- Il Festival Ro. Mens, alla sua quarta edizione, si terrà dall'1 al 7 ottobre 2025.
- Un italiano su cinque soffre di disturbi legati ad ansia e depressione.
- Fotograf@Mens espone le opere finaliste alla Galleria Nazionale dall'1 al 15 ottobre 2025.
Ro. Mens: Un festival per la salute mentale che sfida i pregiudizi
Il Festival della Salute Mentale Ro. Mens si conferma un appuntamento cruciale nel panorama delle iniziative dedicate alla consapevolezza e all’inclusione sociale, ponendo l’attenzione su tematiche spesso marginalizzate e avvolte dal pregiudizio. Giunto alla sua quarta edizione, il festival, organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2 in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, si terrà quest’anno dall’1 al 7 ottobre 2025. L’evento mira a creare un terreno fertile per il dialogo e la riflessione, agendo come un potente strumento di promozione sanitaria.
Data: 1-7 Ottobre 2025
Organizzazione: Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2 e Assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale
Obiettivo: Stimolare l’attenzione sulla salute mentale e combattere il pregiudizio

L’obiettivo primario è quello di stimolare un interesse e un’attenzione diffusi sulla salute mentale, contribuendo in modo significativo a smantellare lo stigma e le percezioni errate che troppo spesso circondano questi temi. La partnership con istituzioni di rilievo come il Ministero della Cultura e la RAI, già patrocinatori delle precedenti edizioni e in fase di definizione per il 2025, sottolinea l’importanza e la risonanza dell’iniziativa a livello nazionale.
La scelta di ampliare la discussione attraverso diverse espressioni artistiche, come la fotografia e la musica, rende il festival accessibile e coinvolgente per un pubblico eterogeneo, permettendo approcci multipli e sfaccettati alla complessità della mente umana.
L’attore Lillo, testimonial d’eccezione, contribuisce a dare visibilità e un volto riconoscibile al Festival, invitando il pubblico a partecipare attivamente ai concorsi e a farsi partecipe di un cambiamento culturale necessario. La presenza di questa iniziativa sottolinea quanto sia cruciale comprendere che la salute mentale, in quanto problema universale, meriti un dialogo aperto: questo costituisce il primo step verso un benessere sia personale sia collettivo.
Di conseguenza, ciò che offre il Festival Ro. Mens va oltre l’ordinaria sequenza di eventi; esso rappresenta in realtà un autentico movimento culturale inteso a trasformare profondamente come si discute della salute mentale. Si cerca così di promuovere una comunità maggiormente accogliente e priva di pregiudizi. L’ampiezza delle sue attività e i suoi ambiziosi obiettivi evidenziano quanto crescente sia la consapevolezza riguardo alla necessità di trattare la questione della salute mentale, equiparandola alle malattie fisiche nella loro gravità; ciò permette finalmente di riconoscerne gli effetti significativi non solo sulla vita individuale ma anche sull’intero contesto sociale nel quale viviamo.
- Che bello vedere l'arte usata per sensibilizzare sulla salute mentale!👏......
- Trovo limitante ridurre la complessità della salute mentale a... 🤔...
- E se invece di 'abbattere i pregiudizi' provassimo a... 💡...
Fotograf@Mens: Uno sguardo sull’anima attraverso l’obiettivo
Nel cuore delle iniziative del Festival Ro. Mens, emerge con forza il concorso “Fotograf@Mens – La salute mentale oggi”, un’opportunità unica per esplorare le profonde connessioni tra immagine e percezione della salute mentale. Questo concorso fotografico, che invita a presentare opere inedite focalizzate su tematiche di inclusione sociale e pregiudizio in salute mentale, rappresenta un veicolo straordinario per la psicologia cognitiva e comportamentale.
La fotografia, infatti, agisce come un potente stimolo visivo capace di evocare risposte emotive e cognitive immediate. Le immagini selezionate non sono semplici rappresentazioni, ma veri e propri catalizzatori di riflessione, capaci di sfidare le narrazioni preesistenti riguardo alla malattia mentale. Attraverso l’obiettivo, i partecipanti sono invitati a catturare la complessità dell’esperienza umana, dando voce a storie spesso inascoltate e a prospettive solitamente ignorate.
- Un italiano su cinque soffre di disturbi legati all’ansia e alla depressione.
- Studi hanno dimostrato che pratiche artistiche come la fotografia riducono il cortisolo, l’ormone dello stress.

Ciò che emerge è un viaggio visivo che mira a decostruire lo stigma, mostrando la salute mentale non come un’anomalia, ma come una componente intrinseca della condizione umana. La possibilità di esporre le foto finaliste presso la prestigiosa Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea dall’1 al 15 ottobre 2025 amplifica l’impatto culturale del concorso. In particolare, la creazione di un percorso specifico dedicato agli autoritratti, sia in bianco e nero che a colori, offre uno spazio intimo e potente per l’auto-narrazione e la sfida ai preconcetti.
