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PTSD: come la ricerca del CNR di Padova può rivoluzionare il trattamento?

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  • Il CNR di Padova offre una borsa di ricerca per studiare il PTSD.
  • Si indagheranno le alterazioni anatomocomportamentali e funzionali cerebrali.
  • Si cercano meccanismi modulatori sinaptici, implicati anche in epilessia.
  • Tecniche avanzate di immunoistochimica per identificare molecole nel cervello.
  • L'optogenetica in vivo studierà il ruolo causale dei neuroni nel PTSD.
  • Terapie EMDR efficaci nel trattamento del PTSD nei pazienti con sclerosi multipla.
  • Distorsioni cognitive causano ansia cronica e umore depressivo.

Una nuova prospettiva sul trauma

L’INSTITUTO DI NEUROSCIENZE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR) SITUATO A PADOVA RISULTA PIONIERISTICO NELL’INDAGINE DEI COMPLICATI MECCANISMI NEUROBIOLOGICI CHE COSTITUISCONO IL FONDO DEL DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS (PTSD). IN TEMPI RECENTI, L’ISTITUTO HA INTENZIONE DI PROMUOVERE UN’INIZIATIVA D’IMPORTANZA NOTEVOLE: UNA BORSA DI RICERCA ESPLICITAMENTE FINALIZZATA ALL’APPROFONDIMENTO DI QUESTA CONDIZIONE SENSIBILE. TALE BORSA SI CONFIGURA COME UN’
OPPORTUNITÀ CRUCIALE
PER GIOVANI LAUREATI NEL CAMPO DELLA RICERCA PER CONTRIBUIRE IN MANIERA SIGNIFICATIVA ALLA DEFINIZIONE E AL MIGLIORAMENTO DELLE STRATEGIE TRATTAMENTALI DESTINATE A COLORO CHE SOFFRONO DI PTSD. LO STUDIO AVRA’ LUOGO PRESSO LA SEDE PADOVANA E METTERÀ IN FOCUS GLI
ASPETTI NEUROSCIENTIFICI RELATIVI AL TRAUMA
, CON UN INTERESSE PARTICOLARE VERSO LE
ALTERAZIONI ANATOMOCOMPORTAMENTALI E FUNZIONALI CEREBRALI
, OSSERVATE NEGLI INDIVIDUI COLPITI DAL DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS. ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI TECNICHE AVANZATE UNITAMENTE A MODELLIZZAZIONI SPERIMENTALI CHIARE E RAPIDE SI PUNTERÀ AD IDENTIFICARE I SUBSTRATI NEURALI CHE ACCOMPAGNANO LA PATOGENESI DEL DISTURBO MEDESIMO, COSTITUENDO COSI’ UNA BASE SOLIDA PER SVILUPPARE INTERVENTI TERAPEUTICI PIÙ SPECIFICAMENTE MIRATI ED EFFICACI. È un passo importante che rafforza la posizione dell’Italia nel panorama della ricerca sulle neuroscienze e sulla salute mentale.

L’obiettivo primario è quello di
scoprire meccanismi modulatori
a livello sinaptico e interneuronale le cui disfunzioni sono state implicate non solo nel PTSD ma anche in altre condizioni neuropsichiatriche come l’epilessia, la schizofrenia e l’autismo. Recenti studi hanno mostrato che il PTSD può manifestarsi diversamente, anche in coloro che sono solo testimoni di traumi, che evidenziano come il cervello risponda a eventi traumatici anche senza una connessione diretta con le persone coinvolte.

“Studying how observation leads to PTSD can pave the way for more effective treatments that target distinct brain pathways.” – Timothy Jarome

La borsa di ricerca non è solo un’opportunità di formazione, ma un vero e proprio investimento nel futuro della comprensione del trauma a livello biologico. La scadenza per la presentazione delle domande è stata il 10 settembre 2018, e sebbene l’opportunità specifica sia trascorsa, l’impatto della ricerca che ne è scaturita è destinato a durare nel tempo. Analizzando attentamente il bando (BR-002-2025-IN-PD-Noale-Maggi-Nat-6_signed.pdf), si evince che il progetto rientra nell’area “BENESSERE COGNITIVO E…”, sottolineando un approccio olistico che considera non solo la patologia ma anche il potenziamento delle capacità cognitive. L’Istituto di Neuroscienze del CNR, con le sue diverse sedi e il suo team multidisciplinare di oltre 80 ricercatori con formazione in biologia, medicina, fisica e altre discipline, si configura come un
centro di eccellenza
per questo tipo di indagini. La ricerca sul PTSD non riguarda solo la sofferenza individuale, ma ha importanti implicazioni per la salute pubblica, data la diffusione di eventi traumatici nella società.

