Padel: La passione può trasformarsi in ossessione? Scopri i rischi!

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  • Nel 2023, i campi da padel in Italia sono aumentati del 26%.
  • Circa il 10% dei giocatori con racchetta mostra attaccamento problematico.
  • Gli sport con racchetta causano il 20% degli infortuni muscoloscheletrici.

Il turbine del padel: tra impeto agonistico e derive psicologiche

Nel vortice della modernità, dove il tempo è una risorsa sempre più risicata e la ricerca di attività che possano conciliare benessere fisico e interazione sociale diviene pressante, il padel si è imposto come un fenomeno inarrestabile. Questo sport, ibrido tra il tennis e lo squash, le cui origini messicane risalgono agli anni ’70, ha saputo conquistare rapidamente l’Europa e altre latitudini, trovando terreno fertile in Spagna e Argentina, dove è oggi riconosciuto come una delle discipline più praticate.

Il padel ha registrato una crescita straordinaria, con un incremento del 26% nel numero di campi in Italia nel 2023, passando da 7.128 a 8.954 [Fonte: Mr Padel Paddle].

L’ITALIA HA VISTO UN AUMENTO FENOMENALE NELLA POPOLARITÀ DEL PADEL NEGLI ULTIMI ANNI GRAZIE ALLA PANDEMIA DI SARS-CoV-2 CHE HA CREATO UN’ESIGENZA COLLETTIVA PER L’ATTIVITÀ FISICA E LA SOCIALIZZAZIONE. CAMPI DEDICATI AL PADEL SONO APPARSI INNUMEREVOLI E RISPECCHIANO QUESTA RINNOVATA VOCAZIONE PER LO SPORT E IL DIVERTIMENTO CONDIVISO. È IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE QUESTA MODA NON SEMBRA TRANSITORIA; INFATTI LE PRESTAZIONI ECCEZIONALI DELLA NAZIONALE FEMMINILE ITALIANA CHE HA CONSEGUITO IL BRONZO AI MONDIALI DI DUBAI NEL 2022 METTONO IN LUCE UNA CONSOLIDATA ESPERIENZA COMPETITIVA E UNA RADICAZIONE DURATURA NELLA CULTURA SPORTIVA ITALIANA. IL FATTO CHE IL PADEL SIA ACCESSIBILE E PRESENTE REGOLAMENTAZIONI INTUITIVE FACILITA L’APPROCCIO ANCHE AI PRINCIPIANTI ED È UNO DEGLI ELEMENTI DECISIVI PER LA SUA CRESCITA RAPIDA.Tale esperienza è ulteriormente arricchita dal fatto che il campo presenta dimensioni significativamente ridotte rispetto al tennis – quasi la metà – ed è dotato di pareti trasparenti in plexiglass e reti metalliche usabili durante il gioco.Sulla questione delle attrezzature sportive necessarie per praticarlo: gli atleti si avvalgono della “pala”, SPECIFICA RACCHETTA TRAMITE LA QUALE SI ACCOMPAGNA UNA PALLA DA TENNIS A PRESSIONE LEGGERMENTE RIDOTTA, MENTRE UN MECCANISMO DI PUNTEGGIO SIMILE A QUELLO DEL TENNIS RENDE QUEST’ATTIVITÀ ULTERIORMENTE COINVOLGENTE.

Ciò nonostante, al di là dell’apparente brillantezza di divertimento e competizione, emergono aspetti psicologici intricati che richiedono una valutazione approfondita. Questo porta a mettere in evidenza le delicate connessioni tra passione, prestazione e suscettibilità mentale.

