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Tragedia NFL: la disperata accusa di Tamura svela un sistema spietato

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  • Shane Devon Tamura, 27enne, ha ucciso 5 persone alla sede della NFL.
  • La vittima Didarul Islam, agente di polizia con 36 anni di esperienza.
  • Tamura accusa la NFL per la sua CTE: «Il football mi ha fatto bere antigelo».

Il giorno lunedì 28 luglio dell’anno 2025 resterà impresso nella memoria collettiva della città di Manhattan a causa di un drammatico evento. Shane Devon Tamura, un individuo ventisettenne, ha aperto il fuoco nel grattacielo ubicato al numero 345 di Park Avenue – sede prestigiosa per aziende come la NFL e Blackstone – provocando l’immediata perdita della vita per cinque persone, inclusa la sua stessa vita, e infliggendo ferite severe a un’altra vittima. L’attacco si è svolto in pieno orario lavorativo ed è emerso con prepotenza il dibattito sulle motivazioni dietro questo gesto devastante e sulle eventuali responsabilità legate alla National Football League (NFL) in merito alla cura e al benessere dei propri sportivi.

Il drammatico bilancio della sparatoria

Un attacco letale perpetrato da Tamura con un fucile d’assalto _M4_ ha ridotto l’atrio del grattacielo a uno scenario angosciante e devastante. Il primo ad essere colpito dalla sua violenza indiscriminata è stato Didarul Islam, agente della polizia con 36 anni di esperienza all’ingresso dell’edificio. In seguito, la spirale omicida dell’aggressore si è intensificata con l’uccisione di una donna e di una guardia giurata nel foyer principale; nel mentre, uno dei dipendenti della NFL ha riportato ferite gravi dovute agli spari disumani. Continuando nella sua corsa distruttiva, Tamura si è spostato verso il 33° piano dove ha ucciso ancora una volta prima di togliersi la vita; le forze dell’ordine hanno comunicato che egli deteneva regolarmente un porto d’armi per il Nevada, tuttavia risulta evidentemente illegale il trasporto dello stesso armamento nello Stato di New York.

Cosa ne pensi?
  • È terribile, ma forse la NFL può imparare da questa tragedia......
  • Non giustifico la violenza, ma la NFL ha delle responsabilità......
  • La CTE è solo la punta dell'iceberg 🧊, il sistema è malato......

Le accuse alla NFL e l’ombra della CTE

Dietro la follia omicida di Tamura si cela una storia di promesse infrante e di una malattia devastante. Da giovane, Tamura era una promessa fulgida del football americano, eppure la sua ambizione di giocare nella NFL non si è mai concretizzata. Nel corso della sua carriera agonistica, trascorsa in parte nel campionato canadese, l’atleta ha contratto l’encefalopatia traumatica cronica (CTE), una grave condizione neurodegenerativa scaturita da ripetuti impatti alla testa. La CTE è legata a sbalzi d’umore, difficoltà cognitive e alterazioni comportamentali. In una lettera d’addio ritrovata addosso a Tamura, l’uomo accusa la NFL di essere responsabile del suo declino mentale. “Il football mi ha fatto bere un gallone di liquido antigelo”, scrive, riferendosi ai danni irreversibili causati dai colpi alla testa subiti in campo. Tamura denuncia un sistema che, a suo dire, preferisce proteggere lo spettacolo piuttosto che la salute degli atleti. Gli inquirenti hanno appurato che Tamura aveva reiteratamente sollecitato la NFL a prendere più seriamente in considerazione i pericoli connessi alla CTE, ma senza riscontrare un’azione concreta.

TOREPLACE = “Iconic neorealistic and constructivist image depicting the essence of the NFL shooting tragedy. The image should feature three distinct entities: 1) A stylized football helmet, rendered in desaturated blue and gray, with subtle cracks symbolizing the CTE condition. 2) A towering skyscraper, represented by vertical and horizontal lines in a cold color palette, with a stark, minimalist design to convey the setting of the NFL headquarters. 3) A fragmented human figure, composed of geometric shapes in muted tones, symbolizing the mental and physical deterioration of Shane Tamura. The overall composition should be simple, unified, and easily comprehensible, with a focus on geometric purity and conceptual depth. The image should not contain any text.”

Le implicazioni per la salute mentale degli atleti

La recente tragedia verificatasi a Park Avenue riaccende il confronto sul tema cruciale della _salute mentale_ nel mondo dello sport professionistico, con particolare riguardo agli atleti coinvolti in discipline ad alto contatto quali il *football americano. La _demenza pugilistica cronica (CTE)_, patologia insidiosa e temibile, può manifestarsi persino molto tempo dopo che gli atleti hanno appeso le scarpette al chiodo, con ripercussioni gravi sia sui diretti interessati che sulle loro famiglie. In questo contesto, le critiche mosse alla gestione da parte della NFL*, relativamente ai rischi associati alla CTE, si intensificano. È possibile che l’incidente avvenuto a Manhattan segni una svolta decisiva nella battaglia per garantire maggiore sicurezza e benessere agli atleti coinvolti.

Quale futuro per la NFL e la salute degli atleti?

L’evento tragico avvenuto presso la sede della NFL porta alla luce interrogativi immediati riguardanti il futuro dell’organizzazione stessa, così come le sue responsabilità nei riguardi della salute degli sportivi coinvolti. È imperativo avviare una trasformazione culturale che metta al centro la prevenzione, nonché l’assistenza relativa alla CTE. La lega deve incrementare gli investimenti nella ricerca scientifica specifica, migliorando i protocolli adottati per gestire le commozioni cerebrali ed erogando assistenza psicologica appropriata a quegli atleti colpiti da problematiche mentali. Solo attraverso questo impegno potremo scongiurare eventi tragici analoghi a quello vissuto da Shane Devon Tamura.
Il caso di Shane Tamura ci costringe ad affrontare un quadro complesso e angosciante. L’importanza cruciale della salute mentale negli sportivi non può più essere trascurata o considerata secondaria rispetto alle prestazioni. Il rischio insito nella CTE è reale e mortificante per chi è dedito a discipline agonistiche con contatto fisico intenso. È fondamentale che le strutture sportive assumano seriamente il loro ruolo responsabile nel garantire misure concrete per proteggere i protagonisti del loro universo dallo sviluppo di patologie gravi.

Dal punto di vista della psicologia cognitiva, possiamo considerare come i traumi cranici ripetuti possano alterare i processi cognitivi, influenzando la capacità di giudizio e il controllo degli impulsi. Un concetto avanzato è quello della “cognizione incarnata”, che sottolinea come le esperienze fisiche, come i traumi, possano plasmare la nostra mente e il nostro comportamento.

Riflettiamo su come la pressione per il successo e la cultura del “giocare a tutti i costi” possano contribuire a negare o minimizzare i sintomi della CTE, ritardando la diagnosi e il trattamento. La storia di Tamura ci invita a una riflessione profonda sul valore della salute mentale e sulla necessità di un cambiamento culturale nello sport professionistico.


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