Cosa ne pensi?
  • Questa ricerca apre nuove speranze per chi soffre di PTSD...😊...
  • Mi chiedo se l'enfasi sugli aspetti neurobiologici trascuri......
  • L'importanza di studiare il PTSD in chi è solo testimone... 🤔...

Metodologie all’avanguardia e domande di ricerca chiave

Il programma investigativo inerente alla borsa messa a disposizione dall’Istituto delle Neuroscienze del CNR situato a Padova nell’ambito dello studio sul PTSD si caratterizza per l’impiego di metodologie pionieristiche unite a un approccio interdisciplinare, aspetti cruciali nella comprensione della complessità intrinseca associata a questo disturbo. Saranno adottati modelli tanto
in vivo
, quanto
in vitro
, il che consentirà una comparazione dettagliata fra i processi molecolari e cellulari operanti sotto controllo sperimentale e i comportamenti manifestati dagli organismi viventi.

La sua finalizzazione tramite
tecniche avanzate d’immunoistochimica
offrirà la possibilità di identificare con grande accuratezza particolari molecole ed architetture nei tessuti cerebrali stessi, rivelando indizi decisivi riguardanti i meccanismi neurobiologici compromessi nel contesto del PTSD. Studi recentissimi sottolineano la necessità di individuare marcatori biologici specificamente legati al PTSD poiché essenziali nello sviluppo verso terapie più efficaci e dirette. Utilizzando tecnologie d’elettrofisiologia attuate in vivo, gli studiosi stanno acquisendo dati sull’attività elettrica neuronale con tempistica immediata; ciò consente una comprensione articolata dell’interazione fra modifiche morfologiche e disfunzionalità operative all’interno dei circuiti neuronali stessi.

Una importante innovazione nel campo è l’
optogenetica in vivo
, che consente l’illuminazione di particolari popolazioni neuronali, aprendo nuove strade per studiare il loro ruolo causale nel PTSD. La combinazione di queste tecnologie avanzate consentirà di rispondere a diverse domande chiave, tra cui l’identificazione di
marcatori biologici associati al PTSD
e i
meccanismi di plasticità cerebrale
coinvolti nella risposta al trauma e nello sviluppo del disturbo.

Risultati Promettenti:
Molti studi recenti hanno identificato cambiamenti cerebrali significativi legati al trauma, evidenziando un terreno fertile per il miglioramento delle terapie farmacologiche e psicoterapeutiche.
Fonti suggerite per ulteriori letture:
  • Prolonged Exposure (PE)
  • Cognitive Processing Therapy (CPT)
  • Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR)

L’interdisciplinarità del team di ricerca, che include esperti in neurobiologia, genetica, psicologia e medicina, garantirà un approccio integrato e la valutazione dei risultati da diverse prospettive. Questo tipo di ricerca è
fondamentale per superare l’attuale comprensione descrittiva del PTSD
e per approdare a una visione più profonda dei suoi substrati neurobiologici. La ricerca si inserisce in un più ampio programma di studi condotti dall’Istituto di Neuroscienze del CNR su
meccanismi delle malattie neurodegenerative
e
modelli cellulari e molecolari di epilessia
, segno di un impegno costante nella comprensione delle disfunzioni cerebrali.

Le più recenti scoperte e il futuro del trattamento

La ricerca neuroscientifica ha fatto passi da gigante nella comprensione del Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), e le iniziative come la borsa di ricerca del CNR di Padova si inseriscono perfettamente in questo panorama di progressi rapidi. Negli ultimi anni, gli studi hanno evidenziato con sempre maggiore chiarezza le
alterazioni cerebrali associate al trauma
, fornendo una base biologica solida per la comprensione dei sintomi complessi del PTSD. Le neuroimmagini hanno rivelato modifiche nella struttura e nella funzione di aree cerebrali chiave come l’amigdala, l’ippocampo e la corteccia prefrontale.

