- Nel 2023, l'indice di salute mentale giovanile è sceso a 71.
- Il gioco d'azzardo in Italia ha raggiunto i 150 miliardi di euro nel 2023.
- In Lombardia, si stimano circa 50.000 soggetti con disturbo da gioco d'azzardo.
A Gallarate, si sta sviluppando un vivace scambio di idee riguardanti la salute mentale dei giovani, con l’emergere di nuove iniziative e possibilità intriganti che arricchiscono la discussione.
In uno scenario sociale caratterizzato da continui cambiamenti, il tema della salute mentale degli adolescenti risulta essere sempre più fondamentale. Gallarate emerge come fulcro centrale per numerose iniziative dedicate a comprendere ed affrontare tali problematiche intricate. Il prossimo 10 ottobre, occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, offrirà all’ASST Valle Olona dell’opportunità di organizzare una serie d’incontri pubblici finalizzati a sensibilizzare gli abitanti locali ed equipaggiare famiglie ed educatori con strumenti utili alla causa. Tra queste manifestazioni spicca un incontro particolarmente significativo che si terrà mercoledì 9 ottobre alle ore 21:00 presso la storica Sala Martignoni situata all’intersezione fra Via XX Settembre e Via Venegoni. Questo incontro avrà come focus specifico i genitori dei giovani adolescenti; infatti il titolo stesso dell’evento “FragilMente Adolescente: comprendere, agire” invita ad una riflessione approfondita su come meglio supportare i propri figli nel fronteggiare le delicate fragilità proprie dell’adolescenza.
L’incontro sarà orchestrato da autorevoli protagonisti nel settore della psichiatria e della psicologia: tra essi si annoverano la Dr.ssa Emanuela Berto, che opera come psichiatra aziendale presso l’ASST Valle Olona, ed la Dr.ssa Giuseppina Calvo, una professionista altamente qualificata nel ruolo di psicologa nonché psicoterapeuta. Il contributo concreto che offrono è imprescindibile per analizzare le molteplici dimensioni dei disturbi mentali, fenomeno spesso presente nell’adolescenza; ciò permetterà una comprensione precisa delle principali difficoltà riscontrabili in questa fase evolutiva così complessa insieme alle possibili modalità d’intervento efficaci. Inoltre, a rappresentare le istituzioni ci saranno figure chiave quali la Dr.ssa Lara Ferrari, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze dell’ASST Valle Olona, unitamente a Claudia Mazzetti, Assessore alle Attività Formative del Comune di Gallarate. Tale presenza evidenzia un impegno sinergico fra le autorità sanitarie ed amministrative orientato alla valorizzazione del benessere mentale giovanile; viene così riaffermata l’importanza cruciale dell’approccio poliedrico alla materia in oggetto. Durante l’evento è previsto anche uno spazio dedicato all’interazione diretta con il pubblico: i partecipanti avranno l’opportunità non solo di esporre quesiti ma anche di intraprendere scambi esperienziali significativi risultando agevolati dal supporto mirato offerto dagli esperti presenti.
Si inseriscono questi eventi all’interno di una cornice più vasta composta da varie iniziative comunitarie. Il secondo incontro è fissato per il giorno mercoledì 16 ottobre 2025, alle ore 20:30 nell’Aula Morandi dell’Ospedale situato a Saronno. Questo evento consisterà in una tavola rotonda dal titolo “Servizi in rete: collaborazione e innovazione nei servizi sanitari territoriali”, concepita per fornire chiarimenti sul funzionamento delle reti coinvolte nei servizi dedicati alla salute mentale. Tra i relatori ci saranno professionisti quali la Dr.ssa Serena Macchi (psichiatra) ed infermiera nella persona della Dr.ssa Margherita Cattaneo appartenenti al CPS locale; ci sarà inoltre presente anche la direttrice del Distretto sanitario locale, ossia la Dr.ssa Barbara Lamperti; daranno contributo anche tre figure significative come quella della coordinatrice della Casa Comunale – ovvero la Dottoressa Antonella Palmiere – assieme al referente AFT degli operatori medici generali operanti a Saronno rappresentati dal Dottor Antonio Barca. L’accesso agli incontri è completamente libero e privo d’oneri economici; tale aspetto evidenzia chiaramente l’intenzione organizzativa volta a permettere conversazioni su temi critici che toccano direttamente non solo gli individui ma tutta quanta la comunità sociale. La rilevanza delle proposte va vista principalmente nelle loro potenzialità offerte rispetto ad argomenti assai complessi tra cui spiccano: l’ansia, la depressione, pensieri suicidari, disturbi alimentari, psicosi, incluso tutto ciò che riguarda ‘schizofrenia’,
- L’assunzione dannosa e abusi legati alle sostanze.
