Libia: ritrovare un’identità dopo Gheddafi e la perdita dei padri

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  • Nel 2024, l'OIM ha registrato circa 787.000 migranti in Libia.
  • Uno studio rivela che il 95% dei minori rifugiati ha subito traumi.
  • La salute mentale dei padri influenza negativamente lo sviluppo dei figli.

Il peso dell’assenza: figli e nazioni alla ricerca di una figura paterna

La scomparsa di una figura paterna, specialmente in contesti di violenza e instabilità, riverbera ben oltre la sfera intima familiare, intaccando la salute mentale individuale e collettiva. Il recente documentario “My Father and Qaddafi” di Jihan Kikhia mette in luce proprio questa dolorosa risonanza, intrecciando la ricerca di un padre perduto – Mansur Rashid Kikhia, ex ministro degli Esteri libico e oppositore del regime di Gheddafi – con la travagliata identità di una nazione. La Libia, infatti, come molte altre regioni martoriate da conflitti e oppressioni, porta le cicatrici di un trauma complesso che si manifesta in molteplici forme, dalla depressione all’ansia, dal disturbo da stress post-traumatico (PTSD) fino a una diffusa sensazione di surrealtà e vuoto.
Two people looking at the sunset
Jihan Kikhia, che aveva solo sei anni quando suo padre scomparve nel 1993, incarna questa ricerca di verità e connessione. La regista, attraverso il suo lavoro, non solo tenta di colmare il vuoto lasciato dalla figura paterna, ma anche di dare voce a una memoria collettiva oscurata dalla tirannia e dal culto della personalità, come quello imposto per decenni da Mu?ammar Gheddafi. La sua ricerca si estende oltre il personale, diventando un atto di ricostruzione storica e identitaria per la Libia stessa.

Il documentario, presentato al Cinema Godard presso la Fondazione Prada di Milano e precedentemente fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, rivela come le violenze subite nei paesi d’origine o lungo le rotte migratorie, come quelle che transitano per la Libia, siano un fattore predittivo di gravi problemi di salute mentale. Secondo uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics, la salute mentale dei padri è significativamente legata allo sviluppo dei bambini, evidenziando che il disturbo mentale nei genitori può influenzare negativamente il benessere psicologico dei figli, specialmente durante e dopo la gravidanza[CNN].

Tipo di Sviluppo Impatto dei Padri
Sociale ed Emozionale Incapacità di formare relazioni positive
Cognitivo Problemi di apprendimento e memorismo
Fisico Crescita compromessa

“Fathers spend more time than ever on childcare and are increasingly recognized as important contributors to family health and well-being.”[CNN]

Le testimonianze di coloro che sono passati per la Libia prima di intraprendere il viaggio verso l’Europa, sono spesso permeate da racconti di abusi, violenze indicibili e torture, inflitte da trafficanti e persino da forze dell’ordine. I traumi pre-migratori rappresentano una profonda anticipazione delle esperienze dolorose che seguiranno; essa mette in luce la disperazione e l’elevata vulnerabilità degli individui in cerca di salvezza. La Libia si configura così non semplicemente come uno scalo temporaneo, ma piuttosto come un epicentro di violazioni dei diritti umani, una realtà dove le cicatrici psicologiche vengono inflitte regolarmente, generando un perpetuo ciclo doloroso che continua a colpire anche coloro che riescono a fuggirne.
Nel 2024, sono stati registrati da parte dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) circa 787.000 migranti presenti sul suolo libico; essi vivono immerse in situazioni precarie e subiscono atti violenti tanto all’interno quanto all’esterno dei centri detentivi. Le ricerche indicano chiaramente che una buona parte delle vittime richiede supporto psichiatrico per disturbi legati allo stress post-traumatico derivante dalle esperienze violente subite. [MSF].
La sofferenza non si esaurisce con la fine delle violenze immediate, ma si prolunga in un trauma migratorio a lungo termine, che può manifestarsi anche anni dopo. “My Father and Qaddafi” suggerisce che la perdita di figure di riferimento positive e l’instabilità politica e sociale perpetrata da regimi autoritari o da conflitti continui, creino un vuoto generazionale e collettivo. Questo vuoto ostacola la costruzione di una narrazione storica coerente e sana, lasciando i cittadini, in particolare i più giovani, in una perenne ricerca delle proprie radici identitarie.

