- Il progetto coinvolge 51 giovani tra i 20 e i 30 anni.
- Il 45% degli italiani considera la salute mentale prioritaria, secondo Ipsos 2024.
- Riqualificate le aiuole a Terralba con 280 arbusti autoctoni, presentato il 16 novembre 2024.
Il “Progetto Splash”: un’onda di inclusione e benessere mentale per i giovani in Sardegna
Il Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Oristano ha inaugurato un’iniziativa pionieristica, il “Progetto Splash”, un programma di sport-terapia volto a promuovere l’inclusione sociale e il benessere mentale tra i giovani. Questa iniziativa, che ha già catturato l’attenzione a livello nazionale e regionale, si distingue per il suo approccio innovativo che integra il movimento fisico, la natura e l’interazione comunitaria come strumenti terapeutici. Il progetto, nato in collaborazione con l’Associazione Sportiva Dilettantistica Eolo Beachsport, ha coinvolto un gruppo significativo di cinquantuno giovani, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, provenienti dai Centri di Salute Mentale di Oristano, Ghilarza e Bosa. Questi partecipanti, molti dei quali affrontano quotidianamente le sfide legate al disagio psichico, hanno avuto l’opportunità di immergersi in una serie di attività acquatiche e da spiaggia, tra cui la vela, il windsurf, il SUP (Stand Up Paddle) e il beach tennis. Le lezioni, iniziate nel periodo estivo, non si sono concluse con la fine della stagione calda, ma continueranno fino all’autunno inoltrato, garantendo una continuità fondamentale nel percorso di recupero e crescita personale dei ragazzi.
L’efficacia del “Progetto Splash” risiede nella sua capacità di andare oltre la semplice attività fisica. Come sottolineato dal direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Antonello Mignano, i benefici sono molteplici e profondi. Non si tratta solo di un’indubbia opportunità per l’attività fisica, riconosciuta come intrinsecamente terapeutica, ma anche e soprattutto di un percorso di riconquista dell’autonomia personale. Mignano ha evidenziato come, grazie a questi corsi, molti giovani che prima faticavano a uscire di casa e a socializzare, abbiano iniziato a prendere autonomamente i mezzi pubblici per raggiungere la spiaggia di Torregrande dove si svolgono le lezioni. Questo aspetto, apparentemente semplice, rappresenta un enorme passo avanti per individui che vivono le sfide dell’isolamento e della dipendenza. Il raggiungimento di una maggiore autonomia nei trasporti pubblici, ad esempio, non è solo una questione pratica, ma un simbolo potente di un ritrovato senso di autosufficienza e di capacità di navigare il mondo esterno.
Il riconoscimento del valore del “Progetto Splash” non si è limitato all’ambito locale. L’iniziativa è stata selezionata come uno dei due progetti vincitori, a livello regionale sardo, nell’ambito di un bando nazionale promosso dal Ministero dello Sport. Questo bando mirava a sostenere programmi che integrano lo sport con il benessere e la salute mentale, e ha finanziato ben quaranta iniziative in tutta Italia, selezionate tra oltre mille progetti candidati. Una recente valutazione del Ministero ha dimostrato che l’inclusione di progetti sportivi come “Splash” è fondamentale per migliorare la qualità della vita nelle aree più vulnerabili [Ministero dello Sport].

L’approccio terapeutico multifattoriale: sport, natura e comunità
Il successo del “Progetto Splash” può essere analizzato attraverso la lente di diversi meccanismi psicologici e sociologici. In primo luogo, l’attività fisica in acqua offre un insieme unico di benefici. L’ambiente acquatico, con la sua leggerezza e la sensazione di galleggiamento, può ridurre lo stress sulle articolazioni e favorire una maggiore libertà di movimento, elementi particolarmente importanti per chi potrebbe avere una ridotta mobilità o energie limitate. La resistenza dell’acqua, inoltre, stimola il rafforzamento muscolare e migliora la coordinazione, contribuendo a un maggiore senso di efficienza fisica e padronanza del proprio corpo. Questi effetti si traducono in un aumento dell’autostima e dell’immagine corporea, fattori cruciali per il benessere mentale, come evidenziato in recenti studi che dimostrano come l’attività fisica miracle il rischio di disturbi psichiatrici nei più giovani [Neuro News 2025].
