Allarme benessere: Serenis e Unobravo svelano il malessere psicologico nel lavoro italiano

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  • 61% dei lavoratori italiani mostra un crescente malessere psicologico.
  • Aumento del 109,7% del disagio lavorativo nel primo quadrimestre 2024.
  • Il 17,9% in più di denunce per disturbi psichici (INAIL).
  • Il 47,2% rinuncerebbe al 10% dello stipendio per un giorno libero.
  • Supporto psicologico apprezzato dall'85,3% dei lavoratori.

## Declino del Benessere Psicologico nel Mondo del Lavoro Italiano

Il panorama lavorativo italiano sta affrontando una crisi silenziosa ma inesorabile: il benessere psicologico dei lavoratori è in declino. I dati emersi da recenti studi e indagini tracciano un quadro preoccupante, dove una fetta sempre più ampia della forza lavoro si trova a lottare contro stress, frustrazione e un senso generale di malessere. Questa tendenza non solo impatta negativamente sulla qualità della vita dei singoli individui, ma ha anche ripercussioni significative sulla produttività e sulla competitività delle aziende italiane.

## Un’Analisi Dettagliata del Malessere: Numeri e Tendenze
L’“Osservatorio sul benessere psicologico nelle aziende italiane”, condotto da Serenis in collaborazione con l’Università di Padova, ha rivelato che il *61% dei lavoratori italiani mostra un livello di malessere psicologico crescente, un aumento significativo rispetto al 49,4% del 2023. Questo dato allarmante è supportato da un indicatore GHQ-12 medio di 21,4 punti, in rialzo rispetto ai 20,1 dell’anno precedente. Appena il 17% dei partecipanti allo studio mostra chiari indicatori di una buona salute mentale.

Un’altra indagine condotta da Unobravo ha evidenziato un aumento del 109,7% delle persone che manifestano disagio sul fronte lavorativo nel primo quadrimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Nello specifico, più di un quarto (28,3%) degli individui che hanno cercato assistenza psicologica tramite Unobravo riferisce di riscontrare problematiche proprio nell’ambito professionale. Tra questi, il 57,3% esperisce disagio derivante direttamente dall’attività lavorativa, e il 10% indica il contesto occupazionale come fonte primaria delle sfide quotidiane.

I dati INAIL relativi al primo trimestre del 2024 confermano questa tendenza, con un aumento del 17,9% delle denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali rispetto allo stesso periodo del 2023.

## Fattori Determinanti e Possibili Soluzioni

Diversi fattori contribuiscono a questo malessere diffuso. La mancanza di autonomia e sicurezza psicologica sul lavoro, la difficoltà nel bilanciare vita personale e professionale, la frustrazione per una mancata crescita professionale, i carichi eccessivi e un ambiente ostile sono solo alcune delle cause principali.
Le imprese paiono incontrare difficoltà nel comprendere che il benessere non si costruisce attraverso semplici agevolazioni, ma piuttosto creando contesti lavorativi in cui gli individui possano esprimersi liberamente, sentirsi ascoltati e avere la possibilità di commettere errori senza timore. La flessibilità, sia in termini di orario che di luogo di lavoro, si conferma un elemento cruciale per migliorare il benessere psicologico dei lavoratori. Infatti, il 47,2% dei lavoratori sarebbe disposto a rinunciare fino al 10% dello stipendio pur di lavorare un giorno in meno alla settimana.

Tra le iniziative più apprezzate dai lavoratori per sostenere il benessere mentale spiccano i programmi di supporto psicologico (85,3%), i controlli sanitari e le campagne di prevenzione (49,9%) e i percorsi di mentoring e crescita (39,3%).

## Disparità e Vulnerabilità: Chi Soffre di Più?

L’analisi dei dati rivela anche delle disparità significative. Le donne sono più colpite dai disturbi psichici legati all’ambito professionale, con l’1,3% delle malattie denunciate dalle donne legate alla sfera psicologica, contro lo 0,5% degli uomini. Inoltre, i giovani nella prima fase della loro carriera (tra i 25 e i 34 anni) sono particolarmente vulnerabili, rappresentando la maggioranza delle richieste di sostegno psicologico.

Geograficamente, le regioni del Nord Italia, dove si concentra la maggior parte delle attività industriali e aziendali, registrano il maggior numero di richieste di supporto psicologico per problemi legati al lavoro.

## Verso un Nuovo Approccio al Lavoro: Investire nel Benessere per un Futuro Sostenibile
È evidente che il benessere psicologico dei lavoratori non è solo una questione individuale, ma una priorità strategica per le aziende e per l’intero sistema economico italiano. Investire nella salute mentale dei dipendenti significa creare ambienti di lavoro più sani, motivanti e sostenibili nel lungo periodo. Questo richiede un cambiamento culturale profondo, che metta al centro le persone, i loro bisogni e le loro aspirazioni.

Le aziende devono adottare un approccio proattivo, implementando programmi di prevenzione, offrendo supporto psicologico e promuovendo una cultura del benessere che valorizzi l’equilibrio tra vita professionale e personale. Solo così sarà possibile invertire la tendenza negativa e costruire un futuro del lavoro più umano e prospero.

## Oltre la Superficie: Riflessioni Psicologiche e Prospettive Future

Comprendere il legame tra ambiente lavorativo e benessere psicologico è fondamentale. Un concetto base di psicologia cognitiva ci insegna che il modo in cui percepiamo e interpretiamo le situazioni influenza direttamente le nostre emozioni e il nostro comportamento. Un ambiente di lavoro percepito come stressante, privo di supporto e controllo, può innescare pensieri negativi e reazioni emotive disfunzionali, portando a un circolo vizioso di malessere.

Un concetto più avanzato di psicologia comportamentale ci offre una prospettiva interessante: il condizionamento operante. Questo principio spiega come i comportamenti vengono appresi e mantenuti in base alle conseguenze che producono. Se un lavoratore sperimenta ripetutamente conseguenze negative (es. critiche, mancanza di riconoscimento, sovraccarico di lavoro) in risposta ai suoi sforzi, è probabile che sviluppi un senso di impotenza appresa e disimpegno, contribuendo al burnout e al malessere generale.

È cruciale riflettere su come le nostre esperienze lavorative influenzano il nostro benessere emotivo e mentale.* Chiediamoci: il nostro lavoro ci offre un senso di scopo e realizzazione? Ci sentiamo valorizzati e supportati dai nostri colleghi e superiori? Abbiamo un adeguato equilibrio tra vita professionale e personale? Le risposte a queste domande possono aiutarci a identificare le aree in cui è necessario intervenire per migliorare la nostra qualità di vita e il nostro benessere psicologico.


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