- Omicidio Borrelli: Nuova testimonianza nel 2023 riapre il caso, ma il dna non combacia.
- Genova capitale dei crimini irrisolti, come il "delitto della focaccia" nel 2023.
- Soccorritori a rischio PTSD secondario e burnout per esposizione a traumi.
- ASL 1 Liguria offre supporto psicologico con orari estesi fino alle 20:00.
- L'incertezza dei crimini irrisolti genera una "perdita ambigua" nella comunità.
Il panorama della cronaca nera, in particolare quello dei crimini insoluti, continua a proiettare un’ombra persistente sulla psiche collettiva e individuale, delineando scenari di disagio che trascendono la mera sfera giudiziaria. In Liguria, e specificamente nella provincia di Imperia, questa realtà si manifesta con una peculiarità allarmante: nonostante gli sforzi investigativi e le risorse impiegate, numerosi casi di violenza efferata rimangono avvolti nel mistero, con i loro responsabili ancora ignoti e indisturbati. Un esempio emblematico è l’omicidio di Maria Luigia Borrelli, infermiera di giorno e prostituta di notte, brutalmente uccisa a Genova il 5 settembre 1995. Questo “delitto del trapano”, come è stato tristemente etichettato, rappresenta uno dei “cold case” più enigmatici e dolorosi della Liguria. Nonostante il trascorrere di quasi trent’anni, le indagini hanno recentemente ricevuto un impulso inatteso. Nel luglio 2023, una nuova testimonianza ha riaperto il fascicolo, indicando un medico, ormai deceduto, come possibile sospettato. Tuttavia, i nuovi test del DNA condotti sui suoi discendenti hanno dato esito negativo, chiudendo questa pista ma non spegnendo la speranza. La polizia scientifica, infatti, sta ora analizzando nuovi campioni estratti dal trapano, l’arma del delitto, utilizzando marcatori più completi. Parallelamente, è stata disposta una perizia psicologica sulla vittima, basata sulle testimonianze di conoscenti e sulla sua storia clinica, nel tentativo di ricostruire un profilo che possa offrire nuove chiavi di lettura.
Imperia, sebbene non direttamente il luogo dell’omicidio Borrelli, è parte di un contesto regionale in cui i crimini irrisolti hanno un peso significativo. La Liguria, come evidenziato da un’analisi del 2023, ha vissuto un’epopea criminale che va oltre le figure tristemente note come Donato Bilancia. Genova, in particolare, è stata definita una delle capitali italiane degli omicidi insoluti, con vicende che si sono susseguite negli anni, lasciando dietro di sé un senso di impotenza e ingiustizia. Tra gli altri casi irrisolti vi sono l’omicidio di Veronica Mair, conosciuto anche come il “delitto della focaccia”, avvenuto nel 2023, e quello di Nada Cella, per il quale le indagini sono state recentemente riaperte grazie a nuovi sospetti [Rai News]. Questi episodi, spesso isolati e senza un filo comune apparente, vedono i loro artefici camminare ancora liberamente, indisturbati tra la gente comune. L’eco di questi crimini non si spegne con il tempo; al contrario, continua ad alimentare un senso di vulnerabilità e insicurezza nella popolazione. Le vittime di queste violenze, spesso donne, subiscono una doppia ingiustizia: quella della loro morte violenta e quella di non aver mai ricevuto giustizia, con i loro carnefici mai identificati né puniti. L’attenzione sui “cold case” attraverso sezioni investigative dedicate e la riaccensione mediatica di questi drammi, come nel caso Borrelli, è un tentativo cruciale non solo di riaprire le indagini, ma anche di mantenere viva la memoria e la richiesta di giustizia per queste vittime e le loro famiglie.