Un altro elemento fondamentale è il contatto con la natura. La spiaggia di Torregrande offre uno scenario naturale che è di per sé terapeutico. L’esposizione alla luce solare, l’aria aperta e il suono delle onde sono noti per avere effetti positivi sull’umore e sulla riduzione dello stress. La teoria della “biofilia” suggerisce che gli esseri umani hanno una tendenza innata a connettersi con la natura, e questa connessione può ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e promuovere sensazioni di calma e benessere. Inoltre, la comunità giovanile ha dimostrato di trarre profitto dall’interazione sociale durante le attività sportive, non solo per migliorare il proprio umore ma anche per apprendere abilità sociali essenziali [Rapporto Sport 2024].
Infine, l’aspetto comunitario è un pilastro del progetto. Le attività sportive vengono svolte in gruppo, favorendo l’interazione sociale e la costruzione di relazioni significative. Per i giovani che soffrono di disagio mentale, l’isolamento sociale è spesso una componente debilitante. Il “Progetto Splash” crea un ambiente protetto e supportivo dove i partecipanti possono interagire tra loro e con gli istruttori, sviluppando competenze sociali e superando paure legate al giudizio altrui. La condivisione di un’esperienza comune, la collaborazione per raggiungere un obiettivo (come manovrare una barca a vela) e il supporto reciproco sono tutti fattori che contribuiscono a creare un senso di appartenenza e a combattere lo stigma associato ai problemi di salute mentale.
Benefici dell’Attività Fisica sulla Salute Mentale | Fonte |
---|---|
Riduzione dei sintomi di ansia | [Herring, 2014] |
Aumento dell’autostima | [Blumenthal et al., 1999] |
Miglioramento del benessere emotivo | [Ipsos 2024] |
Il “Progetto Splash” nel più ampio panorama del dipartimento di Salute Mentale
Il “Progetto Splash” non è un’iniziativa isolata, ma si inserisce in un quadro più ampio e diversificato di attività promosse dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Oristano. Questo evidenzia una chiara visione strategica che va oltre le terapie tradizionali, puntando a un approccio olistico al benessere mentale. Il dipartimento, infatti, offre un ventaglio di opportunità che spaziano dall’agricoltura sociale alla biodanza, dai corsi di scrittura creativa a quelli di musica, dal calcio a cinque agli scacchi, fino alle attività di ricamo e disegno. Questa pluralità di proposte mira a contrastare l’isolamento e a valorizzare le risorse personali dei partecipanti, riconoscendo che ogni individuo ha talenti e interessi unici che possono essere coltivati per favorire la riabilitazione e l’inclusione sociale.
L’agricoltura sociale, ad esempio, offre un ambiente terapeutico a contatto con la terra, promuovendo il senso di responsabilità, la pazienza e la gratificazione del prendersi cura di qualcosa che cresce. La biodanza si configura come un approccio che promuove la libera espressione corporea e il movimento spontaneo, agendo efficacemente nel favorire la liberazione delle emozioni, oltre a consolidare i legami sociali tra gli individui. Studi recenti evidenziano quanto sia essenziale stabilire un contatto profondo con la natura: non soltanto sul piano fisico, ma anche sotto l’aspetto psicologico. In effetti, risulta chiaro come una continua connessione all’ambiente naturale possa potenziare il benessere emotivo degli individui e contribuire a diminuire i livelli di stress. [Baranzini 2025]. Un illuminante esempio dell’applicazione pratica delle sinergie sociali si ritrova nel recentissimo intervento attuato a Terralba, ufficialmente presentato il 16 novembre 2024. Qui i giovani frequentatori del Centro di Salute Mentale ubicato nel distretto Ales-Terralba hanno dato vita a una nuova area verde tramite la riqualificazione delle aiuole presso la palestra in via De Amicis, impiegando ben 280 arbusti tipici della macchia mediterranea, forniti grazie alla generosa donazione dell’Agenzia Forestas. Questa iniziativa ha messo in luce quanto possa rivelarsi preziosa per l’intera comunità l’inclusione degli individui con difficoltà psichiche. Non soltanto è stata garantita una rinascita visiva all’ambiente urbano, ma si sono create opportunità significative per il reinserimento sociale degli utenti coinvolti nella cura collettiva dello spazio pubblico oltre alla valorizzazione culturale locale. Durante l’evento inaugurativo erano presenti figure istituzionali quali il sindaco Sandro Pili e Antonello Mignano, Dottore responsabile del Dipartimento Salute Mentale; qui è avvenuta anche la rivelazione pubblica di un mosaico concepito da uno dei membri partecipanti al Centro – una vera rappresentanza concreta delle capacità artistiche emerse dal loro operato significativo. L’iniziativa continuerà ad estendersi a diverse zone urbane, attestando così la validità di un metodo che considera i partecipanti non semplicemente come soggetti passivi delle pratiche assistenziali, bensì come protagonisti dinamici e proattivi nel processo di creazione del proprio benessere personale e collettivo.
