Rivoluzione nella psicoterapia: la connessione emotiva sopravvive allo schermo?

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  • Nel 2025, la psicoterapia online è una modalità stabile.
  • La dimensione corporea assume un ruolo centrale, anche a distanza.
  • La mediazione dello schermo comporta la perdita di riferimenti corporei.
  • Tecniche come mindfulness e grounding vengono impiegate con successo.
  • Riduzione dell'asimmetria nella relazione terapeutica online.
  • La tecnologia offre accesso, adattabilità e continuità.

Il panorama della psicoterapia sta subendo una trasformazione radicale, accelerata dalla pandemia di COVID-19 e dall’onnipresenza delle tecnologie digitali. Quella che era iniziata come una soluzione di emergenza si è evoluta in una modalità di lavoro clinico stabile, adottata da professionisti e pazienti per la sua accessibilità, flessibilità e capacità di garantire la continuità del trattamento. Oggi, nel 2025, migliaia di persone partecipano regolarmente a sedute di psicoterapia online, aprendo nuove frontiere e sollevando interrogativi cruciali sull’efficacia, la relazione terapeutica e il ruolo del corpo in questo contesto virtuale.

Il Corpo e la Presenza nella Psicoterapia Online: Una Dimensione Inattesa

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la dimensione corporea non scompare nella psicoterapia online; al contrario, assume un ruolo centrale, seppur in forme diverse. Il corpo non è un semplice contenitore, ma una componente dinamica ed essenziale dell’esperienza umana. La nostra esperienza interiore – pensieri, stati d’animo e legami interpersonali – prende forma dalla complessa interazione tra il nostro fisico, l’ambiente circostante e il contesto sociale. Anche a distanza, i segnali corporei continuano a dare ritmo e profondità allo scambio terapeutico. La postura, i gesti, il ritmo del respiro, la prosodia della voce, i micromovimenti facciali e persino le sensazioni viscerali che emergono durante la seduta contribuiscono a creare una dinamica incarnata, fatta di micro-eventi relazionali che si manifestano nel momento presente, spesso al di sotto della soglia della consapevolezza verbale.

Quel che si dice è importante, ma altrettanto cruciale è la maniera in cui viene espresso: la tonalità, la cadenza, il contesto, la qualità della reciproca presenza e la possibilità di edificare insieme uno spazio percepito come sicuro. Il fisico si configura come uno strumento che rafforza l’alleanza terapeutica e favorisce l’apertura emotiva. Tuttavia, il passaggio dal setting fisico a quello digitale comporta una serie di sfide. La mediazione dello schermo comporta l’assenza di contatto fisico diretto e, di conseguenza, la perdita di molteplici riferimenti corporei e sensoriali che strutturano l’interazione terapeutica. Nella relazione in presenza, l’intero corpo è visibile. Online, invece, il campo visivo si riduce quasi sempre alla porzione superiore del tronco, compromettendo la percezione di posture, movimenti e gesti naturali. Elementi essenziali del dialogo corporeo come il respiro, l’orientamento nello spazio o i cambiamenti posturali diventano meno accessibili, quando non del tutto invisibili. Questo può alterare la percezione reciproca, ridurre la spontaneità e accentuare l’auto-monitoraggio del proprio corpo sullo schermo.

Se lo studio del terapeuta rappresenta un contenitore protetto e intenzionalmente strutturato, l’ambiente da cui ci si connette non sempre assicura le condizioni di riservatezza e contenimento che il setting terapeutico richiede. A ciò si somma un elemento più impercettibile ma altrettanto significativo: l’alterazione della cadenza relazionale. La sintonizzazione emotiva può essere compromessa da ritardi di connessione, brevi silenzi non intenzionali e la difficoltà nel mantenere il contatto visivo. In aggiunta, la terapia mediata dal web priva il paziente di quei momenti di transizione, come il viaggio, l’attesa o il rientro a casa, che agevolano un ingresso più disteso e meno brusco nella sessione, smorzando la transizione dalle attività di routine.

Cosa ne pensi?
  • Sono entusiasta di questa evoluzione, la psicoterapia online......
  • Trovo preoccupante la perdita del contatto fisico diretto......
  • Interessante l'adattamento degli schemi mentali alla terapia online 🤔......

Adattamenti e Tecniche Corporee nell’Era Digitale

Malgrado gli ostacoli, numerosi professionisti hanno saputo valorizzare la terapia online modulando le tecniche corporee e relazionali per adattarle al contesto remoto, senza tralasciare l’importanza centrale del corpo quale strumento di connessione. Approcci come la Sensorimotor Psychotherapy, il Somatic Experiencing® e l’EMDR sono stati rielaborati per l’ambiente digitale attraverso l’uso di indicazioni guidate, strumenti specifici e una maggiore attenzione alla gestione della sfera corporea anche a distanza. Tecniche come la mindfulness, il grounding e gli esercizi di respirazione vengono impiegate con successo. Alcuni terapeuti suggeriscono di trasformare l’ambiente domestico del paziente in una sorta di “mini-studio terapeutico” adoperando oggetti simbolici (quali cuscini, tessuti o illuminazioni particolari) per riprodurre, per quanto fattibile, la sensazione di protezione e sicurezza. Altri introducono piccole pratiche digitali, come invitare il paziente a compiere un gesto simbolico prima di dare il via alla sessione. Questi semplici gesti aiutano a definire il confine tra la vita di tutti i giorni e lo spazio dedicato alla terapia.