L’impatto psicologico sui soccorritori di Imperia
L’intervento dei soccorritori – siano essi forze dell’ordine o figure professionali della salute – nei contesti di crimini gravi o omicidi espone questi individui a traumi estremamente complessi e intensi. In qualità di esperti nel proprio campo, sono chiamati ad operare non solo nell’assistenza ai feriti o nelle investigazioni necessarie, ma devono anche confrontarsi con gli effetti tangibili della brutalità umana. Tuttavia, tale esposizione porta con sé considerevoli oneri dal punto di vista psicologico: studi hanno confermato che la ripetuta esperienza di eventi traumatici può contribuire all’insorgenza del disturbo da stress post-traumatico secondario (PTSD secondario) così come al fenomeno del burnout professionale. Il PTSD secondario è identificabile con il termine trauma vicario ed include una serie di manifestazioni cliniche quali flashback, incubi ricorrenti, oltre a stati ansiogeni elevati; inoltre ci sono insonnie marcate associabili al ritiro dalla vita sociale – esperienze simili ai percorsi traumatici attraversati dalle vere vittime degli eventi osservati dagli operatori stessi. Viceversa, il burnout emerge attraverso un significativo esaurimento sia fisico sia emotivo, accompagnato da una certa dose di cinismo professionale nonché dalla diminuzione delle capacità lavorative proposte dagli operatori coinvolti nella gestione dei casi critici.
Nella provincia di Imperia, come nel resto della Liguria, la presenza di “cold case” e di violenze irrisolte non fa che esacerbare questa situazione. I soccorritori che hanno operato in quei contesti, e che magari ancora oggi attendono una risoluzione, vivono con il peso di interrogativi irrisolti e il senso di un’ingiustizia incompiuta. Questo senso di frustrazione può aggravare il carico psicologico già elevato. Si aggiunga a ciò la peculiarità di Imperia e della Liguria, un territorio con una storia di criminalità complessa, che ha visto susseguirsi vicende drammatiche e spesso senza un colpevole. I presidi sanitari e di emergenza sul territorio imperiese, come l’ospedale di Bordighera, il Palasalute di Imperia, e i Centri di Salute Mentale (CSM) dislocati anche a Sanremo e Ventimiglia, sono cruciali nel fornire supporto. L’ASL 1 Liguria offre servizi di psicoterapia di sostegno e colloqui psicologici clinici e di ascolto. In Liguria, l’Ordine degli Psicologi ha messo in evidenza la presenza del supporto psicologico su tutto il territorio dei vari distretti. Questo servizio è accessibile dal lunedì al venerdì con orari estesi dalle ore 8 fino alle ore 20, mentre nel fine settimana è disponibile il sabato dalle ore 8 alle ore 13. Non meno importante è l’apporto della Croce Rossa Italiana: essa si avvale dell’opera di un’équipe qualificata formata da professionisti della psiche per offrire un supporto psicologico senza costi per gli utenti. Anche la LILT Imperia-Sanremo svolge un ruolo fondamentale, fornendo assistenza ai pazienti oncologici assieme a informazioni utili riguardanti le risorse disponibili sul piano sanitario e sociale, comprensive anche del sostegno burocratico o psicologico. Inoltre, altri enti locali, quali il Centro di Salute Mentale situato a Sanremo, insieme ad altre istituzioni dedicate alla salute mentale, rappresentano pilastri importantissimi per assicurare una forma continua ed appropriata di supporto a soccorritori ed abitanti delle varie comunità coinvolte. [ASL 1 Liguria].
- È confortante vedere che, nonostante il tempo, l'attenzione rimane alta... 👍...
- Trovo inquietante come questi casi irrisolti creino un'ombra di paura... 😔...
- E se guardassimo oltre l'atto criminale, al contesto sociale che lo ha permesso...? 🤔...
L’impatto sulla comunità e la necessità di supporto psicologico a Imperia
L’effetto di crimini violenti irrisolti si estende ben oltre le vittime dirette e i soccorritori, permeando profondamente il tessuto sociale e psicologico di una comunità. Quando un omicidio rimane senza un colpevole, si diffonde un senso generalizzato di insicurezza e vulnerabilità. La percezione che un individuo violento sia ancora in libertà tra i cittadini può generare ansia, paura e sfiducia nelle istituzioni e nel sistema giudiziario. Le dinamiche sociali possono alterarsi, con un aumento della diffidenza tra le persone e una tendenza all’isolamento. La comunità di Imperia, inserita in un contesto ligure segnato da numerosi “cold case”, non è immune a questi effetti. L’eco di tragedie come quella di Maria Luigia Borrelli, anche se geograficamente distante, o altri crimini irrisolti nella regione, alimenta una narrazione collettiva di pericolo latente.
