Neuroscienze e clinica: sfrutta le nuove scoperte per la cura mentale

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  • Il seminario del 29 maggio 2025 esplorerà l'interconnessione tra neuroscienze e clinica.
  • Focus su plasticità sinaptica e tecniche di neuroimaging in ambito clinico.
  • Studenti SFU possono acquisire crediti tirocinio triennale da settembre/ottobre 2025.

Il 29 maggio 2025, l’Ateneo Sigmund Freud (SFU) di Milano ospiterà il seminario “Neuroscienze e pratica clinica: punti di incontro”. L’evento, previsto per le 9:30, rappresenta un’occasione di confronto tra neuroscienze, psicologia clinica e psichiatria, discipline sempre più interconnesse tra loro. Nel contesto attuale, in cui la comprensione della mente umana richiede un approccio multidisciplinare, questo incontro risulta essenziale per arricchire la pratica clinica con le nuove prospettive offerte dalle neuroscienze. Queste ultime, infatti, forniscono strumenti innovativi per interpretare i meccanismi cerebrali alla base del comportamento, supportando la clinica nell’analisi della complessità individuale e relazionale. Parallelamente, l’esperienza clinica, focalizzata sulla peculiarità del singolo e sulla sua storia personale, fornisce un contesto imprescindibile per interpretare i dati scientifici, scongiurando il pericolo di una visione eccessivamente semplicistica della persona.

Focus su plasticità sinaptica e neuroimaging

Durante il seminario, un’attenzione particolare sarà riservata alla plasticità sinaptica, considerata un elemento cardine dei processi di trasformazione, apprendimento e adattamento. Verranno inoltre esaminate nel dettaglio le tecniche di neuroimaging e il loro impiego in ambito clinico, che consentono di analizzare l’attività cerebrale con crescente precisione. Questi due settori offrono interessanti suggestioni per riconsiderare il ruolo dell’esperienza, compresa quella terapeutica, nei processi di mutamento della persona.

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I protagonisti del seminario

Il seminario vedrà la partecipazione di figure di spicco nel campo delle neuroscienze e della clinica, tra cui:

La Prof.ssa Cristina Alberini (New York University), neuroscienziata di fama internazionale specializzata nello studio della memoria e dell’apprendimento. Le sue ricerche sui meccanismi molecolari che governano la costituzione dei ricordi esercitano notevoli effetti sulla salute mentale.
Il Prof. Paolo Brambilla (Università degli Studi di Milano), psichiatra e direttore dell’Unità di Psichiatria al Policlinico di Milano. Le sue indagini si concentrano sui legami tra cervello e disturbi mentali, utilizzando tecnologie avanzate di visualizzazione cerebrale.
Il Prof. Antonio Malgaroli (Università Vita-Salute San Raffaele), fisiologo e pioniere negli studi sulla plasticità sinaptica. La sua attività ha reso possibile una più ampia comprensione dei processi neurobiologici che sottendono memoria e apprendimento. Il Prof. Mattia Ferro (Sigmund Freud University di Milano), esperto di trasmissione sinaptica e neuroscienze cognitive, Vicedirettore del Corso di Laurea in Psicologia.
La Prof.ssa Sandra Sassaroli (Sigmund Freud University di Milano), psichiatra, psicoterapeuta e figura di riferimento nella terapia cognitivo-comportamentale.
Il seminario sarà strutturato in due momenti: una sessione mattutina con lezioni frontali tenute dagli ospiti e una tavola rotonda pomeridiana per favorire il dialogo e il confronto tra approcci e prospettive diverse.

Verso una cura integrata: rigore scientifico e dimensione umana

“Neuroscienze e pratica clinica: punti di incontro” si configura come uno spazio aperto di scambio tra studenti, clinici e ricercatori, al fine di elaborare una concezione della cura sempre più olistica, in grado di combinare il rigore scientifico con l’attenzione alla sfera umana. L’evento è aperto a tutti su registrazione e si svolgerà presso la Sigmund Freud University di Milano, in Ripa di Porta Ticinese 77, con possibilità di partecipare anche online. L’accesso è gratuito previa registrazione, e si terrà alla Sigmund Freud University di Milano, in Ripa di Porta Ticinese 77, con opzione di partecipazione virtuale. Per gli studenti della SFU, la partecipazione al seminario offre l’opportunità di acquisire crediti di tirocinio triennale utili per la tesi di laurea a partire da settembre/ottobre 2025.

Oltre la superficie: la resilienza del cervello e la speranza nella cura

Il seminario del 29 maggio 2025 rappresenta un’occasione imperdibile per addentrarsi in un campo affascinante e in continua evoluzione: quello dell’interconnessione tra neuroscienze e pratica clinica. Ma cosa significa, in termini concreti, questa sinergia? Significa comprendere che il cervello umano non è una macchina statica, ma un organo incredibilmente plastico, capace di adattarsi, di apprendere e di rigenerarsi anche di fronte a traumi e difficoltà. La plasticità sinaptica, uno dei temi centrali del seminario, è la prova tangibile di questa resilienza.

Immagina le sinapsi, le connessioni tra i neuroni, come dei sentieri in un bosco. Alcuni sentieri sono ben battuti, percorsi frequentemente, mentre altri sono quasi invisibili, raramente utilizzati. Le esperienze che viviamo, le emozioni che proviamo, i pensieri che coltiviamo, rafforzano o indeboliscono questi sentieri. La terapia, in questo senso, può essere vista come un’esplorazione di nuovi sentieri, un invito a percorrere strade meno battute, a creare nuove connessioni, a rimodellare il paesaggio interiore.*

Una nozione base di psicologia cognitiva ci insegna che i nostri pensieri influenzano le nostre emozioni e i nostri comportamenti. Una nozione avanzata ci rivela che, attraverso la terapia e altre forme di intervento, possiamo attivamente modificare i nostri schemi di pensiero e, di conseguenza, la nostra esperienza del mondo.

Questo seminario, quindi, non è solo un’occasione per acquisire nuove conoscenze, ma anche un invito alla speranza, alla consapevolezza che il cambiamento è possibile, che la cura è un percorso di scoperta e di trasformazione, che il cervello umano è un alleato potente in questo viaggio. Riflettiamo su come le scoperte neuroscientifiche possano illuminare il nostro approccio alla salute mentale e al benessere emotivo, aprendo nuove prospettive per una vita più piena e significativa.


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