- L'arte astratta attiva la corteccia motoria, connessione tra osservazione ed esperienza corporea.
- Studio su Fontana: soppressione del ritmo mu, reazione neurale specifica.
- OMS 2019: l'arte migliora il benessere e riduce il declino cognitivo.
L’arte astratta come esperienza percettiva ed emozionale
Il panorama artistico contemporaneo si arricchisce di indagini profonde sul rapporto tra creazione visiva e reazioni neurologiche, un campo in cui l’astrattismo, con la sua libera interpretazione della realtà, assume un ruolo di particolare interesse. L’opera di Rosetta Murru si inserisce in questo contesto, offrendo una prospettiva suggestiva su come la rappresentazione pittorica degli elementi naturali possa generare risposte emotive e stimolare processi cognitivi. Il suo approccio all’astrattismo si distingue per la capacità di evocare sensazioni intense attraverso l’uso sapiente di colori, forme e linee non strettamente figurative. L’intento è chiaro: trascendere la mera raffigurazione per offrire un’esperienza percettiva che coinvolga il sistema sensoriale nella sua interezza, puntando a un’armonia e a una bellezza che risuonino a livello profondo nell’osservatore.
Studio approfondito: Il libro di Eric R. Kandel, Arte e neuroscienze. Nel saggio Le due culture a confronto, viene analizzato il nesso fra scienza e arte astratta ponendo in risalto i meccanismi attraverso cui operano creatività ed elaborazione cerebrale. Il Nobel Kandel offre una sintesi intrigante tra questi due ambiti conoscitivi. Edizione: Raffaello Cortina Anno: 2010
Questa specifica forma artistica acquista significato principalmente grazie alla sua abilità nel superare le convenzioni della rappresentazione realistica per abbandonarsi all’indagine del potenziale evocativo insito nelle forme e nei colori stessi. Sebbene sia una nozione già presente nel dibattito culturale da tempo immemorabile, oggi essa rivive vigorosa grazie ai nuovi approcci scientifici che associano l’arte astratta con le neuroscienze moderne. Così come Mark Rothko teorizzava brillantemente: ciò che conferisce valore a un’opera pittorica non è tanto la precisione dell’immagine rispetto alla realtà vissuta quanto l’esperienza emotiva suscettibile dallo spettatore. Questo principio trova concreta applicazione nell’opera di Murru; qui gli elementi fondamentali – Terra, Aria, Fuoco e Acqua – vengono concepiti non semplicemente come soggetti da riprodurre ma piuttosto come veri conducenti emotivi capaci d’invocare sensazioni profonde e riflessioni complesse. In questa visione densa di significato, il concetto di terra si traduce in un invito ad esplorare le vastità dell’anima, abbracciando una fertile consapevolezza ecologica. L’aria, al contrario, evoca immagini di leggerezza sublime, orientandosi verso una trascendenza intellettuale. Il fuoco, poi, è emblematico della potenza trasformativa che caratterizza ogni processo creativo ed evolutivo. Infine, attraverso il simbolo dell’acqua, si apre un orizzonte dedicato alla rigenerazione continua e all’analisi dei desideri più reconditi.
Mediante questa personale interpretazione, Rosetta Murru fa sì che il suo astrattismo oltrepassi i confini della mera rielaborazione estetica: esso diviene strumento per esaminare tutte le sfaccettature delle emozioni umane in sinergia con la grandezza del contesto circostante. La sua arte invita a guardare sotto la superficie apparente per percepire l’equilibrio emotivo complesso intrinseco all’esperienza umana stessa ed a ripensare così le proprie visioni quotidiane mediante un universo cromatico straordinariamente vivace. Questo metodo artistico, fortemente focalizzato sulla luce e sull’espressione libera delle idee creative, stimola non solo l’immaginazione ma promuove anche esperienze sensoriali che vanno ben oltre ciò che è convenzionale. L’interesse sempre crescente da parte di collezionisti ed appassionati nei confronti dell’arte contemporanea astratta – inclusa quella proposta da Murru – trova spiegazioni significative nella capacità distintiva dell’artista di generare esperienze visive capaci di incentivare processi creativi mentali innovativi.
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Il sorprendente rapporto che caratterizza neuroscienze e arte astratta
Il legame tra neuroscienze e arte, in particolare l’arte astratta, rappresenta un campo di indagine sempre più prolifico e affascinante. Studi condotti da neuroscienziati hanno dimostrato come l’osservazione di un’opera d’arte, anche di natura astratta e statica, possa attivare specifiche aree cerebrali, inclusa la corteccia motoria. Questo suggerisce che la visione non è un processo puramente passivo confinato alle aree visive del cervello, ma coinvolge una rete neurale più ampia che include regioni legate al movimento, alle sensazioni tattili e alle risposte emotive.
Risultati chiave degli studi:
- La contemplazione delle opere d’arte astratta attiva il sistema motorio, suggerendo un collegamento tra osservazione e esperienza corporea.