Pertanto assume grande importanza dare ascolto specificamente a tali questioni delicate poiché, se trascurate, potrebbero sfociare nel peggioramento progressivo verso patologie clinicamente gravi le cui conseguenze perdurano nel tempo.
I dati più recenti evidenziano una preoccupante deteriorazione dell’indice relativo alla salute mentale giovanile. Un rapporto diffuso sostiene che nel periodo del 2023 l’indice per coloro compresi nella fascia d’età tra i 14 e i 19 anni si attesta su un valore pari a 71. Questo rappresenta una flessione significativa rispetto ai risultati ottenuti nel corso del precedente anno; si segnala altresì la presenza di un marcato divario fra i generi: le ragazze ottengono infatti un punteggio medio di soli 67,4 punti, quasi sette unità inferiore a quello dei loro coetanei maschi (74,3) [Openpolis].

La prevenzione primaria e il ruolo dei servizi territoriali
In Gallarate si intensifica un dialogo significativo attorno alla questione della salute mentale giovanile che trascende gli eventi isolati a favore di un’analisi più profonda sulle strategie di prevenzione primaria. I Servizi dell’ASST Valle Olona mirano a dedicarsi a tutti gli aspetti relativi alla salute psichica attraverso azioni che comprendono prevenzione, diagnosi nonché cura dei disturbi neuropsichiatrici e da dipendenza. A tal proposito spicca il Centro Psico Sociale (CPS) situato in Via Egidio De Magri 5, nei pressi del Museo Maga; questo ente agisce come punto nodale per interventi strutturati volti ad anticipare l’insorgere delle fragilità psichiche, offrendo sostegno immediatamente fruibile. Per accedere ai servizi offerti dal CPS è necessario presentare un’impegnativa rilasciata da medico generico o specialista; le prime visite richiedono appositi orari in cui è obbligatoria la presenza fisica munita della documentazione necessaria, contenente eventuale diagnosi preliminare ed urgenza del caso clinico. Gli appuntamenti possono essere fissati durante tutta la settimana, escluso il mercoledì pomeriggio quando ci si ferma. L’adattamento degli orari e delle modalità d’accesso rappresenta un evidente tentativo d’innovazione volto a soddisfare le necessità degli utenti. Questo approccio include una nuova forma di lavoro da remoto introdotta durante il periodo pandemico che assicura continuità nelle cure anche nelle circostanze più difficili.
L’importanza delle misure preventive emerge chiaramente nell’approccio dell’ASST Valle Olona rispetto ai disturbi alimentari. Secondo la Dottoressa Maria Pigni – neuropsichiatra infantile operante presso il Presidio di Gallarate – i disturbi alimentari si presentano con sempre maggiore frequenza nei soggetti giovani; è particolarmente preoccupante l’aumento dei casi riscontrati nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 17 anni, ma addirittura emergono nei gruppi ancora più giovani: in alcune ragazze l’esordio può avvenire già a partire dagli 8-9 anni. La Dott.ssa Pigni rimarca l’urgenza della realizzazione di un intervento integrato che coinvolga molteplici figure professionali, comprese quelle dei medici specializzati nel settore della salute mentale infantile, quali psicologi e dietisti, insieme ad infermieri ed educatori. Tali disordini derivano frequentemente da una ricerca quasi compulsiva di un’immagine perfetta; questa dinamica può trasformarsi in vere e proprie patologie che incidono notevolmente sul benessere sia sociale che individuale degli adolescenti. In Italia più di 3 milioni di individui (equivalenti al 5% della popolazione) soffrono di disturbi alimentari, rendendo cruciale l’approccio integrato del DSMD. Questo sistema permette il coordinamento tra ospedali, il territorio e i servizi socio-sanitari al fine di fornire cure coerenti ed organiche alle esigenze diversificate ed intricate degli utenti stessi; ciò è particolarmente rilevante nelle circostanze contraddistinte da difficoltà sociali o comorbidità.