Un’opportunità per superare lo stigma e coltivare la resilienza
Il “Progetto Splash” e iniziative simili non sono solo interventi terapeutici, ma anche e soprattutto catalizzatori di cambiamento sociale e culturale. Essi contribuiscono a decostruire lo stigma che ancora oggi circonda il disagio mentale, dimostrando che le persone che ne sono toccate non solo possono condurre una vita piena e significativa, ma possono anche contribuire attivamente al benessere collettivo. La narrazione positiva che emerge da queste esperienze è fondamentale per scardinare pregiudizi e favorire una maggiore accettazione e comprensione all’interno della società.
In termini di psicologia cognitiva, il “Progetto Splash” agisce sulla ristrutturazione cognitiva attraverso la creazione di nuove esperienze positive. I traumi e il disagio mentale spesso portano a schemi di pensiero negativi e distorti, che possono alimentare l’ansia, la depressione e l’isolamento. Partecipando a queste attività, i giovani sono esposti a situazioni che mettono in discussione queste credenze limitanti. Ad esempio, il successo nel condurre una barca a vela o la capacità di raggiungere autonomamente la spiaggia, contraddice la convinzione di non essere capaci o di non poter affrontare il mondo esterno. La ripetizione di queste esperienze positive, con il supporto di un ambiente sicuro e incoraggiante, può gradualmente modificare i circuiti neurali associati alle risposte allo stress e alla paura, favorendo lo sviluppo di nuove connessioni sinaptiche che supportano schemi di pensiero più adattivi e un maggior senso di autoefficacia.
Glossario:
- Ristrutturazione cognitiva: tecnica psicologica volta a modificare i pensieri negativi e disfunzionali.
- Neuroplasticità: capacità del cervello di riorganizzarsi, creando nuove connessioni neuronali.
Una nozione di psicologia avanzata che trova piena applicazione in questo contesto è quella della neuroplasticità del cervello e il ruolo della riserva cognitiva nella resilienza. Il “Progetto Splash”, offrendo stimoli nuovi e complessi (apprendimento di uno sport, interazione sociale, navigazione autonoma), contribuisce ad aumentare la riserva cognitiva dei partecipanti. L’intera metodologia proposta dal progetto determina un ambiente neuroprotettivo, dove l’influenza positiva del gruppo e dell’attività fisica stessa promuove non solo la salute mentale ma anche l’inclusione sociale, beneficiando così un numero crescente di giovani in difficoltà.
L’importanza della prevenzione
Il “Progetto Splash” non è soltanto una risposta alle necessità immediate dei partecipanti, ma si configura come un programma di prevenzione a lungo termine. Considerando l’aumento dei disturbi mentali tra i giovani1, approcci come quello del “Progetto Splash” sono fondamentali per garantire uno sviluppo sano e resiliente per tutti i ragazzi coinvolti. La continua promozione dell’attività fisica non solo migliora la salute mentale e fisica a breve termine, ma si allinea con le strategie preventive a lungo termine per combattere l’emergenza della salute mentale nel nostro paese.
Le politiche di investimento nello sport giovanile, come ribadito dal bando del Ministero dello Sport, invitano a considerare l’accessibilità e l’inclusione come fattori chiave per il futuro della salute e del benessere sociale. Queste indicazioni rappresentano non solo un’opportunità di crescita personale, ma anche sociale, determinando cambiamenti significativi all’interno delle comunità.
1Tanya, F. et al. (2024). “Il benessere giovanile e le sfide della salute mentale”. Rapporto annuale sulla Salute mentale giovanile.


- Pagina ufficiale del progetto Splash sul sito dell'ASL di Oristano.
- Dettagli sull'Associazione Sportiva Dilettantistica Eolo Beachsport, partner del Progetto Splash.
- Sito ufficiale dell'ASL di Oristano, utile per comunicati sul progetto.
- Pagina del Centro di Salute Mentale di Oristano, parte del progetto.