- Aumento del 60% dell'autolesionismo rispetto al periodo pre-Covid.
- 24% in più di richieste d’aiuto per pensieri suicidari nel 2023.
- L'87% dei genitori (11-15 anni) chiede aiuto nella gestione digitale.
L’emergenza silenziosa: autolesionismo e disagio giovanile nell’era digitale
Il panorama contemporaneo della salute mentale adolescenziale in Italia è segnato da un’allarmante crescita di comportamenti autolesivi e tentativi di suicidio, un fenomeno che si è intensificato notevolmente rispetto al periodo pre-pandemico. Dati recenti, come quelli del 2023, evidenziano che oltre 7.000 persone hanno cercato aiuto per pensieri suicidari attraverso Telefono Amico Italia, sottolineando la gravità di una “crisi silenziosa” che affligge i giovani. Il suicidio è diventato la seconda causa di morte nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni, un dato che spinge a una profonda riflessione sulle cause e sulle strategie di prevenzione.
L’incremento degli atti di autolesionismo, con un aumento stimato del 60% rispetto al periodo antecedente al Covid-19 è un indicatore cruciale di una sofferenza psicologica diffusa. Questa escalation è stata spesso definita la “punta dell’iceberg” di un malessere più profondo, che trova terreno fertile in un contesto sociale in rapida evoluzione. I professionisti della neuropsichiatria infantile insieme agli esperti associati alla Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA) hanno sollevato molteplici segnali d’allerta riguardo a una sostanziale insufficienza nella gestione e nell’assistenza a queste patologie. Nello specifico, emerge una difficoltà critica dovuta al numero insufficiente di letti nei reparti dedicati alla neuropsichiatria infantile; attualmente circa la metà dei posti necessari resta inaccessibile, condannando numerosi adolescenti a trascorrere questo delicato periodo senza l’indispensabile intervento specializzato.
A questo proposito risalta l’importanza del fenomeno degli smartphone e dei social media, che ha assunto contorni sempre più intricati e inquietanti. Un’analisi condotta dall’Associazione Telefono Amico Italia ha evidenziato come nel 2023 le richieste d’aiuto legate a pensieri suicidari siano aumentate del 24% rispetto al periodo precedente; ciò indica chiaramente un’aumentata fragilità tra i ragazzi. Pur concedendo opportunità mai offerte prima in termini comunicativi e informativi, social networking sottende però anche risvolti preoccupanti sul piano della salute mentale giovanile. Le ricerche evidenziano come i giovani, che trascorrono un periodo prolungato sulle piattaforme social, tendano a manifestare livelli superiori di depressione e ansia. [American Psychological Association].
“L’uso eccessivo dei dispositivi digitali non solo toglie spazio ad attività ricreative sane, ma favorisce anche condizioni di isolamento sociale, contribuendo a un aumento dei disturbi dell’umore.” – Stefano Vicari, Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile
Nel 2023, il 60% delle consulenze per autolesionismo presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma riguardava giovani con segni di disagio profondo e disturbi dell’umore.

