Scrittura a mano: la scienza rivela i benefici inaspettati per il tuo cervello

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  • Studio rivela che la scrittura a mano rafforza le facoltà mnemoniche nei giovani.
  • Nel 2019 l'Accademia della Crusca ha lanciato un appello a non dimenticare la scrittura a mano.
  • Uno studio norvegese di 16 mesi fa rivela che la scrittura a mano potenzia i collegamenti neuronali.

Nell’era attuale caratterizzata dall’avanzamento delle tecnologie digitali – dove le tastiere virtuali e i display tattili regnano sovrani – la tradizionale pratica della scrittura manuale pare stia subendo una sorte avversa verso il suo graduale oblio. La rapidità con cui si compiono operazioni tramite dispositivi elettronici ha relegato penne e appunti cartacei a uno status quasi obsoleto. Contrariamente a questa percezione, recentissime ricerche condotte nel settore delle neuroscienze sono tornate a enfatizzare l’importanza cruciale dell’atto stesso dello scrivere a mano; ciò non soltanto come forma espressiva o comunicativa, ma anche come efficace modalità per stimolare lo sviluppo cognitivo così come per migliorare le capacità neurologiche generali. In particolare, è emersa una collaborazione fra un rinomato policlinico universitario e una fondazione dedita agli studi economici* che ha posto sotto la luce dei riflettori i benefici talvolta trascurati associati alla scrittura manuale durante l’età infantile. Questo studio dimostra chiaramente quanto ci sia una correlazione positiva tra la pratica dell’annotare su carta e il rafforzamento delle facoltà mnemoniche, oltre che del processo creativo nei giovani; rispondendo così alle crescenti domande nell’ambito scientifico riguardanti gli influssi propizi della scrittura sulla plasticità del cervello umano insieme alle sue funzionalità cognitive elevate.
Un articolo pubblicato su Neuroscience News evidenzia che scrivere a mano attiva aree cerebrali coinvolte nella memoria e nell’apprendimento, suggerendo che le scuole dovrebbero adottare un equilibrio tra tecniche di scrittura tradizionali e digitali. Un altro studio sul sito di Oxford Learning ha mostrato come gli studenti che scrivono a mano mostrano livelli più alti di attività elettrica in diverse regioni cerebrali rispetto a quelli che digitano, e questa attività cerebrale è strettamente legata ai processi mnemonici.

Il dibattito sull’utilità della scrittura manuale, in particolare del corsivo, non è nuovo. Già anni fa, nel 2013, si discuteva sulla sua indispensabilità in alcuni paesi, mentre altri ne proponevano l’abolizione. Tuttavia, il focus si è spostato gradualmente dalle mere questioni estetiche o di praticità didattica agli effetti profondi che questa pratica ha sul cervello. L’Accademia della Crusca, già dal 2019 (55 mesi fa, per la precisione), lanciava un appello a non dimenticare la scrittura a mano, sottolineando la sua importanza capitale per lo sviluppo cognitivo. Questo allarme è stato ripreso da diverse voci nel panorama culturale e scientifico, man mano che la dipendenza dai dispositivi digitali si intensificava.
Un’importante scoperta scientifica ha dimostrato che la scrittura a mano genera una maggiore connettività cerebrale rispetto alla digitazione, come riportato in uno studio della Norwegian University of Science and Technology. Gli autori, Audrey van der Meer e Ruud van der Weel, hanno monitorato l’attività cerebrale di studenti mentre prendevano appunti e hanno scoperto che la scrittura a mano attiva una rete più ampia di regioni cerebrali, favorendo una migliore comprensione e memorizzazione delle informazioni rispetto alla tastiera.

Importanza della scrittura a mano: Secondo uno studio pubblicato su Scientific American, scrivere a mano promuove l’integrazione sensomotoria, coinvolgendo attivamente le aree del cervello responsabili della memoria e del riconoscimento visivo.