Cosa ne pensi?
  • Padel: uno sport fantastico per socializzare e mantenersi in forma! 🤩......
  • Attenzione! Il padel può diventare un'ossessione dannosa 😓......
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La sottile linea tra passione e dipendenza: i rischi psicologici della competizione

Il padel possiede un’essenza giocosa ma intensa capace, per alcuni individui, di tramutarsi da passatempo sano in qualcosa di più simile a un’ossessione. La crescita della bigoressia – nota anche come dipendenza dall’esercizio fisico – si registra soprattutto tra i giovani adulti; questo è parzialmente attribuibile alla forte influenza esercitata dai social media nonché all’ampliamento delle opportunità sportive esistenti. I rapidi match offrono stimoli tali da incrementare i livelli di neurotrasmettitori come dopamina ed endorfine nell’organismo; tali sostanze biochimiche sono responsabili della produzione delle sensazioni piacevoli associabili al benessere psico-fisico. Ciò implica dunque che l’attività ludica possa facilmente trasformarsi in una necessità urgente compromettendo altri settori significativi nella vita quotidiana degli atleti. Infatti, chi pratica regolarmente potrebbe avvertire segni evidenti d’ansia o irritabilità qualora venga privato della possibilità di giocare; talvolta si arriva addirittura alla cancellazione involontaria degli impegni familiari per evitare l’impossibilità di affrontare tornei o competizioni. La ricerca suggerisce inoltre che approssimativamente il 10% degli appassionati sportivi utilizzando racchette manifesta indicatori preoccupanti rispetto al proprio attaccamento al gioco: indizi significativi dell’entità problematica associata anche agli sport minori quale è rappresentato dal padel. La ricerca della performance, spesso esacerbata dal desiderio di scalare le classifiche o di battere record personali, può prendere il sopravvento sul piacere iniziale, spingendo alcuni giocatori a trascurare la propria vita professionale, sociale e familiare. I social network, dove si condividono imprese e statistiche, amplificano questa pressione, alimentando una spirale di allenamento eccessivo anche in presenza di infortuni fisici. Il dottor Michaël Bisch, esperto in dipendenze, ha delineato i criteri della bigoressia, che comprendono:

  • Necessità di aumentare continuamente durata, frequenza o intensità dell’attività fisica per ottenere soddisfazione;
  • Persistenza nell’attività fisica nonostante le conseguenze negative (traumi, sofferenza psicologica);
  • Riduzione di altre attività e interessi.

Questi criteri si adattano perfettamente ai comportamenti osservati in alcuni giocatori di padel. A livello fisico, la pratica eccessiva e senza adeguato riposo può condurre a infortuni cronici come tendiniti, dolori lombari o fratture da stress. Si stima che gli sport con la racchetta siano responsabili del 20% degli infortuni muscoloscheletrici negli atleti amatoriali, una percentuale che aumenta tra i praticanti compulsivi. Psicologicamente, la pressione costante alla performance può generare stress, ansia e minare l’autostima, arrivando a sviluppare un’ossessione per l’aspetto fisico o il livello di gioco, talvolta accompagnata da disturbi alimentari, un’allarmante comorbilità riscontrata in circa un terzo dei soggetti affetti da bigoressia.

Un allarme dal mondo della medicina: è fondamentale che i giocatori di padel siano consapevoli di tale rischio e che le federazioni sportive implementino programmi di supporto psicologico.

La psiche sul campo: gestione della pressione e rafforzamento mentale

Nello scenario competitivo del padel emerge con chiarezza quanto risulti cruciale l’aspetto mentale nella performance sportiva individuale. Questo sport richiede infatti rapidità d’azione ed elevato dinamismo; pertanto diventa imprescindibile saper adattarsi ai continui cambiamenti sul campo da gioco. Un atleta deve essere in grado di prevedere le azioni avversarie analizzando attentamente i rispettivi punti forti e vulnerabili mentre affina le proprie soft skills, fra cui si annoverano pensiero critico e autoconsapevolezza: tutti elementi decisivi per ottenere risultati notevoli. Il fatto che si tratti di uno sport praticato a coppie rende particolarmente importante avere una comunicazione efficace con il partner; questo implica che durante ogni incontro sia fondamentale interagire verbalmente (ad esempio indicando dove si trovano gli avversari o suggerendo dove colpire) ma anche attraverso segnali non verbali affinché ci sia ascolto attivo supportato da motivazione reciproca: solo così può svilupparsi quel clima armonioso necessario al successo finale nel match. In ambito professionistico poi entra in gioco anche l’allenatore quale figura determinante nelle dinamiche comunicative; egli fornisce orientamenti tecnici significativi contribuendo a mediare eventuali discrepanze tra i partner in campo. La facoltà di fornire ed accogliere critiche costruttive – siano esse positive o negative – gioca un ruolo chiave nell’individuazione delle aree necessarie al miglioramento, contribuendo ad innalzare il livello motivazionale e a solidificare i legami tra i membri della squadra.