L’autoritratto, in questo contesto, diventa un atto di coraggio e auto-affermazione, offrendo una finestra sulle esperienze individuali e promuovendo l’empatia collettiva. La scadenza per l’invio delle fotografie è fissata al 31 luglio 2025, rendendo l’iniziativa attuale e pressante per i fotografi desiderosi di contribuire a questa importante causa.
L’iscrizione è gratuita, eliminando barriere economiche e incoraggiando una partecipazione ampia e diversificata. Questo concorso non è solo una vetrina per il talento fotografico, ma un laboratorio di consapevolezza e attivismo sociale, dove l’arte si fa portavoce di un messaggio di speranza e inclusione, influenzando positivamente le percezioni pubbliche e contribuendo a un cambiamento duraturo nella società.
L’arte come terapia: Un ponte tra percezione e realtà
Il ruolo dell’arte—specie attraverso l’immediatezza comunicativa della fotografia—nel contesto del concorso Fotograf@Mens emerge come una sinergia profonda tra creatività e ambiti clinici legati alla salute mentale. La fotografia stessa si configura quale potente medium visivo, capace di modellare le nostre percezioni: tale dinamismo è centrale tanto nella psicologia cognitiva quanto nelle sue applicazioni comportamentali.
Attraverso i lavori presentati nel framework di Fotograf@Mens si intendesmentire pregiudizi consolidati, offrendo uno sguardo genuino sulla complessità della psiche umana. In tale scenario creativo, la pratica fotografica funge da meccanismo d’esposizione graduale: questa metodologia costituisce uno strumento chiave nelle terapie orientate al superamento delle fobie o dei disturbi d’ansia. Presentando alla collettività rappresentazioni atipiche e prive del peso dello stigma associato alla salute mentale, s’intende combattere la desensibilizzazione nei confronti di temi sensibili, avvicinandoli con maggiore empatia.
In aggiunta a ciò, l’impegno all’interno del concorso nonché l’atto stesso di creare queste opere artistiche può trasformarsi in un vero e proprio percorso terapeutico per i creator. L’atto di esprimere esperienze interne, spesso legate a traumi o a difficoltà personali, attraverso un’espressione creativa, è un meccanismo ben noto in psicoterapia.
Le immagini, una volta esposte, diventano poi un mezzo di meta-comunicazione, generando un dialogo che va oltre le parole. Esse possono innescare discussioni, scuotere le coscienze e, in ultima analisi, contribuire a una revisione collettiva delle percezioni sulla salute mentale. Questo è particolarmente rilevante nell’ottica di contrastare il pregiudizio, che spesso si nutre di ignoranza e di rappresentazioni distorte.
Il concorso, quindi, non solo valorizza il talento artistico, ma si configura come un laboratorio sociale che utilizza la bellezza e la forza dell’immagine per promuovere una società più informata, empatica e inclusiva, dove la salute mentale non è più un tabù, ma una dimensione riconosciuta e valorizzata dell’essere umano.
Oltre l’obiettivo: Il potere della narrazione e l’impatto psicologico
Il concorso FOTOGRAF@MENS, inserito nel più ampio Festival della Salute Mentale Ro. Mens, rappresenta una significativa iniziativa che va ben oltre la semplice competizione artistica, incarnando un profondo impegno nel campo della salute mentale. La scelta di utilizzare la fotografia come veicolo principale per affrontare temi quali l’inclusione sociale e il pregiudizio è tutt’altro che casuale; essa si radica in principi ben consolidati della psicologia cognitiva e comportamentale, che riconoscono il potere delle immagini nella costruzione della realtà percepita e nell’influenzare le risposte emotive e cognitive.
È cruciale comprendere che le fotografie, soprattutto quando cariche di un intento narrativo come quelle richieste dal concorso, non sono semplici rappresentazioni statiche. Esse fungono da potenti stimoli visivi in grado di attivare circuiti neuronali specifici, evocando risposte emotive dirette e complesse. Ad esempio, una fotografia che ritrae la resilienza di un individuo di fronte a una sfida legata alla salute mentale può generare empatia e diminuire la distanza percepita tra “noi” e “loro”, smantellando così le fondamenta del pregiudizio.
Inoltre, per quanto riguarda la relazione con i traumi, la fotografia può essere un mezzo straordinario per la rielaborazione e la comunicazione di esperienze dolorose. Per chi ha vissuto un trauma, l’atto di catturare un’immagine che simboleggia o evoca tale esperienza può rappresentare un passo fondamentale nel processo di catarsi e integrazione del ricordo traumatico, dando forma visibile a ciò che altrimenti rimarrebbe ineffabile o opprimente.