La “cicatrice francese”, una pericolosa sfida sociale emersa online, è solo uno degli esempi di come le dinamiche digitali possano esacerbare il rischio di autolesionismo in adolescenza. Simili a una “nuova tossina”, i social media presentano rischi concreti che vanno ben oltre il cyberbullismo, contribuendo a un senso di inadeguatezza, ansia sociale e isolamento. L’interazione fra il welfare mentale e il domenio virtuale, caratterizzata da una notevole complessità, necessita dell’adozione di strategie plurime. È fondamentale che vi sia una crescente coscienza sia da parte dei genitori, sia degli insegnanti, così come delle strutture sanitarie riguardo a queste dinamiche.
Il ruolo cruciale della prevenzione e dell’intervento precoce in ambito scolastico
Di fronte a questa emergenza, le istituzioni scolastiche emergono come attori fondamentali nella prevenzione e nell’intervento precoce. L’ambiente scolastico, per sua natura, rappresenta un luogo privilegiato per identificare i primi segnali di malessere psicologico e per implementare programmi di supporto efficaci. In Italia, sono stati sviluppati diversi programmi e iniziative volti a contrastare l’autolesionismo e il rischio suicidario in adolescenza, spesso integrando un approccio multilivello che coinvolge studenti, docenti, famiglie e la comunità.
Il “SPES Program”, ad esempio, si concentra sull’incremento dei fattori protettivi e sulla riduzione dei fattori di rischio, adottando strategie che mirano a rafforzare la resilienza individuale e collettiva. Tuttavia, nonostante gli sforzi, le reti di prevenzione e supporto evidenziano ancora margini di miglioramento. Ad esempio, il programma Parla con me mira a sensibilizzare i giovani sul tema della salute mentale, fornendo strumenti per affrontare le problematiche emergenti. La soluzione a tale problema richiede un intervento integrato. È imperativo che si favorisca la formazione continua degli psicologi e degli educatori, elemento chiave nella realizzazione di metodologie operative valide, capaci di gestire in modo competente le problematiche scaturite dall’aumento esponenziale dei disturbi mentali associati all’uso massiccio dei social network. Del pari, è vitale garantire una formazione costante a questi professionisti affinché possano applicare strumenti appropriati contro l’incremento delle difficoltà psichiche collegabili al consumo intensivo delle piattaforme digitali.
Dipendenze digitali: una sfida per i servizi di supporto e per le famiglie
Le dipendenze digitali, che includono l’uso problematico di internet, videogiochi e social media, rappresentano una componente sempre più preponderante nel quadro delle problematiche giovanili. Di fronte a questa realtà, l’Italia ha visto l’emergere di numerosi centri di cura e servizi di supporto, seppur non sempre sufficienti a soddisfare la crescente domanda.
Tra le iniziative più significative spicca il Centro Pediatrico Interdipartimentale per la Psicopatologia da Web, nato con l’obiettivo di aiutare bambini e adolescenti che fanno un uso eccessivo e scorretto di internet. Questi centri offrono servizi multidisciplinari e sono essenziali per affrontare la crisi di salute mentale in atto.

Il sostegno delle istituzioni è fondamentale. I genitori, in particolare, hanno la responsabilità di istruire i figli sull’utilizzo appropriato degli strumenti digitali. Percentuali significative di genitori (87% nella fascia 11-15 anni) esprimono la necessità di supporto nella gestione delle relazioni dei figli con il digitale. Una corretta educazione e comunicazione possono mitigare i rischi legati al cyberspazio.
Regione | Centri per la cura della dipendenza da internet |
---|---|
Lombardia | 38 |
Resto d’Italia | 64 |
Navigare la complessità: il dialogo come bussola per il futuro
L’aumento dell’autolesionismo e delle dipendenze digitali tra gli adolescenti italiani non è un fenomeno isolato, ma riflette una profonda trasformazione del tessuto sociale e psicologico. La medicina correlata alla salute mentale enfatizza l’importanza di un approccio integrato che vada oltre la mera diagnosi e terapia.
- Autolesionismo: Comportamenti in cui un individuo infligge danni al proprio corpo come manifestazione di disagio psicologico.
- Smartphone: Dispositivo mobile portatile che combina le funzioni del telefono cellulare con quelle di un computer.
- Cyberbullismo: Forma di bullismo che avviene attraverso l’uso di dispositivi digitali.
È necessario un dialogo autentico, soprattutto in un’epoca in cui il confine tra reale e virtuale è sempre più labile. La generazione attuale di adolescenti si trova a navigare in incertezze e pressioni inaudite, e un ascolto attento può contribuire a prevenire l’emergere di comportamenti distruttivi. Genitori, educatori e la comunità intera sono chiamati a creare un ambiente propizio alla crescita, sostenendo i giovani nel loro percorso verso una vita sana e equilibrata.

- Comunicato stampa Telefono Amico Italia sull'aumento delle richieste di aiuto psicologico.
- Pagina SIMA sui disturbi mentali negli adolescenti, utile per approfondire il contesto.
- Dati ufficiali dell'Ospedale Bambino Gesù su tentativi di suicidio e ideazione suicidaria.
- Linee guida dell'APA sull'uso dei social media e salute mentale adolescenziale.