L’amigdala, spesso definita il “centro della paura”, mostra un’iperattività nei soggetti con PTSD, mentre l’ippocampo, cruciale per la formazione e il consolidamento dei ricordi, presenta spesso una riduzione volumetrica. È emerso che circuiti neuronali specifici sono influenzati da diverse terapie, come dimostrato da alcune ricerche recenti che evidenziano l’efficacia della terapia EMDR nel trattamento del PTSD in pazienti con Sclerosi Multipla. Le indagini condotte hanno messo in evidenza come le suddette tecniche possano provocare
modifiche quantificabili nelle funzioni cerebrali
, correlate alla remissione dei sintomi. Un aspetto innovativo significativo riguarda i
trattamenti farmacologici emergenti
. Nuovi bersagli terapeutici sono stati scoperti, tra cui il glutammato e l’ossitocina, i quali mostrano un promettente potenziale per lo sviluppo di trattamenti più mirati ed efficaci. Le evidenze recenti suggeriscono che una sinergia tra terapie farmacologiche e pratiche psicoterapiche potrebbe potenziare la risposta al trattamento stesso, enfatizzando così la necessità di adottare strategie integrate nella cura del PTSD.

L’importanza della ricerca scientifica e la riflessione personale

L’attività scientifica si dimostra avere un’importanza capitale, contribuendo alla comprensione approfondita e al trattamento efficace del Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) insieme ad altre patologie connesse al trauma. L’assenza di indagini sistematiche supportate da evidenze limiterebbe gravemente le nostre competenze nella gestione appropriata di tali tematiche ai saperi consolidati nel tempo. Le indagini condotte dal CNR di Padova ci offrono l’opportunità di svelare i meccanismi sia biologici che psicologici associati agli eventi traumatici e ai loro effetti a lungo termine; ciò consente lo sviluppo significativo d’interventi più mirati ed efficaci. Di recente sono emerse evidenze riguardanti nuove pratiche terapeutiche; tra queste figura la terapia attraverso scritture espositive che ha mostrato risultati paragonabili alle strategie terapeutiche consolidate quali il CBT. Questa nuova metodologia si rivela estremamente vantaggiosa soprattutto per quei pazienti che fronteggiano ostacoli notevoli nell’ambito delle terapie tradizionali.

All’interno dell’amplissimo settore della psicologia cognitiva emerge uno degli aspetti cardine applicabile al PTSD: quello relativo alle distorsioni cognitive. In seguito a un episodio traumatico, è possibile che gli individui comincino ad elaborare
pensieri irrazionali
o valutazioni negative riguardo a sé stessi, così come circa il contesto circostante e le prospettive future. Si verifica dunque una distorta percezione nella quale si giunge addirittura alla convinzione erronea di avere una parte di responsabilità nell’accaduto; inoltre si può ritenere che il mondo rappresenti un luogo intrinsecamente ostile oppure immaginarsi un avvenire privo di qualsiasi forma di gioia. Tali errori cognitivi contribuiscono significativamente all’insorgenza dei sintomi del PTSD –
come ansia cronica
, strategie evitanti ed umori depressivi – generando una spirale negativa difficile da interrompere. Pertanto, le terapie basate sulla cognizione hanno lo scopo primario d’individuazione delle dette disfunzioni nel modo d’interpretazione della realtà, al fine d’apportarvi modifiche significative verso orientamenti più appropriati e adeguati.

D’altra parte, la disciplina emergente dell’epigenetica ha reso evidente quanto fortemente possano incidere gli eventi traumatizzanti sull’espressione dei geni: ciò pone interrogativi rilevanti circa trattamenti individualizzati destinati ai soggetti affetti da PTSD. Si profila quindi uno scenario innovativo riguardo alle metodologie terapeutiche dove specifiche condizioni biologiche vengano analizzate caso per caso.

La meditazione attorno al Disturbo Post-Traumatico da Stress invita ad approfondire ulteriormente tematiche legate alla
vulnerabilità ma anche alla forza interiore
dell’essere umano nell’affrontarsi dinanzi a esperienze tali da mettere in discussione la propria integrità psichica ed emotiva. L’impegno della comunità scientifica nel migliorare l’assistenza e il trattamento per coloro che vivono con PTSD rappresenta non solo un traguardo scientifico, ma un
potenziale sollievo dalla sofferenza umana
.

Note a piè di pagina

  • Il Sole 24 Ore:
    Ricerche recenti evidenziano un aumento dell’efficacia delle terapie combinate per il PTSD.
  • Corriere della Sera:
    L’impatto dell’epigenetica nel trattamento del PTSD sta cambiando le prospettive terapeutiche

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