Il documento conosciuto come Piano Nazionale della Prevenzione, rinnovato nel periodo dal 2020 al 2025, designa come uno dei suoi cinque principali obiettivi strategici l’investimento nella salute mentale giovanile. Tale iniziativa si propone dunque lo scopo di dare vita a metodologie operative complete attraverso la sinergia tra settori sanitario, assistenziale ed educativo tesi a coltivare negli adolescenti una solida autostima, un alto grado d’autoefficacia ed infine la tanto necessaria resilienza. Un insieme articolato d’azioni prevede l’implementazione d’équipe integrate, destinate alla diagnosi e alla gestione tempestiva degli individui potenzialmente esposti al disagio mentale. In aggiunta, viene prevista l’attuazione d’interventi universali, progettati nel contesto scolastico, con lo scopo primario d’informare riguardo ai rischi e ai benefici connessi a uno stile di vita sano. Sono inclusivi inoltre misure specificamente rivolte a categorie vulnerabili legate a fattori socialmente ed economicamente svantaggiosi. Un aspetto centrale nelle proposte è rappresentato dalla promozione della consapevolezza sul territorio, indispensabile nell’identificazione tempestiva dei segnali critici associati al disagio; si ribadisce così l’importanza dell’implementazione di un sistema efficace dedicato al monitoraggio della situazione. Tali indirizzi operativi rivestono una funzione fondamentale nella salvaguardia preventiva primaria, rivolgendo attenzione non soltanto alla gestione delle problematiche già manifeste, ma anche mirando alla costruzione da subito dell’ambiente propizio all’bellezza psicologica e sociale della gioventù sin dai primissimi passi evolutivi del loro percorso esistenziale.
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Le sfide globali e le risposte locali: dal gioco d’azzardo alla prescrizione Sociale
La salute mentale degli adolescenti rappresenta un ambito critico che va oltre i comuni disturbi alimentari; include infatti fenomeni intricatissimi, come le dipendenze comportamentali manifestatesi soprattutto attraverso il gioco d’azzardo e l’abuso delle nuove tecnologie digitali. È emersa con sempre maggiore chiarezza l’urgenza da parte dell’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, nell’affrontare tali problematiche; senza un intervento adeguato e tempestivo il rischio è quello che simili situazioni evolvano fino a configurarsi come una seria crisi su scala nazionale. In Lombardia, nel corso del solo anno scorso (2022), è stato registrato un numero impressionante: oltre 137.444 giovani utenti fra i 0 e i 17 anni. Di costoro, si riportano dati allarmanti: circa 17 mila individui hanno assunto psicofarmaci; più di venticinquemila ragazzi si sono recati presso i pronto soccorsi; settemila hanno necessitato di ricoverazione ordinaria ed infine cinquecentotrentuno minori sono stati inseriti in comunità terapeutiche. [Sky TG24]. Questi numeri allarmanti sottolineano la necessità di un’organizzazione dei servizi più efficiente, che garantisca un accesso mirato allo “sportello” corretto, dove operatori qualificati possano offrire soluzioni specifiche.
