Benessere mentale: la nuova priorità dei lavoratori nel 2025

Il panorama professionale del 2025 assiste a una svolta cruciale: la serenità interiore dei collaboratori ha scavalcato lo stipendio come fattore primario di appagamento e carica motivazionale. Questa tendenza, scaturita da molteplici ricerche e indagini realizzate in varie nazioni, fra cui Italia, Svizzera e Spagna, palesa una crescente sensibilità da parte dei lavoratori nei confronti del valore del benessere psicofisico. Di conseguenza, le imprese si trovano a dover rispondere a tali nuove esigenze, investendo in programmi e politiche che promuovano un contesto lavorativo salubre, inclusivo e di sostegno.

Un sondaggio globale ha rivelato che il 70% dei dipendenti sceglierebbe un solido supporto per la salute mentale rispetto a un aumento di stipendio. Questo dato, di per sé significativo, è ulteriormente amplificato dalla constatazione che una larga percentuale di lavoratori non ha accesso a tali benefici: il 62% degli intervistati non ha mai utilizzato i benefit offerti dal datore di lavoro e il 40% ha dichiarato di non averne ricevuto alcuno. Per quanto riguarda il benessere psicologico, quasi la metà dei lavoratori (il 49%) ha dichiarato di non aver mai avuto accesso a forme di sostegno sul posto di lavoro.

In Svizzera, la stragrande maggioranza degli intervistati (il 91%) ha evidenziato l’importanza di preservare la propria salute mentale nell’occupazione attuale e futura, una priorità che ha superato persino l’entità del compenso economico (89%) e l’equilibrio tra vita personale e professionale (88%). Questo dato sottolinea come il benessere sul lavoro sia considerato prioritario rispetto alle ambizioni professionali.

Anche in Spagna, i problemi di salute mentale sono emersi come una delle principali ragioni per cui i lavoratori decidono di lasciare il proprio impiego. Nel 2022, il 27% dei lavoratori ha pensato di lasciare il lavoro a causa di problemi di salute mentale e della necessità di prendersi cura del proprio benessere emotivo.

[IMMAGINE=”A stylized, iconographic representation of the key elements discussed in the article, inspired by neoplastic and constructivist art. The image should feature geometric shapes and lines, predominantly vertical and horizontal, in a cool, desaturated color palette. The entities to be represented are:

1. A stylized human head: Representing mental health, depicted as a series of interconnected geometric shapes, symbolizing the complexity of the mind. The head should be facing forward, with a calm and serene expression.
2. A stylized stack of coins: Representing salary, depicted as a series of stacked geometric shapes, diminishing in size towards the top. The coins should be a muted gold or yellow color, to contrast with the cool palette. 3. A stylized heart: Representing well-being, depicted as a geometric heart shape, with a series of lines radiating outwards, symbolizing the positive impact of well-being on overall health. The heart should be a soft, desaturated pink or red color.
4. A stylized office building: Representing the workplace, depicted as a series of geometric shapes, with vertical lines dominating the design. The building should be a muted gray or blue color, to maintain the cool palette.

The overall style should be clean, minimalist, and easily understandable, with a focus on geometric shapes and lines. The image should not contain any text.”]

Le Cause dello Stress Lavoro-Correlato e le Strategie per Mitigarle

Le sorgenti dello stress legato all’ambiente lavorativo sono numerose e articolate. Fra le cause principali, si distinguono la scarsa considerazione del proprio valore (42%), i carichi di lavoro eccessivi (31%) e la difficoltà a equilibrare impegni professionali e vita privata (24%). Tali fattori, se non gestiti appropriatamente, possono sfociare in esaurimento emotivo, depressione e altri disturbi psicologici.

Per alleviare lo stress lavoro-correlato, le aziende possono implementare diverse strategie, tra cui:

Riconoscere il valore dei dipendenti: Celebrare i successi, mostrare apprezzamento per il lavoro svolto e fornire feedback costruttivi sono azioni fondamentali per far sentire i dipendenti valorizzati e motivati.
Affrontare il carico di lavoro: Individuare gli ambiti in cui è possibile ottimizzare i processi, ridurre la frequenza delle riunioni non essenziali e concedere un margine di respiro al personale è indispensabile per attenuare la pressione derivante da un eccessivo carico lavorativo.
Promuovere la flessibilità: Offrire opzioni di lavoro flessibile o remoto può fare una grande differenza, consentendo ai dipendenti di conciliare meglio vita professionale e privata. Garantire supporto continuo: Meeting regolari, valutazioni dei livelli di stress e raccolta di feedback anonimi possono aiutare a mantenere un ambiente di lavoro sano e supportivo.
Destinare risorse a iniziative per il benessere: Servizi come attività fisiche, sostegno psicologico e la promozione di un sano bilanciamento tra impegni lavorativi e vita personale rappresentano solo alcuni esempi di ciò che le imprese possono mettere a disposizione dei propri collaboratori per favorirne il benessere psicofisico.

