- Adottato il nuovo PANSM 2025-2030 per la salute mentale in Italia.
- Introdotta la figura dello psicologo di base nelle Case di Comunità.
- Screening nel primo trimestre per donne in fase perinatale: diagnosi precoce.
Una Rivoluzione Silenziosa
La data del 15 luglio 2025 segna un vero punto di cambiamento nel campo della salute mentale all’interno dell’Italia con l’adozione del nuovo Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale (PANSM) relativo al periodo 2025-2030. Questo piano è il risultato di una vasta sinergia tra diversi attori: professionisti, esperti del settore sanitario, istituzioni pubbliche e realtà locali che hanno lavorato insieme per formulare strategie destinate ad affrontare le sfide sempre più pressanti legate al benessere psicologico collettivo. Ci troviamo ora davanti a un contesto sociale che sta cambiando rapidamente; infatti si nota una crescente consapevolezza sull’importanza della salute mentale che trova particolare eco nelle giovani generazioni. È emblematico notare come Millennial e Zoomer abbiano avuto un ruolo fondamentale nell’eradicazione dello stigma associato alla cura della propria salute psicologica, promuovendo conversazioni aperte su argomenti precedentemente relegati nell’ambito del silenzio o considerati tabù.
I Pilastri del Piano: Un Approccio Integrato e Centrato sulla Persona
Alla base del PANSM vi sono tre principi cardine: il modello bio-psico-sociale, l’approccio One Health/One Mental Health e infine la centralità della persona. Riconoscendo i contributi significativi dei contesti sociali e ambientali nella formazione ed eventuale cura dei disturbi mentali, il modello bio-psico-sociale si discosta da approcci esclusivamente clinici per abbracciare una visione più olistica. Con riferimento ai modelli proposti dall’OMS nonché dalla Commissione Europea, l’approccio One Health/One Mental Health sintetizza le varie dimensioni della salute fisica così come psicologica, sociale e ambientale. Al centro dell’intero processo resta sempre la figura del paziente: risulta essenziale coinvolgerlo attivamente assieme a famiglie, caregiver e specialisti nel percorso terapeutico. A tal fine, viene proposta l’attivazione di dipartimenti integrati – veri hub inclusivi dedicati alla Salute Mentale – incaricati di assicurare interventi multidisciplinari, facilmente fruibili su misura delle esigenze individuali. Si ambisce quindi a costruire una rete articolata che possa unire ospedali, scuole, servizi sociali nonché gli organismi del terzo settore per garantire un’assistenza esaustiva e continua.

Lo Psicologo di Base: Un Nuovo Punto di Riferimento per la Salute Mentale
Una delle principali innovazioni apportate dal PANSM è senza dubbio l’istituzione della figura dello psicologo di base. Questo specialista si integrerà nel contesto delle Case di Comunità, collaborando in sinergia con i medici generali, gli psichiatri ed altri professionisti del settore sanitario. Il ruolo fondamentale assegnato allo psicologo consisterà nella fornitura iniziale d’assistenza psicologica: sarà incaricato infatti non solo d’intraprendere interventi brevi ma anche specificamente diretti a risolvere situazioni lievi o moderate caratterizzate da disagio emotivo, stress o fenomeni correlati al burnout. La selezione degli psicologi avverrà sulla base dell’acquisizione rigorosa delle competenze necessarie in ambito terapeutico ed una preparazione adeguata per le dinamiche territoriali; ciò assicurerà così un sostegno utile ed immediato ai cittadini richiedenti assistenza. L’emergere della funzione dello psicologo in tale contesto rappresenta pertanto una tappa cruciale nella realizzazione completa del diritto alla salute — diritto che include esplicitamente anche il benessere psichico secondo quanto stabilito dalla Costituzione italiana. Si stima fortemente che l’introduzione della figura suddetta possa avere effetti significativi nel contrastare lo stigma associato alle problematiche legate alla salute mentale; inoltre potrebbe facilitare diagnosi tempestive riguardanti i disturbi ed alleviare dunque la pressione sui servizi specialistici esistenti.
Focus su Adolescenti, Neomamme e Soggetti Vulnerabili
Il PANSM dedica particolare attenzione a specifiche fasce della popolazione considerate più vulnerabili, come gli adolescenti, le donne in fase perinatale e le persone detenute o coinvolte in procedimenti giudiziari. Per quanto riguarda gli adolescenti, il piano prevede la creazione di equipe di professionisti “di transizione” specializzate nella fase di passaggio tra infanzia ed età adulta, al fine di affrontare il significativo anticipo dell’età di insorgenza dei disturbi mentali gravi e l’aumento della loro complessità. Per le neomamme e le donne in fase perinatale, il piano prevede uno screening nel primo trimestre di gravidanza per stimare il rischio di sviluppare disturbi dell’umore e garantire una diagnosi precoce. Inoltre, il PANSM si occupa della salute mentale delle persone detenute o coinvolte in procedimenti giudiziari, prevedendo percorsi assistenziali specifici e la figura del referente forense per il collegamento con gli psichiatri del carcere e la Magistratura.
Verso un Futuro di Benessere Psicologico: Sfide e Opportunità
Il Piano di Azione Nazionale destinato alla Salute Mentale nel periodo 2025-2030 si configura come una straordinaria opportunità volta a potenziare il welfare psichico della società italiana. Nonostante ciò, è necessario sottolineare che l’effettiva realizzazione di questo progetto comporterà uno sforzo sinergico continuo tra ogni ente ed operatore interessato. È cruciale assicurarsi non solo di fornire risorse finanziarie sufficienti, ma anche di intraprendere programmi di aggiornamento permanente per gli esperti del settore, favorendo al contempo interazioni solide fra le varie strutture sanitarie e assistenziali. È esclusivamente attraverso tali misure che sarà fattibile affrontare efficacemente gli ostacoli presenti, delineando così una prospettiva futura nella quale la salute mentale venga considerata un diritto imprescindibile per ciascun individuo.
Un Passo Avanti, Ma Non Dimentichiamo l’Essenziale
Amici, questo piano è un segnale forte, un passo avanti per riconoscere l’importanza della nostra mente. Ma ricordiamoci che la salute mentale non è solo assenza di malattia, è un equilibrio, un benessere che si coltiva ogni giorno.
Una nozione base di psicologia cognitiva che possiamo applicare qui è la “ristrutturazione cognitiva”. Si tratta di imparare a identificare e modificare i pensieri negativi o distorti che influenzano le nostre emozioni e il nostro comportamento. Ad esempio, se ci sentiamo sopraffatti dallo stress, possiamo provare a mettere in discussione i nostri pensieri catastrofici e cercare alternative più realistiche e positive.
Un concetto più avanzato è quello della “teoria dell’attaccamento”. Questa teoria spiega come le nostre prime relazioni con i caregiver influenzino il nostro modo di relazionarci con gli altri e di gestire le emozioni nel corso della vita. Comprendere il nostro stile di attaccamento può aiutarci a migliorare le nostre relazioni e a sviluppare una maggiore resilienza emotiva. Meditiamo su questo aspetto: con quale frequenza ci concediamo il tempo necessario per prestare attenzione ai nostri pensieri e sentimenti? Siamo realmente consci del nostro stile di attaccamento e di come quest’ultimo modella le dinamiche delle nostre relazioni? Il percorso verso il benessere psichico richiede un impegno costante, rappresentando un’intensa ricerca interiore in grado di condurci verso un’esistenza più ricca e profonda.