Il gioco d’azzardo, in particolare quello online, rappresenta una minaccia sempre più diffusa. Nel 2023, la raccolta complessiva in Italia ha raggiunto i 150 miliardi di euro, superando la spesa sanitaria nazionale (131,1 miliardi). Questo dato, in crescita del 78% in dieci anni, si accompagna a un aumento del 30% del denaro perso dagli italiani, quasi 22 miliardi nel 2023. Si stima che circa il 2,5% della popolazione generale tra i 14 e i 74 anni sia affetta da disturbo da gioco d’azzardo, con circa 50.000 soggetti stimati in Lombardia. Il percorso verso la consapevolezza della dipendenza e la richiesta di aiuto specialistico è spesso lungo, con una latenza stimata intorno ai 10 anni dall’insorgere dei primi sintomi all’accesso ai servizi. In aggiunta, è stato stimato che ciascun soggetto con difficoltà legate al gioco d’azzardo porta con sé indirettamente sette ulteriori individui nella sua spirale problematica. Simultaneamente, il sovrautlizzo dei dispositivi digitali, riscontrabile fra i più giovani – in particolare tra bambini e adolescenti – mostra una durata media di esposizione pari a 4 ore quotidiane dinanzi agli schermi elettronici, nonché un totale complessivo minimo di sei ore trascorse sui vari tipi di mezzi mediatici; ciò mette in luce un possibile legame con l’emergere di disturbi comportamentali. Secondo una ricerca effettuata dall’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, esaminando un campione composto da ben 1.271 ragazzi aventi età compresa fra i 10 e i 25 anni, è emerso che oltre il 7%, adotta pratiche videoludiche superanti le otto ore giornaliere. [ordinebiologilombardia]
In questo scenario, le Linee guida OMS sugli interventi di promozione e prevenzione della salute mentale per gli adolescenti offrono raccomandazioni basate sull’evidenza. Fra i suggerimenti più rilevanti si evidenzia il bisogno imperativo di garantire accesso universale a interventi psicosociali per ogni adolescente al fine di sostenere la salute mentale, oltre a prevenire ed attenuare fenomenologie legate al suicidio nonché disordini mentali come depressione e ansia. Si deve altresì considerare con attenzione l’importanza di tali servizi per giovani vittime delle emergenze umanitarie, soprattutto per le giovani madri e i genitori nella loro adolescenza; ciò include particolarmente anche coloro che manifestano problematiche emozionali o atteggiamenti oppositivi oppure distruttivi. L’innovativa pratica della prescrizione sociale, già integrata in più di 30 nazioni differenti (aspetto promosso dalla WHO), può risultare fondamentale; questo modello favorisce un collegamento tra gli individui e risorse disponibili nel tessuto comunitario mediante un coinvolgimento attivo nelle varie opportunità, sperimentando attività diversificate dal volontariato all’arte culturale fino ad arrivare al fitness e alla cura del verde pubblico. Di fatto, viene proposto così un metodo globale che pone accento sulle necessità personali dell’individuo, rivolto a incrementare la qualità esistenziale, l’accrescere dei legami sociali e all’ampliamento delle reti solidali locali, contribuendo notevolmente così all’attivazione tempestiva degli interventi necessari.
La crescente efficacia della prescrizione sociale, specialmente durante l’età evolutiva, merita attenzione. In questo contesto emerge uno studio pilota intitolato Increasing Adolescent Social and Community Support (INACT), attualmente implementato nel Regno Unito con previsioni per rivelare i suoi risultati entro settembre 2025. Questo progetto innovativo mira a introdurre percorsi dedicati alla prescrizione sociale nelle scuole, focalizzandosi su adolescenti che manifestano sentimenti di solitudine o una percezione ridotta del proprio senso d’appartenenza nella comunità. Se tale approccio dovesse confermarsi produttivo nel contrastare l’isolamento giovanile,potrebbe favorire significativi avanzamenti nel benessere psico-fisico sul lungo periodo. La conseguente diminuzione delle spese per i servizi socio-sanitari rappresenta un ulteriore aspetto da considerare. L’integrazione tra diverse entità quali le istituzioni scolastiche, le realtà sociali, le associazioni non profit, nonché strumenti accessibili come le biblioteche evidenzia una risposta pragmatica alle richieste sempre più pressanti circa il benessere dei ragazzi.
Una riflessione sul benessere mentale tra complessità e opportunità
Nel panorama contemporaneo, dove le pressioni sociali e le dinamiche digitali si intrecciano in modi sempre più complessi, la salute mentale degli adolescenti emerge come un terreno fertile per l’indagine e l’intervento. Le iniziative promosse dall’ASST Valle Olona a Gallarate e Saronno, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, rappresentano un passo fondamentale verso una maggiore consapevolezza. Ma cosa si nasconde dietro questa crescente attenzione ai “fragilmente adolescenti”?
