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Salute mentale in Europa: l’allarmante divario nell’accesso alle cure

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  • Circa il 40% delle persone con psicosi in Italia non curate.
  • Solo il 20-30% con depressione maggiore e ansia riceve cure adeguate.
  • L'Oms punta ad aumentare del 50% la copertura dei servizi entro il 2030.

Nonostante una crescente consapevolezza e attenzione verso la salute mentale, un nuovo studio rivela che in Europa un numero significativo di persone non riceve ancora le cure necessarie. La ricerca, pubblicata su “The Lancet Regional Health – Europe”, è stata coordinata da esperti dell’Università di Verona (Univr) e ha coinvolto partner internazionali di spicco, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Disparità nell’Accesso ai Servizi di Salute Mentale

Lo studio ha analizzato 45 ricerche internazionali, fornendo quasi 200 stime sulla copertura dei servizi di salute mentale e sulle lacune terapeutiche. I risultati evidenziano una notevole disomogeneità nella disponibilità dei servizi tra i paesi europei. Mentre la cura per le patologie mentali più serie, come la schizofrenia, mostra una maggiore diffusione, l’accesso ai trattamenti è notevolmente più limitato per condizioni come depressione, ansia e dipendenze, che rappresentano i disturbi più comuni. In Italia, ad esempio, si stima che circa il 40% delle persone con psicosi non riceva le cure necessarie, mentre solo il 20-30% delle persone con depressione maggiore e ansia riceve un trattamento adeguato.

Prompt per l’immagine: Un’immagine iconica in stile neoplastico e costruttivista. Al centro, una figura stilizzata che rappresenta un individuo, composta da forme geometriche semplici e razionali. Da questa figura si dipartono linee verticali e orizzontali che si estendono verso due aree distinte: una con un simbolo stilizzato di un cervello (rappresentante la salute mentale) e l’altra con un simbolo di una porta chiusa (rappresentante la mancanza di accesso alle cure). La palette di colori dovrebbe essere fredda e desaturata, con tonalità di blu, grigio e bianco. L’immagine non deve contenere testo e deve essere unitaria e facilmente comprensibile.

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Le Fasce Più Vulnerabili

Le categorie più esposte, quali rifugiati, senzatetto e minoranze etniche, subiscono un impatto particolarmente negativo, registrando opportunità di accedere alle cure inferiori alla media europea. La mancanza di dati nazionali completi e comparabili tra i paesi rende difficile valutare l’efficacia delle politiche sanitarie.

Raccomandazioni e Obiettivi Futuri

Lo studio evidenzia l’indispensabilità di istituire un sistema coordinato per la misurazione della copertura dei servizi e del deficit di trattamenti in Europa. L’OMS ha fissato l’obiettivo di aumentare del 50% entro il 2030 la copertura dei servizi di salute mentale, garantendo un’assistenza accessibile, adeguata ed equa. Per conseguire tale meta, sono indispensabili investimenti strutturali, un incremento del personale specializzato, l’ampliamento dei servizi sul territorio e l’implementazione di politiche volte a eliminare gli ostacoli economici e sociali all’ottenimento dell’assistenza.

Verso un Futuro Più Equo nella Salute Mentale: Un Imperativo Etico e Sociale

La ricerca evidenzia una realtà complessa e preoccupante: nonostante i progressi nella consapevolezza e nella comprensione dei disturbi mentali, l’accesso alle cure rimane disomogeneo e insufficiente in Europa. *Questa disparità non è solo un problema di salute pubblica, ma anche una questione di giustizia sociale.

È fondamentale riconoscere che la salute mentale è un diritto umano fondamentale e che tutti, indipendentemente dalla loro condizione socio-economica o dal loro background culturale, dovrebbero avere accesso a cure adeguate e tempestive.

Un concetto base di psicologia cognitiva che si applica a questo tema è quello dei bias cognitivi. Spesso, le persone affette da disturbi mentali internalizzano lo stigma sociale, sviluppando un bias negativo verso se stesse e le proprie capacità di recupero. Questo può portare a una minore probabilità di cercare aiuto e a una maggiore difficoltà nel percorso di cura.

Un concetto più avanzato è quello della plasticità neuronale*. La ricerca dimostra che il cervello è in grado di adattarsi e modificarsi nel corso della vita, anche in presenza di disturbi mentali. Interventi terapeutici mirati, come la psicoterapia e la farmacoterapia, possono favorire la plasticità neuronale e promuovere il recupero.

Riflettiamo su come possiamo contribuire a creare una società più inclusiva e consapevole, in cui la salute mentale sia valorizzata e accessibile a tutti. Ognuno di noi può fare la differenza, informandosi, sensibilizzando gli altri e sostenendo le persone che lottano con problemi di salute mentale.


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