Innumerevoli specialisti hanno dimostrato spirito d’iniziativa nell’ideare strategie innovative per salvaguardare e, in alcuni casi, esaltare, la dimensione fisica nel lavoro clinico. Un altro aspetto degno di nota è la riduzione dell’asimmetria che tradizionalmente caratterizza la relazione terapeutica nell’ambiente online. Connettendosi dai propri spazi personali, sia il professionista che il paziente non si trovano più in un setting “del terapeuta”, ma all’interno di una cornice più equa. Questa struttura bilanciata favorisce un maggiore senso di autodeterminazione e partecipazione attiva. L’esperienza della terapia online ha dimostrato quanto il corpo rimanga cruciale nella relazione terapeutica, anche quando lo schermo sembra frapporsi. Nella modalità digitale, l’embodiment non svanisce: si trasforma, si adatta, a tratti si attenua e può perfino riaffiorare in forme inedite e inattese. Molti professionisti hanno dimostrato inventiva nel trovare strategie creative per preservare, e a volte potenziare, la dimensione corporea del lavoro clinico. La tecnologia digitale ha incoraggiato l’adozione di pratiche flessibili: spostare la telecamera per permettere il movimento, proporre attività simboliche con i bambini o inserire esercizi espressivi con la voce e il corpo. Anche se nate per necessità pratiche, queste soluzioni hanno portato a legami non meno significativi di quelli costruiti nei contesti tradizionali.

Nuove Frontiere e Sfide Etiche: Il Futuro della Psicoterapia Online

La psicoterapia online ha aperto nuove frontiere, rendendo il supporto psicologico più accessibile a un numero maggiore di persone. Tuttavia, questa evoluzione comporta anche delle sfide etiche e professionali. È fondamentale garantire la privacy e la sicurezza dei dati dei pazienti, assicurando che le piattaforme utilizzate siano conformi alle normative vigenti e al Codice Deontologico degli Psicologi italiani. Inoltre, è indispensabile un’analisi critica sull’impiego di internet nell’ambito professionale, al fine di tutelarla sia sul piano etico che legale, e per promuovere future ricerche empiriche che contribuiscano a rispondere ai quesiti ancora aperti.

Un altro aspetto cruciale riguarda la formazione dei terapeuti. È necessario sviluppare competenze specifiche per lavorare online, imparando a leggere i linguaggi del corpo attraverso lo schermo, a gestire le dinamiche relazionali a distanza e ad adattare le tecniche terapeutiche al contesto digitale. La terapia online si configura come una finestra aperta sul vissuto quotidiano del paziente. Offre facile accesso, adattabilità e continuità. Costituisce inoltre un’opportunità indispensabile per coloro che, in assenza di questa opzione, non avrebbero modo di accedere a un sostegno psicologico: individui residenti in zone isolate o rurali, chi ha carichi lavorativi molto gravosi, genitori con figli piccoli o coloro che trovano difficile sostenere i costi, spesso superiori, di un percorso di persona.

Oltre lo Schermo: La Ricerca di una Connessione Autentica

La psicoterapia online è qui per restare, ma è fondamentale non perdere di vista l’importanza della connessione umana autentica. Anche se la tecnologia può facilitare l’accesso al supporto psicologico, non può sostituire completamente la relazione terapeutica. È necessario trovare un equilibrio tra l’uso degli strumenti digitali e la capacità di creare uno spazio sicuro, empatico e accogliente, in cui il paziente possa sentirsi compreso e accettato. La sfida del futuro è quella di integrare la psicoterapia online con le pratiche tradizionali, sfruttando al meglio le potenzialità della tecnologia senza rinunciare ai valori fondamentali della professione.

Amici, riflettiamo un attimo su quanto abbiamo detto. Nel campo della psicologia cognitiva, un concetto fondamentale che si applica perfettamente alla psicoterapia online è quello di schema. Uno schema è una struttura mentale che organizza la conoscenza e le aspettative di una persona riguardo al mondo. Quando una persona intraprende una terapia online, il suo schema preesistente di “terapia” (solitamente associato a un ambiente fisico, a un contatto diretto) viene sfidato. La terapia online richiede quindi un adattamento di questo schema, un processo che può influenzare l’efficacia del trattamento.

Un concetto più avanzato è quello di embodied cognition*, che sottolinea come la cognizione sia profondamente radicata nel corpo e nell’interazione con l’ambiente. La psicoterapia online, riducendo la presenza fisica e l’interazione corporea, può potenzialmente influenzare questo processo. Tuttavia, come abbiamo visto, i terapeuti stanno sviluppando strategie per compensare questa mancanza, ad esempio incoraggiando i pazienti a creare un ambiente terapeutico a casa o utilizzando tecniche che si concentrano sulla consapevolezza corporea.
Quindi, la prossima volta che pensate alla psicoterapia online, ricordatevi che non si tratta solo di parlare con qualcuno attraverso uno schermo. È un processo complesso che coinvolge la mente, il corpo e l’ambiente, e che richiede un adattamento sia da parte del terapeuta che del paziente. E voi, come vi sentite di fronte a questa evoluzione? Siete pronti ad abbracciare le nuove possibilità che la tecnologia offre alla salute mentale?


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