- Tragico incidente ad Asiago alle 03:20 del 19 ottobre 2025: 3 giovani vite spezzate.
- Otto Pasini, 21 anni, sopravvissuto, ha cercato aiuto dopo l'impatto della Peugeot 207.
- Riccardo Gemo, si era classificato tredicesimo al test di ammissione a fisioterapia.
Giovani Vite Spezzate
Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 2025, una tragedia ha scosso la comunità veneta. Un incidente automobilistico avvenuto ad Asiago, precisamente alle 03:20, ha causato la perdita di tre giovani vite: Nicola Xausa, Pietro Pisapia e Riccardo Gemo, tutti ventenni. L’auto su cui viaggiavano, una Peugeot 207, si è schiantata contro una fontana a ridosso di una rotatoria nei pressi del parco Millepini. L’impatto è stato devastante, lasciando solo due sopravvissuti: Otto Pasini e Mirko, quest’ultimo in stato di shock. La velocità elevata sembra essere stata una concausa determinante nell’incidente.
Il Racconto del Sopravvissuto: Otto Pasini
Otto Pasini, 21 anni, di Giavera del Montello, è uno dei due sopravvissuti alla tragedia. Studente e atleta dell’Unione Operaia Escursionisti Italiani di Treviso, nonché maestro di sci, Otto ha fornito la sua versione dei fatti ai carabinieri. Ha dichiarato di essersi allontanato dal luogo dell’incidente non per fuggire, ma per cercare aiuto. Dopo l’impatto, Otto, che sedeva sul sedile del passeggero con la cintura allacciata, ha tentato invano di chiamare i suoi amici. Strisciando fuori dall’abitacolo capovolto, ha cercato il cellulare per allertare i soccorsi. Non riuscendoci, si è diretto verso la strada, dove è riuscito a fermare un automobilista di passaggio. I soccorsi sono giunti tempestivamente, ma per Nicola, Pietro e Riccardo non c’era più nulla da fare. Otto è attualmente ricoverato in ospedale e si prevede che avrà bisogno di supporto psicologico per superare il trauma subito.
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Le Vite Interrotte: Nicola, Pietro e Riccardo
La tragedia ha colpito profondamente le comunità di origine dei tre giovani. Pietro Pisapia, nato nel 2004 e residente a Lusiana Conco, avrebbe compiuto 21 anni il 16 dicembre. Diplomato all’Ipsia “Mario Rigoni Stern” di Asiago, lavorava come barman presso la pizzeria-enoteca “da Maino” nel suo paese. Riccardo Gemo, originario di Creazzo, avrebbe compiuto 20 anni il 7 dicembre. Studente di Fisioterapia, aveva superato il test di ammissione classificandosi tredicesimo. Riccardo era anche un appassionato di sci alpino e maestro di sci. Nicola Xausa, coetaneo di Riccardo, condivideva con lui la passione per lo sci e il percorso scolastico nel settore turistico. La loro giovane età e i loro sogni spezzati hanno suscitato un’ondata di dolore e cordoglio.

Il Peso del Trauma e la Ricerca di un Senso
La tragedia di Asiago solleva interrogativi profondi sul tema del trauma e della salute mentale. Otto Pasini, il sopravvissuto, dovrà affrontare un percorso difficile per elaborare il lutto e superare il senso di colpa del sopravvissuto. La sua testimonianza, lucida e dettagliata, evidenzia la sua prontezza di riflessi e il suo desiderio di aiutare gli amici. Tuttavia, il peso di aver assistito alla morte dei suoi compagni di viaggio lo accompagnerà per sempre. La comunità scientifica sottolinea l’importanza di un supporto psicologico adeguato per le persone che hanno subito traumi simili. La capacità di elaborare l’esperienza traumatica e di ricostruire un senso di normalità è fondamentale per prevenire lo sviluppo di disturbi mentali a lungo termine.
Riflessioni sulla Resilienza e la Ricerca di Significato
Amici, la tragedia di Asiago ci pone di fronte alla fragilità della vita e alla necessità di coltivare la resilienza. La resilienza, in psicologia cognitiva, è la capacità di affrontare e superare eventi traumatici, trasformando le difficoltà in opportunità di crescita personale. È un processo dinamico che coinvolge risorse interne ed esterne all’individuo.
Un concetto più avanzato, legato alla psicologia comportamentale, è quello di “accettazione radicale”. Non si tratta di rassegnazione, ma di un processo attivo di riconoscimento e accettazione della realtà, anche quando è dolorosa. Questo permette di concentrare le energie sul presente e di costruire un futuro significativo, nonostante le ferite del passato.
Riflettiamo su come possiamo coltivare la resilienza nelle nostre vite e come possiamo sostenere chi ha subito traumi. La compassione, l’empatia e la capacità di ascolto sono strumenti preziosi per aiutare gli altri a superare le difficoltà e a ritrovare un senso di speranza.