“Your destiny can change at any moment in Libya, all it takes is one little thing and your life is turned upside down.”[MSF]

L’eredità del regime: risonanze psicologiche della tirannia di Gheddafi

Il documentario “My Father and Qaddafi” non è solo la storia della ricerca di un padre e della Libia perduta, ma anche un profondo scavo nelle conseguenze psicologiche durature di un regime autoritario. Il governo di Mu?ammar Gheddafi, salito al potere nel 1969, ha imposto un culto della personalità e una tirannia che hanno oscuroto la memoria collettiva, trasformando la Libia in una prigione e distruggendo il tessuto sociale e familiare.
Person walking in a desert-like landscape

La Libia ha una storia complessa e dolorosa, segnata non solo dalla dittatura di Gheddafi, ma anche da precedenti occupazioni coloniali. L’occupazione italiana del 1911 e il genocidio fascista tra il 1928 e il 1932, sono eventi che hanno lasciato ferite profonde, spesso taciute. Il documentario di Jihan Kikhia evidenzia come la memoria collettiva libica tenda a evitare la parola “genocidio”, suggerendo un meccanismo di difesa o una difficoltà nell’affrontare un passato così traumatizzante. La condizione della salute mentale nella società è fortemente connessa alle vicende storiche di repressione subite. Un’analisi svolta riguardo ai minori rifugiati non accompagnati presenti nei centri di detenzione in Libia rivela che ben il 95% dei soggetti intervistati ha riportato esperienze traumatiche significative, le quali incidono notevolmente sul loro sviluppo sociale, cognitivo e psicologico[PMC].

Esistenze frammentate: il trauma migratorio e le sue ripercussioni sulla salute mentale

Le terribili condizioni di vita per i migranti in Libia, documentate da diverse organizzazioni e ricerche, dipingono un quadro allarmante che evidenzia l’urgente necessità di intervento in termini di salute mentale. L’accesso a servizi di salute mentale è limitato o inesistente. In questo contesto, organizzazioni come Medici senza Frontiere hanno documentato ampiamente le patologie psichiatriche e le conseguenze psicopatologiche derivanti dalle torture e dalle violazioni subite.

La necessità di un approccio olistico, che tenga conto delle molteplici dimensioni del trauma – fisica, psicologica, sociale e culturale – è cruciale per offrire un sostegno efficace. La Libia, in questo scenario, rappresenta un paradigma di sofferenza estrema, dove le vicende individuali dei migranti si intersecano con una crisi umanitaria e politica più ampia, creando un circolo vizioso di violenza e lacerazione psicologica.
People from humanitarian organizations working with migrants

Riscrivere la storia e curare le ferite: prospettive di guarigione

Il documentario “My Father and Qaddafi” di Jihan Kikhia rappresenta un monumentale atto di resilienza e resistenza interiore, che non solo tenta di ricomporre la memoria frammentata di un padre e di una nazione, ma si propone anche come un catalizzatore per il processo di guarigione collettiva. La ricerca della verità sulla scomparsa di Mansur Rashid Kikhia si trasforma in un viaggio introspettivo e politico, per affrontare le conseguenze di una storia fatta di perdite, dittatura e la costante, destabilizzante assenza di figure guida.

Glossario:
  • PTSD: Disturbo da Stress Post-Traumatico, una condizione psicologica che può svilupparsi dopo aver subito o assistito a eventi traumatici.
  • Genocidio: Uccisione sistematica di un gruppo etnico o nazionale con l’intento di distruggerlo.
  • Migranti non accompagnati: Minori che viaggiano senza la presenza di un genitore o di un tutore legale.

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