La riflessione si è fatta più urgente con il passare degli anni, arrivando a toccare la “giornata mondiale della scrittura a mano” il 23 gennaio (29 mesi fa) con l’intento di ricordare il valore e la funzione di questa abilità. L’interrogativo “Taccuino o tablet?” posto nel 2024 (16 mesi fa) da una testata giornalistica dedicata alla salute riassume perfettamente il dilemma moderno, fornendo una risposta chiara basata sulla scienza: meglio scrivere a mano.

Neuroscienze e i circuiti cerebrali della scrittura

Le neuroscienze forniscono spunti intriganti riguardo ai fattori alla base dei benefici cerebralmente impattanti della scrittura a mano. Contrariamente alla digitazione tramite tastiera—caratterizzata da movimenti ripetitivi e uniformi—la scrittura manuale comporta l’impiego di un sofisticato coordinamento motorio fine, sollecitando quindi il cervello nella sua capacità di pianificare ed eseguire sequenze complesse necessarie alla formazione delle lettere. Tale pratica non solo mobilita, ma stimola intensamente le zone cerebrali responsabili del controllo motorio.
Uno studio proveniente dalla Norvegia circa 16 mesi fa ha rivelato come praticare la scrittura a mano possa effettivamente potenziare i collegamenti neuronali. Le conseguenze positive riguardano varie funzioni cognitive: dall’incremento della velocità d’elaborazione all’affinamento delle abilità problematiche fino a una maggiore fluidità del pensiero stesso. L’atto fisico dello scrivere—compreso il contatto diretto con il foglio e l’applicazione della pressione attraverso lo strumento da scrittore—comporta reazioni sensoriali aggiuntive capaci di consolidare ulteriormente i percorsi mnemonici nel nostro sistema cognitivo. È come se il cervello avesse più “ganci” a cui agganciare le informazioni, rendendo il ricordo più solido e accessibile.

Connessioni neurali e scrittura a mano: Le neuroscienze dimostrano che il gesto manuale non è solo un atto di scrittura, ma un’importante strada per rafforzare la memoria e le capacità cognitive.

Questo “effetto di codifica”, dove lo sforzo fisico e cognitivo di formare le lettere migliora la ritenzione dell’informazione, è un punto chiave evidenziato dai recenti studi. Utilizzare la scrittura a mano fin dalla tenera età è perciò cruciale per “stabilire modelli di connettività neuronale” fondamentali. Non si tratta solo di un’abilità motoria, ma di una vera e propria palestra per il cervello.

Cosa ne pensi?
  • ✍️ Un ritorno al passato che fa bene al cervello…...
  • 🤔 Interessante, ma la praticità del digitale non va ignorata…...
  • 🤯 E se vi dicessi che il tipo di carta influenza la memoria…?...

Gli effetti dei dispositivi digitali e l’equilibrio necessario

La rapida ascesa dei dispositivi digitali ha comportato quasi inevitabilmente una riduzione nell’uso dell’arte della scrittura a mano. La facilità d’accesso offerta dalla tastiera – insieme all’opportunità di apportare cambiamenti al testo con agilità – consente senza dubbio guadagni significativi in termini pratici ed efficienti. Tuttavia, gli studi condotti nel campo delle neuroscienze avvertono che tale comodità potrebbe celare un prezzo da pagare per quanto riguarda l’attivazione cerebrale. Infatti, mentre si digita su una tastiera si attivano aree del cervello diversamente rispetto al processo manuale: ciò implica un ridotto coinvolgimento delle zone responsabili del controllo motorio fine e della percezione spaziale associata alla creazione delle lettere stesse. Questa possibile mancanza di stimolo è particolarmente preoccupante durante le fasi critiche dello sviluppo cognitivo.
Non si tratta dunque semplicemente di osteggiare i moderni strumenti digitali; piuttosto emerge la necessità di individuare un equilibrio consapevole fra l’integrazione tecnologica e il sostegno alla pratica tradizionale della scrittura manuale. Ricercatori ed esperti nel campo della psicologia digitale rimarcano l’importanza vitale affinché la scrittura a mano resti parte integrante del nostro apprendimento senza venire marginalizzata rispetto alle competenze legate all’alfabetizzazione digitale. Scrivere a mano, soprattutto in corsivo, potenzia aree cerebrali che appartengono all’ambito dello sviluppo motorio, affettivo ed emotivo, come già riportato da Il Sole 24 Ore nel 2020 (55 mesi fa). Questo significa che la scrittura manuale non è solo un’abilità tecnica, ma contribuisce allo sviluppo globale dell’individuo.
Secondo una ricerca del 2024 realizzata dal sito Victor Stationery, gli studi confermano che la scrittura a mano rinforza lo sviluppo cognitivo, la comprensione della lettura e le abilità motorie fini. Ignorare o trascurare questa pratica significa potenzialmente privarsi di un importante strumento per il potenziamento cognitivo e lo sviluppo armonico del cervello.