Di fronte a questi meccanismi di difesa e alle reazioni di paura e ansia, è fondamentale che la comunità abbia accesso a un adeguato supporto psicologico. La psicologia dell’emergenza, la criminologia e la sociologia offrono chiavi di lettura per comprendere le dinamiche individuali e collettive innescate da tali eventi. Gli esperti in questi campi possono aiutare a decifrare le risposte psicologiche, come il ritiro sociale, l’ipervigilanza collettiva, la tendenza a ricercare spiegazioni rassicuranti (anche se infondate) e la rielaborazione del trauma a livello comunitario. A Imperia, esistono diverse risorse a cui la cittadinanza può rivolgersi. Oltre ai servizi della ASL 1 Liguria e della Croce Rossa, istituzioni come la Fondazione ISAH ONLUS offrono un servizio psicologico rivolto a varie fasce della popolazione.
Servizi di supporto psicologico
Servizio | Location | Contatti |
---|---|---|
ASL 1 Liguria | Imperia | Tel: 0183 537 602 |
Fondazione ISAH ONLUS | Imperia | Visita il sito |
Croce Rossa Italiana | Imperia | Tel: 0183 297646 |
Centro di Salute Mentale | Sanremo | Tel: 0184 536733 |
Psicologi specializzati in Trauma | Imperia | Visita il sito |
Questi servizi sono essenziali non solo per la comunità ma anche per i soccorritori stessi, che necessitano di strumenti adeguati per elaborare le esperienze traumatiche e prevenire il deterioramento della loro salute mentale. La mancanza di risoluzione in molti casi di cronaca nera può generare un circolo vizioso di riattivazione traumatica ogni volta che un “cold case” viene ripreso dai media o dalle indagini, rendendo il supporto psicologico continuo e strutturato una priorità irrinunciabile per queste figure professionali.
L’impatto sulla comunità e la necessità di supporto psicologico a Imperia
L’effetto di crimini violenti irrisolti si estende ben oltre le vittime dirette e i soccorritori, permeando profondamente il tessuto sociale e psicologico di una comunità. Quando un omicidio rimane senza un colpevole, si diffonde un senso generalizzato di insicurezza e vulnerabilità. La percezione che un individuo violento sia ancora in libertà tra i cittadini può generare ansia, paura e sfiducia nelle istituzioni e nel sistema giudiziario. Le dinamiche sociali possono alterarsi, con un aumento della diffidenza tra le persone e una tendenza all’isolamento. La comunità di Imperia, inserita in un contesto ligure segnato da numerosi “cold case”, non è immune a questi effetti. L’eco di tragedie come quella di Maria Luigia Borrelli, anche se geograficamente distante, o altri crimini irrisolti nella regione, alimenta una narrazione collettiva di pericolo latente.
Di fronte a questi meccanismi di difesa e alle reazioni di paura e ansia, è fondamentale che la comunità abbia accesso a un adeguato supporto psicologico. Quando si parla di situazioni critiche o traumatiche, è fondamentale considerare gli approcci forniti da discipline come psicologia dell’emergenza, criminologia e sociologia; queste scienze offrono importanti strumenti interpretativi per analizzare le reazioni sia personali che sociali provocate dall’accaduto. Gli specialisti in questi settori hanno l’opportunità unica di indagare le modalità con cui gli individui reagiscono psicologicamente: manifestazioni quali il ritiro sociale, un’aumentata ipervigilanza nella comunità oppure una tendenza a cercare spiegazioni consolatorie – anche quando infondate – fino alla rielaborazione collettiva del trauma stesso. Nella città di Imperia esistono numerose opportunità alle quali i residenti possono ricorrere per ottenere supporto. In aggiunta ai servizi messi a disposizione dalla ASL 1 Liguria e dalla Croce Rossa Italiana, organizzazioni come la Fondazione ISAH ONLUS propongono interventi psicologici accessibili all’intera popolazione. Ulteriormente degne di nota sono metodologie emergenti come l’EMDR, caratterizzate dal loro potenziale efficace nel trattamento delle esperienze traumatiche; queste innovazioni consentono ai servizi dedicati alla salute mentale una preparazione più adeguata nell’affrontare problematiche simili. [EMDR Italia].