In uno scenario più intimo emerge dunque il dialogo interno, noto anche come self-talk, che modula profondamente l’immagine che ciascun atleta ha del proprio valore personale; questa percezione può condizionare in maniera rilevante sia la gestione delle emozioni sia le modalità con cui affrontano le sfide sportive. La capacità di assumere decisioni sotto condizioni stressanti ed effettuare una corretta regolazione dell’ansia costituiscono elementi essenziali nel delineare confini netti tra vittorie strabilianti ed amare sconfitte. Un altro aspetto determinante è quello della concentrazione: interferenze esterne come gli spettatori possono trasformarsi in distrazioni insidiose, richiedendo al contempo uno sforzo mentale sostanziale affinché rimanga intatto lo stato focale necessario all’attività competitiva. L’interazione con gli errori all’interno del padel non si presenta mai semplice da gestire; pertanto accettarsi nei propri limiti costituisce indubbiamente una prima mossa utile a evitare ricadute tossiche caratterizzate dalla frustrazione cronica associata alla negatività difensiva. Reagire a questi insuccessi attraverso una lente costruttiva piuttosto che lasciarsi sopraffarre da interpretazioni pessimistiche emerge chiaramente come strategia critica ai fini del mantenimento della lucidità necessaria durante le competizioni sportive.

Strategie post-errore: Una routine che preveda qualche secondo per concentrarsi sulla respirazione, cancellare l’errore precedente e focalizzarsi sui colpi successivi può realmente aiutare a ripristinare la lucidità e la positività.

La fiducia è un elemento cardine: la sua assenza genera la paura di sbagliare, il cosiddetto “braccino”, che blocca la mente e rende i movimenti impacciati. Un’attivazione psicofisica costante e un coinvolgimento totale, sia con il corpo che con la mente, sono indispensabili. La comunicazione con il linguaggio del corpo, sia verso sé stessi che verso il partner e gli avversari, può essere un’arma sottostimata per mostrare determinazione. Scambiarsi gesti di interazione, come darsi il cinque con la racchetta o condividere un contatto visivo di energia positiva, rafforza il legame di coppia. In un gioco di squadra come il padel, dove due individui formano un’unità inscindibile, nutrire un senso di inferiorità o superiorità nei confronti del partner è controproducente; la percezione reciproca come risorsa e la fiducia reciproca sono l’unica via per il successo e il divertimento.

Oltre la rete: benessere e consapevolezza in campo e nella vita

Nella considerazione dell’imponente crescita del padel emerge anche il tema cruciale dei potenziali rischi legati alla dipendenza; ciò pone con urgenza il bisogno d’intervenire sul piano preventivo. L’adolescenza riveste una condizione particolarmente fragile, rappresentando il periodo in cui si formano atteggiamenti duraturi. È dovere imprescindibile degli ambienti dedicati al padel – compresi club sportivi ed educatori – attivarsi nella creazione di una consapevolezza tra i praticanti più giovani riguardo alle insidie connesse a un’attività protratta oltre misura. Un approccio necessario consiste nell’introdurre percorsi formativi destinati agli allenatori: tali corsi dovrebbero mirare a identificare indicatori critici della bigoressia – tra cui ore crescenti dedicate al gioco stesso o isolamento dagli altri – così come uno scrupoloso interesse verso le performance individuali. Contemporaneamente è fondamentale avviare campagne mirate che promuovano non solo la varietà nelle attività sportive ma anche l’importanza del recupero attraverso pause deliberate.

