- A mantova, 305 pazienti con trauma maggiore nel 2025.
- Malattie professionali aumentate del 27,9% nel primo semestre.
- Incremento del 145% delle malattie professionali tra le donne.
Il sistema sanitario mantovano si trova a fronteggiare un aumento significativo dei casi di trauma maggiore, con 305 pazienti trasportati all’ospedale Poma nei primi otto mesi del 2025, superando il volume di attività di tutti i Centri Trauma di Zona (CTZ) della Lombardia orientale dotati di neurochirurgia. Questo dato allarmante, emerso durante un vertice tra l’Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza (AREU) e l’ASST di Mantova, evidenzia la necessità di un potenziamento delle risorse e delle strategie di gestione dell’emergenza-urgenza. L’incremento degli incidenti e degli infortuni, combinato con la crescente incidenza di malattie professionali, pone una sfida complessa per il sistema sanitario locale.
La risposta a questa emergenza passa attraverso il rafforzamento del trauma team, un gruppo multidisciplinare di professionisti sanitari addestrati a fornire cure immediate e stabilizzare pazienti in condizioni critiche. L’efficacia di questo team è cruciale per ridurre il rischio clinico e migliorare gli esiti dei pazienti traumatizzati. Parallelamente, si sta lavorando per risolvere le criticità logistiche, come la collocazione della pista per l’elisoccorso, in attesa della realizzazione del nuovo blocco E dell’ospedale. Una soluzione provvisoria è stata individuata a Dosso del Corso, in una zona strategicamente vicina all’Asse Sud, per garantire un rapido trasferimento dei pazienti in ospedale.
Formazione e Simulazione: La Chiave per un Team Efficace
La gestione ottimale dei traumi maggiori richiede non solo risorse adeguate, ma anche una formazione continua e mirata del personale sanitario. A tal fine, l’ASST di Mantova ha ripreso, dopo una pausa dovuta alla pandemia, i corsi di formazione sulla gestione del trauma team presso il centro di simulazione AREU di Milano. Questi corsi, iniziati nel 2016 e inseriti nel Piano annuale di risk management, mirano a migliorare il lavoro di squadra, ridurre gli errori e il rischio clinico. Attraverso la simulazione di scenari realistici, i partecipanti – medici, tecnici, infermieri e ostetriche – hanno l’opportunità di affinare le loro competenze non tecniche (NTS), come la comunicazione efficace, la leadership e la capacità di supportarsi a vicenda.
Gli scenari simulati, basati su eventi avversi realmente accaduti, includono casi complessi come donne gravide coinvolte in incidenti stradali con ferite profonde e giovani ciclisti con traumi cranici e fratture multiple. L’utilizzo di manichini interattivi, in grado di riprodurre fedelmente le funzioni vitali, consente ai partecipanti di immergersi completamente nella situazione di emergenza e di sperimentare le dinamiche della comunicazione e del lavoro di gruppo. La formazione è preceduta da un meticoloso lavoro di squadra, che coinvolge diversi professionisti nella stesura del programma, nell’individuazione dei partecipanti e nella preparazione dei casi. L’obiettivo finale è quello di aumentare la qualità dell’assistenza erogata al paziente, imparando dagli errori e migliorando la collaborazione tra i diversi reparti coinvolti.

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L’Ombra degli Infortuni e delle Malattie Professionali
Parallelamente all’aumento dei traumi maggiori, la provincia di Mantova registra un quadro contrastante sul fronte della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Se da un lato si riscontra una contrazione generale degli incidenti, dall’altro si assiste a una crescita allarmante del numero di patologie legate all’attività lavorativa. Nel primo semestre del 2025, le denunce di infortunio sono diminuite del 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma le malattie professionali sono aumentate del 27,9%. Tale impennata è particolarmente rilevante tra le donne, con un incremento delle segnalazioni pari al 145%, riflettendo la loro maggiore presenza in ambiti lavorativi logoranti come l’assistenza sociosanitaria, il terziario, la logistica e l’industria alimentare. Questi dati sottolineano l’urgenza di *rilanciare strategie operative e protocolli specifici per il rafforzamento della sicurezza sul lavoro*, estendendone l’applicazione a ogni comparto produttivo. Inoltre, è fondamentale investire nella formazione per la sicurezza e utilizzare le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, per prevenire e mitigare i rischi.
I comparti più colpiti restano l’industria alimentare, la metalmeccanica, l’edilizia e i servizi alla persona. Le patologie più frequenti includono disturbi muscolo-scheletrici, causati da mansioni ripetitive e posture scorrette, ma non mancano casi gravi legati all’esposizione a agenti chimici e amianto. Questi dati evidenziano la necessità di rilanciare protocolli mirati e operativi per il potenziamento della sicurezza sul lavoro, estendendoli a tutti i settori produttivi. Inoltre, è fondamentale investire nella formazione per la sicurezza e utilizzare le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, per prevenire e mitigare i rischi.
Verso un Sistema Integrato di Emergenza-Urgenza
La sfida di fronte al sistema sanitario mantovano è quella di creare un sistema integrato di emergenza-urgenza, in grado di rispondere efficacemente sia all’aumento dei traumi maggiori che alla crescente incidenza di infortuni e malattie professionali. Questo richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolga tutti gli attori del sistema sanitario, dalle istituzioni alle aziende, dai professionisti sanitari ai lavoratori. È necessario investire in risorse umane e tecnologiche, migliorare la formazione e la comunicazione, e promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro. Solo così sarà possibile garantire un’assistenza di qualità ai pazienti traumatizzati e proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori.
L’obiettivo finale è quello di creare un sistema sanitario resiliente, in grado di adattarsi alle nuove sfide e di garantire un’assistenza tempestiva ed efficace a tutti i cittadini. Questo richiede un impegno costante e una visione strategica, che tenga conto delle specificità del territorio e delle esigenze della popolazione. La collaborazione tra le diverse istituzioni e la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti sono fondamentali per raggiungere questo obiettivo.
Resilienza e Adattamento: La Psicologia Dietro la Risposta all’Emergenza
Amici lettori, di fronte a queste sfide, è fondamentale comprendere il ruolo della resilienza e dell’adattamento, concetti chiave della psicologia cognitiva. La resilienza, in termini psicologici, è la capacità di un individuo o di un sistema di affrontare e superare eventi traumatici o stressanti. Nel contesto di un trauma maggiore, la resilienza si manifesta nella capacità del paziente di recuperare fisicamente e psicologicamente, ma anche nella capacità del team medico di gestire la situazione con efficacia e di apprendere dall’esperienza.
Un concetto più avanzato è quello di crescita post-traumatica, che va oltre la semplice resilienza e implica un cambiamento positivo a seguito di un’esperienza traumatica. Questo può manifestarsi in una maggiore consapevolezza di sé, in un rafforzamento delle relazioni interpersonali, in una nuova apprezzamento della vita o in un cambiamento dei valori personali. Riflettiamo su come possiamo coltivare la resilienza e promuovere la crescita post-traumatica, sia a livello individuale che collettivo, per affrontare al meglio le sfide che ci attendono.