppure dall’incredulità verso il Sistema Sanitario Nazionale accompagnata dai prolungati tempi d’attesa. Questo evidenzia l’urgenza di implementare misure strutturali e sostenibili, che trascendano il mero provvedimento del bonus psicologo, assicurandosi di includere anche coloro che si trovano nell’impossibilità di richiedere assistenza tramite i consueti percorsi.

Oltre l’emergenza: Coltivare il benessere e la speranza

La crescente complessità del disagio psicologico in Italia ci spinge a una riflessione profonda, che va al di là della mera conta delle richieste d’aiuto o dei dati sul suicidio. La mente umana, nella sua meraviglia e fragilità, è un sistema che elabora incessantemente informazioni, esperienze e emozioni. La psicologia cognitiva ci insegna che i nostri pensieri non sono neutri: essi influenzano profondamente il nostro stato emotivo e i nostri comportamenti. Quando la mente si avviluppa in schemi di pensiero negativi, catastrofici o auto-svalutanti, può crearsi un circolo vizioso che porta a un dolore mentale insopportabile, quella che in ambito clinico si definisce disregolazione emotiva severa. Non si tratta solo di “sentirsi tristi”, ma di un’esperienza che annienta la prospettiva di un futuro possibile, rendendo la vita un fardello insostenibile.

Riflessioni chiave:
– Prevenzione del suicidio necessaria e urgente. L’esigenza fondamentale è quella di garantire un maggiore accesso al supporto psicologico. È imprescindibile considerare il tema del suicidio all’interno di una cornice conversazionale che favorisca l’apertura al dialogo.

D’altra parte, la psicologia comportamentale ci fornisce strumenti pratici per rompere tali spirali negative; infatti suggerisce che apportando modifiche alle nostre azioni si possano cambiare anche pensieri ed emozioni sottostanti. In quest’ottica, sintomi così banali quali richiedere assistenza – questione puramente comportamentale – potrebbero scatenare una reazione a catena profonda: dalla diminuzione della solitudine alla condivisione delle proprie sofferenze emotive fino all’individuazione di nuove strategie utili per affrontare problemi esistenziali.

Tuttavia, la prevenzione contro il suicidio richiede conoscenze molto più articolate. A livelli superiori si evidenziano gli effetti deleteri dei traumi infantili (ACEs); essi hanno rilevanza capitale nel determinismo delle fragilità psichiche emergenti nei frangenti critici della vita quotidiana. L’neuroscience of trauma highlights how both acute and chronic stressful events impact brain development and the systems that respond to pressure, resulting in an increased predisposition toward mood disorders or anxiety as well as suicidal ideation in severe circumstances.

Cogliere l’essenza delle suddette dinamiche non equivale affatto ad avallare determinati comportamenti; al contrario implica l’accettazione della complessità intrinseca del dolore ed evidenzia l’urgenza di interventi mirati all’individualità dei soggetti coinvolti, oltre alle cicatrici invisibili derivate dalle esperienze vissute.

La società deve necessariamente apprendere l’importanza dell’accoglienza e della validazione delle sofferenze altrui, rifiutando categoricamente l’idea che possano restare argomenti tabù da evitare. Una richiesta d’aiuto costituisce indubbiamente un segno distintivo: rappresenta non solo attitudine coraggiosa ma anche disperato intento verso la vita stessa. È nostro dovere fare spazio alle espressioni autentiche di coloro che soffrono; occorre porgere loro strumenti adeguati per il sostegno pratico mentre coltiviamo fiducia nel futuro – simboleggiata dall’atto generoso dei volontari del Telefono Amico Italia attraverso i sacchettini contenenti semi: metafora perfetta per invitare alla semina del benessere personale. La rottura degli stigmi sociali si rivela essenziale così come lo è istituire reti solidali tra le persone; sarà altresì fondamentale destinare risorse strategiche alla salute pubblica unitamente alla diffusione della consapevolezza: questi elementi sono crucialmente necessari affinché venga edificata una comunità veramente resiliente dove nessuno debba affrontare il proprio travaglio in solitudine. La prevenzione non è solo una strategia, ma un atto di umanità.

Glossario

Glossario:
  • Telefono Amico Italia: Servizio di supporto telefonico per persone in crisi.
  • Disregolazione emotiva severa: Condizione in cui si sperimenta un intenso dolore emotivo senza una via d’uscita apparente.
  • ACEs: Esperienze avverse infantili che possono influenzare il benessere psicologico a lungo termine.

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