Parallelamente, per chi osserva, le immagini possono agire come un ponte emotivo, facilitando la comprensione di esperienze altrui e contribuendo a ridurre la “distanza emotiva” spesso presente nei confronti della malattia mentale. Questo è un aspetto cruciale della “medicina correlata alla salute mentale moderno”, che sempre più riconosce l’importanza degli approcci olistici e dell’engagement della comunità nel benessere psicologico.
Il concorso, quindi, non è solo una vetrina per il talento, ma un vero e proprio laboratorio di trasformazione sociale. Fino al 31 luglio 2025 resta aperta l’opportunità di partecipare attivamente con le proprie idee. L’esposizione delle creazioni presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea rappresenta un momento cruciale, poiché culminerà nella cerimonia di premiazione che si svolgerà in Campidoglio il prossimo 7 ottobre. Tali eventi evidenziano quanto sia essenziale promuovere un significativo cambiamento culturale, che possa rivelarsi non solo intenso ma anche duraturo. Non possiamo più considerare la salute mentale come un argomento tabù; essa deve essere approfondita, capita ed esaltata grazie all’immenso valore che offre l’arte.
Uno sguardo più profondo: Riflessioni sulla salute mentale e il ruolo dell’arte
Nell’ambito della psicologia cognitiva, percepiamo il mondo attraverso schemi mentali, strutture che organizzano e interpretano le informazioni. Quando si tratta di salute mentale, spesso questi schemi sono intrisi di stereotipi e pregiudizi acquisiti culturalmente. Il concorso Fotograf@Mens sfida apertamente questi schemi, proponendo immagini che mirano a de-costruire le narrazioni preesistenti e a costruire nuove rappresentazioni più inclusive e veritiere.
L’atto di osservare un’immagine in grado di generare empatia attiva processi cognitivi complessi, spingendo la mente a riconsiderare le proprie categorie concettuali. Si passa da una visione dicotomica del “sano” e del “malato” a una comprensione più sfumata della salute mentale come un continuum dell’esperienza umana, fatta di sfide e resilienze. Questo processo di ri-categorizzazione è fondamentale per una società meno stigmatizzante.
Andando oltre, in psicologia comportamentale, si parla di apprendimento vicario, ovvero l’acquisizione di nuove risposte comportamentali attraverso l’osservazione. Le immagini presentate all’interno del concorso fungono da esempi edificanti; esse dimostrano che è possibile convivere con condizioni legate alla salute mentale riuscendo a superare avversità e a inserirsi nella società.
Fotografie che ritraggono individui alle prese con attività quotidiane trasmettono emozioni come gioia o sofferenza e offrono una netta alternativa alle narrazioni sensazionalistiche dei media tradizionali. Questa forma d’apprendimento indiretta non soltanto attenua le ansie collegate al tema della salute mentale, ma stimola anche atteggiamenti proattivi e solidali nei confronti degli individui in difficoltà.
Infatti, la pratica medica contemporanea tende a enfatizzare non solo i trattamenti farmacologici, bensì a integrare sempre più un approccio biopsicosociale, valorizzando fattori sociali, culturali ed economici fondamentali per una visione complessiva della salute.
L’impegno manifestato attraverso eventi quale Fotograf@Mens, unitamente alla pubblica esposizione delle relative opere artistiche, funge da catalizzatore per la promozione del benessere in senso lato, affermando così che la vera salute trascende l’assenza di patologie, ponendosi come obiettivo l’effettiva realizzazione delle potenzialità umane nelle relazioni interpersonali.
Riflettiamo quindi sul potere trasformativo della bellezza e della narrazione visiva. Non è forse vero che le immagini più potenti sono quelle che ci parlano direttamente all’anima, quelle che ci fanno riconoscere qualcosa di noi stessi o degli altri, spesso senza bisogno di parole?
La forza di un concorso come Fotograf@Mens sta proprio nel suo invito a guardare al di là della superficie, a entrare in connessione con la vulnerabilità e la forza che coesistono in ogni essere umano. Questo è il suo impatto più profondo: non solo informare, ma emozionare e trasformare, un click alla volta, la nostra percezione della salute mentale e, di riflesso, di noi stessi.
- ASL: Azienda Sanitaria Locale, responsabile della gestione della salute pubblica in una area geografica.
- Fotografia terapeutica: pratica che utilizza la fotografia come strumento di espressione per facilitare il trattamento psicologico.
- Comunità inclusiva: un ambiente sociale in cui ogni individuo è accettato e valorizzato indipendentemente dalle proprie differenze.