- Durante lo studio di opere di Lucio Fontana, è stata documentata una soppressione del ritmo mu, indicando una reazione neurale specifica.
- Le tracce visibili del gesto dell’artista possono provocare risposte motorie simili a quelle utilizzate durante l’atto creativo.
Una ricerca significativa in questo ambito è stata condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di Parma e della Columbia University, i quali hanno dimostrato il coinvolgimento del sistema motorio durante la contemplazione di opere d’arte astratta. Nello specifico, studiando la risposta cerebrale all’osservazione di opere dell’artista Lucio Fontana, caratterizzate dai suoi iconici “tagli” sulla tela, i ricercatori hanno osservato una soppressione del ritmo mu, un indicatore dell’attivazione del sistema motorio corticale. Questo effetto si è manifestato anche in assenza di rappresentazioni esplicite di corpi in movimento e indipendentemente dalla familiarità degli osservatori con le opere. Tale scoperta supporta l’ipotesi che le tracce visibili del gesto creativo dell’artista siano in grado di attivare nell’osservatore le stesse aree motorie coinvolte nell’esecuzione di quei gesti.
Questi risultati rafforzano il ruolo del meccanismo dei neuroni specchio nell’interazione tra l’osservatore e l’opera d’arte. La capacità di simulare internamente il gesto dell’artista sembra costituire una componente importante della percezione dell’arte astratta. Inoltre, questi studi forniscono ulteriore supporto all’ipotesi, proposta da Vittorio Gallese e David Freedberg, relativa alle risposte empatiche. Queste risposte si configurano come una forma di “simulazione incarnata” (embodied simulation), che consente una comprensione diretta dei contenuti intenzionali ed emotivi veicolati dalle immagini. Questo livello fondamentale di risposta alle immagini è essenziale per comprendere il potere che le opere d’arte, astratte e non, esercitano su chi le osserva. Sebbene fattori storici e socio-culturali influenzino indubbiamente l’esperienza estetica, lo studio approfondito dei processi cerebrali che sottendono il nostro coinvolgimento empatico con l’arte offre una comprensione più completa di questa complessa relazione. Rosetta Murru, con il suo astrattismo radicato negli elementi naturali e capace di evocare intense emozioni, si colloca in un punto di grande interesse per future esplorazioni di questo nesso tra arte e funzionamento cerebrale.

L’arte astratta e il benessere mentale: un legame dimostrato scientificamente
La crescente mole di studi scientifici rivela il forte legame tra l’arte astratta e il miglioramento della salute mentale oltre al benessere emozionale. Si osserva che l’interazione con opere d’arte provoca un’esperienza percettiva senza pari, capace non solo di stimolare la creatività cerebrale – come sottolineato da Eric Kandel, vincitore del premio Nobel per la medicina nel 2000 – ma anche di generare un notevole effetto terapeutico. Le scoperte nel campo delle neuroscienze dimostrano in maniera tangibile quanto possa essere positiva per le funzioni cognitive e i meccanismi decisionali l’influenza dell’arte astratta.
Ricerche recenti indicano inoltre che le immagini prive di riferimenti figurativi all’ambiente naturale caratteristiche dell’arte astratta possiedono il potere di trasformare lo stato psicologico degli osservatori. Questo tipo d’opera spinge verso modalità di pensiero più adatte a concezioni generali e astratte, contrariamente a quanto avviene con quella figurativa. Tale evoluzione cognitiva si traduce in benefici reali: maggiore flessibilità mentale e nuove prospettive nei confronti della realtà quotidiana. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che l’esposizione all’arte e la partecipazione ad attività artistiche possono avere un impatto misurabile sulla salute mentale e fisica. Attività come la pittura, la scultura, ma anche la semplice contemplazione di opere, sembrano in grado di alleviare sintomi legati all’ansia e migliorare il benessere psicologico generale.
Neuroestetica: La neuroestetica, il campo di studio che indaga i meccanismi neurali alla base dell’esperienza estetica, ha contribuito significativamente a comprendere perché l’arte astratta eserciti una tale influenza. La considerazione dell’arte astratta impegna il cervello in un modo particolare, attivando diverse aree cerebrali e richiedendo un processo interpretativo più attivo da parte dell’osservatore.