Riflessioni cognitive e il valore irrinunciabile della scrittura a mano

La pratica della scrittura a mano assume una rilevanza fondamentale che va oltre il semplice atto di creare simboli sulla carta; essa rappresenta un catalizzatore per processi cognitivi superiori, abbracciando aspetti che spaziano dalla memorizzazione all’organizzazione del pensiero e dalla stimolazione creativa. In un’epoca caratterizzata da informazioni abbondanti ma transitorie, la scrittura manuale si pone come solido punto di riferimento nel nostro complesso sistema neurologico. L’atto di scrivere lentamente contrappone il movimento deliberato delle mani ai frenetici click dei dispositivi digitali; questa modalità di espressione consente quindi uno sviluppo riflessivo dell’idea stessa.
Dal prisma della psicologia cognitiva, consideriamo la scrittura a mano come un compito che richiede un elevato grado di attenzione sostenuta e controllo esecutivo. Questa attività favorisce non solo lo sviluppo dell’abilità al focus intenso, ma anche l’articolarsi nella pianificazione delle operazioni complesse mentre si esercita il controllo sulle distrazioni circostanti. Tali competenze risultano cruciali non solo nell’ambito dell’apprendimento scolastico, ma anche nell’amministrare efficacemente le sfide quotidiane per raggiungere traguardi personali significativi. Analizzando il tema della salute mentale, emerge come il gesto della scrittura manuale possa esercitare effetti benefici sul benessere psicologico. L’abitudine al diario rappresenta infatti una pratica profondamente apprezzata per favorire sia l’autoconsapevolezza emozionale sia il controllo dell’umore stesso. Attraverso questo atto espressivo si ha l’opportunità non solo d’inscrivere le proprie riflessioni ma anche d’imprimere ordine nei propri stati d’animo, rendendoli finalmente governabili e meno oppressivi.
Un articolo pubblicato su NPR sottolinea ulteriormente come imbattersi nella scrittura manuale costringa gli individui adulti ad adottare ritmi più pacati; questa modalità rende inoltre l’assimilazione delle informazioni notevolmente più acuta rispetto ai canali digitali solitamente utilizzati. Il dedicarsi all’arte della penna offre così momenti propizi alla riflessione profonda e alla concentrazione mirata—una sorta di contrappeso necessario in risposta al frastuono generato dalla tecnologia moderna. Riscoprire tale attività ancestrale costituisce dunque non soltanto uno sfogo creativo ma pure uno strumento efficace per tranquillizzare il pensiero e incentivare stati d’animo sereni interiormente.

Riscoprire la scrittura a mano: Valorizzare la scrittura manuale non è solo un vezzo nostalgico, ma un’azione concreta per investire nel nostro benessere cognitivo ed emotivo in un mondo sempre più digitale.
Glossario:
  • Plasticità cerebrale: la capacità del cervello di modificarsi e adattarsi in risposta all’esperienza.
  • Cognitivo: relativo ai processi mentali legati alla conoscenza, come percezione, memoria, e ragionamento.
  • Potenziamento: il processo di migliorare inesperienze o abilità attraversando l’utilizzo e l’esercizio.
  • Neuroscienza: il campo di studio che riguarda il sistema nervoso, in particolare il cervello e il suo impatto sui comportamenti e funzioni cognitive.

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