Esempio virtuoso in tal senso sono le azioni messe in atto dalla Federazione Italiana Tennis e Padel: queste includono moduli specificamente dedicati alla valorizzazione del benessere nel contesto dei corsi rivolti agli istruttori. È altresì importante decostruire l’idea che “lo sport è sempre e comunque benefico”. Sebbene il padel offra innegabili vantaggi – miglioramento delle condizioni fisiche, rafforzamento dei legami sociali, gestione dello stress – deve essere praticato con moderazione, ascoltando il proprio corpo e rispettando i propri limiti.

Indicazioni dell’OMS Attività fisica moderata (minuti/settimana) Attività fisica intensa (minuti/settimana)
Adulti 150-300 75-150

Osservazioni mediche suggeriscono che coloro che praticano il padel in modo moderato (due o tre sessioni a settimana) mostrano un migliore equilibrio di vita e una maggiore soddisfazione generale rispetto a chi gioca in modo compulsivo (più di cinque sessioni a settimana). Questo evidenzia la centralità di un approccio equilibrato a uno sport così coinvolgente. È fondamentale non demonizzare il padel o lo sport in generale; i casi di dipendenza rappresentano una minoranza. La maggior parte dei giocatori trae dalla pratica innegabili benefici fisici e mentali. La sfida risiede nell’individuare precocemente i comportamenti a rischio per evitare che la passione degeneri in dipendenza. Un approccio equilibrato, che valorizzi lo sport ma promuova anche la consapevolezza dei rischi, è indispensabile.

Sul piano globale, il padel è ormai praticato da oltre 15 milioni di giocatori, rappresentando il 25% del business del settore sportivo amatoriale in Italia [Fonte: ShapeMe]. Nell’ambito degli appassionati del padel – così come nelle esperienze quotidiane ricche di sorprese spesso non valorizzate – si manifesta ciò che potremmo definire un’autentica sfida oltre il semplice gioco. Non stiamo semplicemente assistendo a uno scontro sportivo: è piuttosto una sofisticata coreografia con la palla interagente con le superfici verticali; ma si tratta anche dell’esplorazione profonda del nostro io. Il campo della psicologia cognitiva illumina il fatto che l’interpretazione degli eventi esercita una notevole influenza sulle nostre reazioni emotive e nel nostro agire. Un errore nel colpo può essere percepito ancorato alla visione pessimistica di un fallimento personale catastrofico, oppure potremmo concepirlo come una preziosa occasione d’apprendimento verso l’eccellenza individuale; tale discernimento segna il confine tra pensieri maladattivi ed efficaci strategie cognitive. Inoltre – considerandone ulteriormente gli sviluppi – emerge dalla psicologia comportamentale la questione dell’escalation di impegno, fenomeno caratterizzato dalla persistente adesione ad attività illusorie al punto da ignorare chiaramente le evidenze dei costi superiori ai benefici perché ci siamo già impegnati tanto in termini temporali ed energetici; nel contesto specifico del padel, questo assume forma attraverso allenamenti intensivi autoimposti ai quali persiste all’individuo lo slancio testardo tale da trascurare perfino sintomi indicativi dello stress sia fisico sia mentale: negarsi l’evidenza potrebbe realmente portare al riconoscimento tardivo dell’eventuale eccessiva spinta competitiva autoindotta.

Chiediamoci, con la sincerità che solo un dialogo interiore autentico può offrire: stiamo giocando per il nostro piacere, per la gioia intrinseca del gioco e della condivisione, o per placare un’inquietudine, per riempire un vuoto, per dimostrare qualcosa a noi stessi o agli altri? La risposta non è sempre semplice, ma è un viaggio che merita di essere intrapreso, non solo sul campo, ma nel labirinto meraviglioso della nostra anima.

Glossario:

  • Bigoressia: Dipendenza dall’esercizio fisico, caratterizzata dalla necessità di allenarsi in modo eccessivo.
  • Self-talk: Dialogo interno che le persone ingaggiano con se stesse, influenzando la loro percezione e attitudine.
Two men playing padel while spectators watch from above.
A male and female padel player standing on court, discussing strategy.
An empty outdoor padel court at sunset.

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