La neuroestetica, il campo di studio che indaga i meccanismi neurali alla base dell’esperienza estetica, ha contribuito significativamente a comprendere perché l’arte astratta eserciti una tale influenza. I studi neuroscientifici hanno messo in luce come l’apprezzamento dell’arte astratta coinvolga le funzioni cerebrali in maniera peculiare: infatti si attivano differenti zone del cervello, rendendo necessaria una partecipazione interpretativa particolarmente dinamica da parte degli spettatori. Tale approccio non solo risulta intrinsecamente gratificante ma anche stimolante. Le ricerche hanno dimostrato come guardare opere d’arte possa condurre a una diminuzione dei livelli di cortisolo, noto come ormone dello stress; questo meccanismo contribuisce a generare stati di relax e benevolenza psichica. Di conseguenza, l’astrattismo, oltre a rappresentare una forma espressiva artistica significativa, diviene uno strumento utile per migliorare la salute mentale, poiché permette di riflettere sulle emozioni interiori o stimola processi creativi favorendo nuovi modi d’interagire con il contesto circostante. Nel caso delle opere della pittrice Rosetta Murru – caratterizzate dall’accento posto sull’evocatività sentimentale tramite componenti naturali ed esplosioni cromatiche – emergono parallelismi affascinanti rispetto a queste evidenze scientifiche; ciò suggerisce che le sue creazioni artistiche potrebbero promuovere connessioni sia emotive sia cognitive tra gli osservatori, rivelandosi così vantaggiose per il loro equilibrio psicologico.
Considerazioni sul nesso tra arte e percezione
L’analisi del nesso tra arte e neuroscienze ci porta a riflettere profondamente sulla natura stessa della percezione e sulla sua influenza sulla psiche umana. L’arte astratta, in modo esemplare, mette in discussione la nostra dipendenza dalla rappresentazione letterale e ci invita a esplorare il potere dei colori, delle forme e delle linee come elementi autonomi capaci di comunicare direttamente con il nostro sistema nervoso ed emotivo. Questo è un concetto fondamentale nella psicologia cognitiva: il modo in cui percepiamo e interpretiamo gli stimoli visivi non è un processo passivo di semplice registrazione, ma un’attiva ricostruzione basata sulle nostre esperienze, conoscenze e stato emotivo. L’arte astratta, priva di riferimenti espliciti, richiede uno sforzo maggiore di interpretazione, coinvolgendo le nostre facoltà imaginative e associative. Questa “distanza psicologica” evocata dall’arte astratta, come suggerito da alcuni studi, può spostare la nostra mentalità verso un approccio più contemplativo e riflessivo.
Arte e salute: L’arte è sempre più riconosciuta come uno strumento coadiuvante nei percorsi terapeutici. Le evidenze scientifiche mostrano che l’esposizione all’arte e la pratica artistica sono correlate a un maggiore benessere psicologico e fisico.
Approfondendo, la psicologia comportamentale ci insegna che le esperienze sensoriali, incluse quelle visive derivanti dall’osservazione dell’arte, possono condizionare le nostre risposte emotive e i nostri comportamenti. L’arte ha un potere intrinseco di suscitare emozioni, positive o negative, che possono a loro volta influenzare il nostro stato mentale e il nostro benessere. Nel contesto della salute mentale e della medicina correlata, l’arte è sempre più riconosciuta come uno strumento coadiuvante nei percorsi terapeutici. L’art therapy, in particolare, sfrutta il processo creativo e l’interazione con l’arte per facilitare l’espressione emotiva, ridurre lo stress e promuovere la guarigione.
Ricerche recenti: Un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2019 ha dimostrato che l’arte può migliorare il benessere e ridurre il declino cognitivo, indicando un forte legame tra salute mentale e pratiche artistiche. Titolo: What is the evidence of the role of the arts in improving health and well-being? Anno: 2019
Una nozione più avanzata nel campo delle neuroscienze è quella legata all’attivazione dei “circuiti neurali di ricompensa” in risposta all’esposizione ad opere d’arte ritenute piacevoli. Questo suggerisce un meccanismo biologico alla base del piacere estetico e del potenziale terapeutico dell’arte. La bellezza, nell’arte astratta come in altre forme, non è solo un concetto soggettivo, ma trova riscontro in specifiche risposte cerebrali che possono avere un impatto sulla nostra salute mentale. La capacità dell’astrattismo di stimolare la creatività e di offrire un canale di espressione non verbale lo rende particolarmente prezioso in contesti di trauma o difficoltà emotive, dove le parole possono mancare o essere insufficienti. L’arte diventa un linguaggio universale che bypassa le barriere cognitive e linguistiche, consentendo un’esplorazione profonda del proprio mondo interiore. Riflettere su come un semplice insieme di colori e forme possa generare risonanze emotive e cognitive così potenti ci invita a riconsiderare il ruolo dell’arte nella nostra vita quotidiana e il suo potenziale non solo come fonte di piacere estetico, ma anche come strumento per la crescita personale e il benessere psicologico.
Glossario:
- Aplysia: Un tipo di lumaca di mare utilizzata in studi neuroscientifici per esplorare i meccanismi dell’apprendimento e della memoria.
- Neuroestetica: Disciplina che studia i meccanismi neurali alla base della nostra esperienza estetica, utilizzando tecnologie come la risonanza magnetica funzionale.
- Neuroni specchio: Neuroni che si attivano sia quando compiamo un’azione sia quando osserviamo qualcun altro compiere la stessa azione, fondamentali per l’empatia.