La consapevolezza e la forza collettiva: un percorso verso la resilienza a Imperia
Davanti alla preoccupante persistenza di crimini irrisolti, il primo passo verso il recupero e la resilienza sia personale sia collettiva risiede nella comprensione dell’impatto psicologico che tali eventi esercitano. È fondamentale nel contesto della psicologia cognitiva e comportamentale contemporanea riconoscere come l’esposizione diretta o indiretta a traumi possa influenzare in modo profondo il benessere mentale degli individui. Considerando in particolare i soccorritori esposti quotidianamente a manifestazioni di violenza intensa, diventa essenziale identificare i segnali legati al disturbo da stress post-traumatico secondario o al burnout. Ciò non rappresenta affatto una forma di vulnerabilità; piuttosto si tratta di una reazione normale dell’organismo nei confronti di situazioni straordinarie. Trascurare queste avvisaglie potrebbe condurre a un abbassamento marcato sia della qualità dell’esistenza quotidiana sia delle performance professionali.
La medicina orientata alla salute mentale oggi propone strumenti efficaci per offrire supporto: dalla terapia cognitivo-comportamentale, utile per ristrutturare schemi mentali disfunzionali associati all’evento traumatico, fino all’utilizzo innovativo dell’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari), tecnica capace di gestire le memorie traumatiche con particolare efficacia. [EMDR Italia].
Per la comunità di Imperia, e per tutte le realtà che convivono con l’ombra dei crimini irrisolti, la psicologia avanzata ci insegna che non è solo l’evento traumatico in sé a pesare, ma anche l’incertezza e la mancanza di chiusura. Questa condizione di “perdita ambigua” (ambiguous loss), un concetto avanzato in psicologia, descrive la difficoltà di elaborare un lutto o un trauma quando mancano risposte chiare o i corpi delle vittime non sono stati ritrovati, o, come in questo caso, i colpevoli rimangono sconosciuti. Tale ambiguità impedisce una piena elaborazione del lutto e può mantenere la comunità in uno stato di allerta e impotenza prolungato.
La riflessione personale che si impone è quanto sia facile, nel nostro quotidiano, dimenticare che dietro le notizie di cronaca nera si celano drammi umani profondi e un impatto psicologico che transcende il tempo. Non è solo questione di giustizia legale, ma anche di giustizia emotiva e di necessità di ricostruzione della fiducia e della sicurezza. È un monito a non abbassare la guardia sull’importanza del supporto psicologico, non solo per chi è direttamente coinvolto, ma per l’intera comunità. Ci invita a interrogarci: siamo sufficientemente attenti alle ferite invisibili che si aprono quando la violenza colpisce e rimane impunita? E, soprattutto, siamo disposti a sostenere quelle reti di supporto che, silenziosamente, lavorano per ricucire questi strappi nel tessuto sociale? La risposta a queste domande definisce non solo la nostra capacità di affrontare il dolore, ma anche la profondità della nostra umanità.
- Burnout: stato di esaurimento fisico e mentale causato da stress lavorativo prolungato.
- PTSD (Disturbo Post-Traumatico da Stress): disturbo psicologico che può svilupparsi dopo aver vissuto un evento traumatico.
- EMDR: acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, una terapia volta a rielaborare i traumi.
- Perdita ambigua: si tratta di una circostanza in cui non c’è un chiaro e distintivo segnale di lutto, il che rende il processo di gestione del dolore particolarmente complesso.