Dal punto di vista della psicologia cognitiva, l’adolescenza è un periodo di intensa riorganizzazione cerebrale. La corteccia prefrontale, responsabile del pensiero critico, della pianificazione e del controllo degli impulsi, è ancora in fase di maturazione. Questo spiega perché gli adolescenti siano spesso più inclini a comportamenti impulsivi o a risposte emotive più intense. La notizia di questi incontri a Gallarate, focalizzati sui genitori, è particolarmente rilevante, poiché proprio in questa fase un’influenza esterna (come l’educazione familiare) può modellare significativamente lo sviluppo delle abilità cognitive legate alla regolazione emotiva e al problem solving. Un intervento tempestivo ed accurato riveste un’importanza cruciale nella formazione delle strategie di coping, potenziando così la resilienza degli adolescenti nelle sfide sia emotive che sociali.
Analizzando in profondità la psicologia comportamentale, emerge con forza il concetto di modeling. Gli adolescenti tendono ad apprendere attraverso l’osservazione ed emulazione dei comportamenti esemplificati dagli adulti a loro vicini, specie dai genitori. Quando questi ultimi dimostrano competenze nel gestire situazioni stressanti o nel cercare supporto per le proprie vulnerabilità personali, è altamente probabile che anche i figli riproducono simili reazioni. Questo fatto sottolinea il valore strategico dei programmi dedicati ai genitori; tali iniziative non solo forniscono informazioni riguardanti eventuali disturbi psicologici, ma incoraggiano altresì una proattività nel diventare esempi virtuosi per il benessere mentale. Da questa prospettiva, la prevenzione primaria si concretizza nell’educazione destinata ai genitori su come costruire atmosfere favorevoli alla crescita tanto emozionale quanto relazionale nei propri figli; questo processo comprende lo sviluppo di competenze essenziali quali l’assertività e una efficace gestione dei conflitti.
Inoltre, non è possibile ignorare la portata dei traumi. Sebbene non esplicitamente menzionati negli articoli, è noto che esperienze traumatiche precoci o anche stress prolungati possono avere un impatto significativo sulla salute mentale in adolescenza, manifestandosi con sintomi quali depressione, ansia o disturbi post-traumatici da stress. La capacità di un adolescente di elaborare un trauma dipende in larga misura dal supporto sociale e familiare che riceve. I servizi territoriali, come il CPS di Gallarate, intervengono proprio in questa fase, fornendo quella rete di sostegno necessaria a mitigare gli effetti deleteri di tali esperienze. La nozione avanzata qui è quella della resilienza post-traumatica, che non si limita alla semplice “resistenza” all’evento stressante, ma indica una crescita e un rafforzamento delle capacità individuali a seguito dell’esperienza traumatica. Questo processo è spesso facilitato da interventi terapeutici mirati e da comunità di supporto.
Riflettere su questi temi ci invita a considerare il benessere mentale non come l’assenza di malattia, ma come un processo dinamico e continuo di crescita e adattamento. Le iniziative a Gallarate, con il loro focus su prevenzione, informazione e costruzione di reti, ci ricordano che la salute mentale degli adolescenti è una responsabilità collettiva. Come possiamo, nel nostro quotidiano, contribuire a questo processo? Forse iniziando a validare le emozioni dei giovani intorno a noi, offrendo uno spazio di ascolto autentico e incoraggiando la ricerca di aiuto senza stigma e preconcetti. Solo così potremo costruire una società più sana, dove ogni adolescente possa fiorire pienamente.

- ASST: Azienda Socio-Sanitaria Territoriale, ente pubblico che gestisce la salute mentale e i servizi socio-sanitari.
- disturbi alimentari: condizioni cliniche che influenzano negativamente l’alimentazione e la salute psico-fisica.
- prescrizione sociale: strategia indirizzata al miglioramento del benessere psicosociale, facilitando l’accesso a risorse offerte dalla comunità.
- resilienza post-traumatica: abilità di un individuo nell’affrontare e svilupparsi dopo aver vissuto eventi traumatici.