Il Ruolo del Welfare Aziendale e delle Politiche di Inclusione

Il welfare aziendale sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel miglioramento della qualità della vita lavorativa. La stragrande maggioranza dei lavoratori italiani (l’88,9%) è a conoscenza del concetto di welfare aziendale, e l’85,7% auspica fortemente la sua introduzione nella propria realtà professionale o un suo rafforzamento dove è già presente. Tra i benefici più richiesti, spicca l’attenzione alla salute fisica e mentale: se la prima è fondamentale per il 79,5% dei dipendenti, quella mentale preoccupa invece il 70%.

Le aziende che investono in programmi per il benessere dei propri dipendenti constatano notevoli progressi nel livello di coinvolgimento del personale.
Tra coloro che partecipano a un programma di benessere, il 69% riferisce un buono stato di salute generale o un miglioramento, a fronte del 53% di chi non ha accesso a tali iniziative.

Inoltre, le politiche di inclusione giocano un ruolo fondamentale nel promuovere un ambiente di lavoro sano e supportivo. Creare un ambiente in cui le persone si sentano accettate, valorizzate e rispettate, indipendentemente dalla loro identità di genere, orientamento sessuale, etnia o background culturale, è essenziale per favorire il benessere psicologico dei dipendenti.

Verso un Futuro del Lavoro Centrato sul Benessere Umano

Nell’ottica di una gestione aziendale lungimirante, le imprese devono considerare la cura della salute mentale e del benessere dei propri dipendenti un investimento cruciale per l’intera struttura organizzativa.*
È necessario un cambiamento culturale che metta al centro la persona e le sue esigenze. Le aziende devono creare un ambiente in cui i dipendenti si sentano liberi di esprimere le proprie emozioni, di chiedere aiuto quando ne hanno bisogno e di prendersi cura della propria salute mentale senza timore di essere giudicati o stigmatizzati.

Questo cambiamento richiede un impegno congiunto da parte delle aziende, dei governi, delle istituzioni e della società civile. Solo attraverso una collaborazione sinergica sarà possibile creare un futuro del lavoro in cui il benessere umano sia al centro di ogni decisione e politica.

La Rivoluzione del Benessere: Un Imperativo Etico e Strategico

In un’epoca in cui la produttività e l’efficienza sembrano dominare il discorso aziendale, è fondamentale ricordare che dietro ogni risultato economico ci sono persone, con le loro fragilità, aspirazioni e bisogni. La crescente consapevolezza dell’importanza della salute mentale nel mondo del lavoro non è solo una tendenza passeggera, ma un cambiamento profondo e duraturo che riflette una nuova visione del rapporto tra individuo e organizzazione.

È tempo di superare la logica del profitto a tutti i costi e di abbracciare un modello di business più umano e sostenibile, in cui il benessere dei dipendenti sia considerato un imperativo etico e strategico.

Una nozione base di psicologia cognitiva che si applica a questo tema è il concetto di “bias di disponibilità”, che ci porta a sovrastimare l’importanza delle informazioni che sono più facilmente accessibili alla nostra mente. In questo contesto, se sentiamo parlare spesso di stress lavoro-correlato, siamo più propensi a considerarlo un problema rilevante e a dare priorità alla salute mentale.
Una nozione avanzata è il concetto di “teoria dell’autodeterminazione”, che sottolinea l’importanza di soddisfare i bisogni di autonomia, competenza e relazione per promuovere il benessere psicologico. Nel contesto lavorativo, ciò significa che i dipendenti devono sentirsi liberi di prendere decisioni, di sviluppare le proprie competenze e di costruire relazioni positive con i colleghi.

Riflettiamo: quanto spesso ci fermiamo a chiederci come stiamo veramente? Quanto siamo disposti a mettere da parte le nostre ambizioni professionali per prenderci cura della nostra salute mentale? E cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per contribuire a creare un ambiente di lavoro più sano e supportivo?